19 gol nelle prime sei gare stagionali. 6 vittorie su 6 e record sia personale che di squadra (eguagliata la Roma targata Rudi Garcia 2013/14 e 2014/15). Una squadra invincibile, con ampi margini di miglioramento. Ma in due mesi, tutto sembra essere cambiato.
Manca equilibrio
La Roma c’è e gioca un buon calcio. Questo è fuori discussione. Sono molte le gare in cui la squadra di Mourinho impone il proprio gioco. Un calcio propositivo (forse troppo) dove i centrali difensivi vanno molto spesso in difficoltà subendo le ripartenze a campo aperto delle squadre avversarie. I giallorossi non possono permettersi di abbassare il ritmo. La squadra deve andare sempre a mille per portare a casa il risultato. La giovane età media della rosa è sicuramente un’arma a doppio taglio. Spensieratezza nell’affrontare qualsiasi avversario. Ma manca l’esperienza nella gestione dei momenti topici della partita. La furbizia nel portare a casa un risultato sporco, ma pur sempre meritato.
E quella sconfitta contro il Bodø/Glimt ha rotto molti equilibri.
Un mercato deludente
Una delle cose che ha sempre contraddistinto il tecnico di Setúbal è sicuramente la lista degli acquisti presentata alla società in ogni sua avventura. Dal Chelsea all’Inter, dal Real Madrid al Manchester United, José Mourinho ha sempre voluto i suoi uomini. Le sue idee di gioco hanno bisogno di interpreti all’altezza. Una rosa valutata bene (con delle ottime potenzialità) ma che nel corso della sessione di mercato estiva ha visto partire giocatori chiave (vedi Džeko).
I sostituti, non hanno dimostrato ancora oggi di meritare questa maglia. Che pesa. E tanto. Non basta un giovane dalle belle speranze (3 gol in campionato per Abraham) pagato come un top, anche se ancora non lo è. A gennaio la società è pronta ad intervenire per regalare al tecnico portoghese i tasselli mancanti del puzzle. Una rosa troppo corta (falcidiata dagli infortuni, questo va detto) che non può puntare in questo momento alla zona Champions League.
Mou vs arbitri…to be continued
“Magari un giorno capirò certi episodi. Certe regole sono fatte per chi capisce poco di calcio, ma sono loro che decidono. Ci sono cose che sono nascoste e magari con gli anni capisci…”. L’ennesimo episodio arbitrale a sfavore fa esplodere lo Special One in conferenza stampa. Un rigore per il Venezia nell’ultima di campionato che fa discutere. Una lotta tra Mourinho e gli arbitri che va avanti dalla sua prima esperienza in Italia, quando allenava l’Inter. Il rumore dei nemici stride incessantemente.
Tutti sul carro (per ora)
Società, squadra e tifosi sono dalla sua parte. Un dogma da seguire. Senza discussioni. Un allenatore speciale per una squadra speciale. Un progetto triennale che va portato avanti, senza sosta.
“Costruiremo un percorso vincente”.
Mago Mou, (ri)pensaci tu!