Se il trasferimento di Romelu Lukaku quest’estate è stato un fulmine a ciel sereno per tutti, le sue dichiarazioni nell’intervista rilasciata a Matteo Barzaghi a Sky hanno avuto lo stesso risultato. Oltre alle parole utilizzate (forti, decise come le sue giocate in campo), è molto importante notare la gestualità, la posizione tenuta dal belga nel corso di tutta la “chiacchierata”. Tranquillo e sorridente quando parla della sua ex squadra, l’Inter. Incupito e sintetico nel descrivere la sua situazione attuale al Chelsea.
Sicuramente, c’è da dire in sua difesa, che lo scopo dell’intervistatore era quello di creare un ponte affettivo tra il giocatore e l’ascoltatore da casa per far rivivere le gioie di questi due anni in maglia nerazzurra.
Scusa Inter!
Lukaku mette subito le cose in chiaro. Il suo intento è quello di chiedere scusa ai suoi tifosi. Quelli che lo hanno amato follemente, quelli che lo hanno incoronato Re di Milano. Quelli che lo hanno aspettato, supportato nelle gioie e nei dolori. Senza mai voltargli le spalle. “Come ho lasciato l’Inter, come ho comunicato con i tifosi, questo mi dà fastidio” e aggiunge “ma quando sono andato via non era il momento giusto.”
Elogio a società, tifosi e mister Inzaghi: cosa c’è dietro?
A sentirlo parlare, non si capisce il vero motivo del suo addio. In un solo mese, il tecnico nerazzurro lo ha impressionato per idee di gioco e mentalità. I tifosi lo hanno protetto, hanno fatto tanto per lui e per la sua famiglia. La società lo ha reso grande, prendendolo in un momento buio della sua carriera, credendo in lui e nelle sue qualità. Un idillio destinato a durare molti anni ancora. Prima di una possibile chiamata dei suoi “mostri sacri”. Le uniche tre squadre per cui avrebbe vacillato: Real Madrid, Barcellona e Bayern Monaco. Aggiungiamo il Chelsea vedendo com’è andata a finire…
Io e Tuchel, idee diverse
Quello che più impressiona di un professionista come lui (gestito da uno dei migliori agenti in circolazione, Federico Pastorello) è la facilità nel mettere in evidenza i problemi con il suo attuale allenatore. Il cambio modulo lo sta penalizzando, gli spazi stretti in cui gioca il Chelsea non mettono in risalto le sue doti fisiche e tecniche. Una rottura forte. Forse insanabile.
Lo spogliatoio e il tecnico sono compatti. E non potrebbe essere altrimenti visto che, solo pochi mesi fa, insieme hanno trionfato in Champions League.
La LuLa prima di tutto
Un rapporto viscerale quello che ha legato i due attaccanti. Lukaku e Lautaro. Come Starsky & Hutch. Come Bonnie Clyde. Inseparabili. In campo e fuori. E sul possibile ritorno a giocare insieme, il belga lancia la bomba: non qui al Chelsea, tornerò all’Inter!
Conte il top, ma voglio batterlo!
Antonio Conte. Un secondo padre per lui. Lo ha voluto fortemente all’Inter. Lo ha desiderato più di ogni altra cosa in tutte le sue avventure ad alti livelli in panchina. Già quando allenava la Juventus, aveva individuato in Romelu il giocatore perfetto per il suo calcio. E alla prima occasione insieme hanno fatto cose incredibili. Un lavoro eccezionale fatto dal tecnico italiano, prima sulla testa e poi sul corpo. E chissà che le strade non si ritrovino presto…magari in un’altra squadra di Londra.
Ma prima, “voglio batterlo.” Perché in carriera “non ci sono mai riuscito. Per me sarà uno stimolo in più per fare bene quest’anno.”
Una chiusura da favola
C’è solo l’Inter. Per me, solo l’Inter. E non si tratta solo dell’inno (sostituito da I’M INTER) che per anni ha riempito il cuore dei tifosi nerazzurri. Sono le parole di chiusura ad un possibile trasferimento in Italia in futuro.
No Inter, no party!
Dopo i botti di Capodanno riparte subito il calciomercato. Con l’esclusione nel big match contro il Liverpool, è atteso un confronto diretto tra calciatore e allenatore. Una tregua da studiare per non mandare in fumo l’investimento fatto dal club inglese quest’estate e vivere un finale di stagione in armonia.
Da separati in casa.