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Antonio ConteFonte: profilo Twitter ufficiale Inter

31 Maggio 2019. Antonio Conte diventa ufficialmente il nuovo allenatore dell’Inter. Dopo mesi di trattativa (grazie alla regia di Beppe Marotta), il tecnico salentino mette la firma sul contratto che cambierà la storia recente del club nerazzurro. Un solo obiettivo: “riportare questo club tra i migliori al mondo.” E sembra, dopo appena due anni, esserci riuscito.

“Perché proprio io?”

Ambizione. Coraggio. Fame e determinazione. Il diktat di Conte è subito chiaro. E nel suo video di presentazione, manda un messaggio chiaro ai tifosi: il passato non conta, ora sono qui a combattere con voi. Per voi. “Ora tocca a me.”

“No more Pazza Inter!”

Per vincere c’è bisogno di stabilità. Un lavoro che parte da lontano. «Io devo indicare la strada e dovrò stare attento affinché tutti la seguano. Non è un percorso semplice, bisogna fare fatica e avere la volontà di sacrificarsi se abbiamo ambizione di essere vincenti.” Ciò che avete visto negli scorsi anni è acqua passata. Ciò che ha caratterizzato la storia dell’Inter viene messo da parte (per ora?). Per un futuro più sereno. Ma carico di emozioni. Un amore incondizionato quello dei tifosi per questa maglia, per questi colori, ma forse un po’ meno pazzo.

Ma come gioca l’Inter di Conte?

Il gioco dei nerazzurri è in continua evoluzione. Rispetto alla passata stagione (una ricerca continua della verticalizzazione), con l’arrivo di due esterni come Hakimi e Perisic il fulcro del gioco è cambiato radicalmente. La costruzione dal basso (tanto criticata) ha portato molti punti fondamentali per la vittoria di questo campionato. Grazie alle qualità tecniche di Bastoni e Brozovic, la manovra si sviluppa rapidamente sulle fasce dove gli esterni cercano sempre un triangolo con le punte d’appoggio (Lukaku su tutti) e attaccano alle spalle (insieme alle mezze ali) la linea difensiva avversaria. Lontano dal tiki taka di origine iberica. Ma anche dal catenaccio italiano che ha reso famoso Gipo Viani e la sua Salernitana. E con l’introduzione a stagione in corso del doppio playmaker (Eriksen) la qualità e l’imprevedibilità sono aumentate esponenzialmente passando, in alcuni casi, da ma come gioca l’Inter di Conte? a ma come gioca l’Inter di Conte!

“Questo è uno dei successi più importanti della mia carriera.”

Lo scudetto cucito sul petto. La gioia di aver riportato l’Inter in testa al calcio italiano. L’orgoglio di aver interrotto il dominio della sua Juventus. Un futuro tutta da scrivere. Ma con la consapevolezza di aver fatto qualcosa di straordinario: entrare nella storia del club.

Voto 8