Vulpisfonte: sporteconomy.it

Giornalista professionista, specializzato in economia e politica dello sport. Docente presso l’Università di Tor Vergata, analista per importanti testate televisive e autore di due libri di Economia dello Sport. Ha inoltre lavorato per il quotidiano ItaliaOggi e ha seguito le Olimpiadi di Atlanta nel 1996, Nagano nel 1998 e Sidney nel 2000. Parliamo di Marcel Vulpis, fondatore, tra le altre cose, del sito Sporteconomy.it (2004), l’agenzia di stampa online più cliccata in Italia e tra le prime in Europa per quanto riguarda i temi dello sport-business. Per la quale Vulpis ha anche ricoperto il ruolo di Direttore, fino ad alcune settimane fa, quando ha deciso di lasciare la guida della testata giornalistica da lui fondata (insieme a Massimo Lucchese) per candidarsi alla Vicepresidenza della Lega Pro.

Un ruolo ottenuto, tra l’altro, con un largo consenso, alla luce delle 39 preferenze sulle 57 complessive.

E proprio in questa nuova veste di Vicepresidente della più grande lega professionistica di calcio italiana (almeno per quanto riguarda il numero dei club partecipanti al campionato) abbiamo avuto la possibilità di incontrarlo, a pochi giorni dalla sua elezione, per un’intervista a tutto tondo sul futuro del calcio italiano e della nostra Serie C e sulle idee e sui programmi che la nuova dirigenza, presieduta da Francesco Ghirelli, ha intenzione di attuare.

Dott. Vulpis, innanzitutto grazie per averci concesso questa intervista. Se non le dispiace, comincerei dal principio di questa nuova avventura che la vede coinvolto in prima persona in qualità di neo Vicepresidente della Lega Pro. Come nasce questa sfida professionale?

“Sicuramente dalla volontà di cimentarmi in una sfida nuova a livello personale e professionale. Partendo da questa idea poi ho avuto la possibilità di confrontarmi con il candidato (poi eletto sempre lo scorso 12 gennaio, nda) alla presidenza Francesco Ghirelli. Siamo partiti dal programma per poi analizzare insieme la metodologia di lavoro da portare avanti nei prossimi 4 anni. E’ una sfida ancora più difficile, perchè siamo ancora nella fase di emergenza sanitaria.”

La sua elezione a Vicepresidente della Lega Pro rappresenta certamente una svolta rispetto al recente passato di questa categoria. Quali sono i principali obiettivi programmatici, a breve e a lungo termine, che si è posto, anche di concerto con il Presidente Ghirelli?

“Non so se è una svolta, questo lo diranno le cose che riusciremo a fare come gruppo di lavoro (e quando parlo gruppo di lavoro intendo anche la figura del collega vicepresidente Luigi Ludovici) certamente è una novità assoluta. Prima di me c’è stato un altro giornalista (in questo caso però sportivo) nei quadri dirigenziali di una lega (nello specifico parliamo di Pier Cesare Baretti – DG della Lega calcio serie A nel lontano 1982), ma il sottoscritto è il primo a ricoprire un ruolo politico-istituzionale nel mondo del calcio.
Nel breve con Ghirelli e il suo team di lavoro ci focalizzeremo sulle questioni collegate alla gestione della pandemie e agli effetti socio-economici e sanitari. Nel medio lungo periodo ci sarà sempre una forte attenzione al macro tema della sostenibilità economica e allo sviluppo di progetti di impiantistica sportiva.”

La recente pandemia ha messo in crisi moltissime società, soprattutto nelle serie minori. È previsto un piano di supporto, in un certo senso, da parte dei vertici degli organismi calcistici per evitare il fallimento e la conseguente sparizione di questi club in difficoltà e per evitare che se ne aggiungano anche altri con il passare del tempo?

“La Lega Pro da sempre è al fianco dei club in tutte le loro necessità e dove può, e viene richiesto, interviene come cabina di regia e/o di controllo. E’ altrettanto vero però che le scelte imprenditoriali (sotto il profilo sportivo, organizzativo e sportivo) sono sempre in capo agli azionisti delle società. E su questo aspetto specifico le Leghe in generale non intervengono mai.”

Si parla anche molto della cosiddetta riforma del campionato, uno dei punti principali del programma suo, del Presidente Ghirelli e dell’altro Vicepresidente, Luigi Ludovici. In cosa consisterebbe, sostanzialmente?

“E’ una “mantra” di cui si parla da anni nel sistema calcio italiano. Credo che questo prossimo mandato sia quello giusto per innovare e rinnovare il sistema. Ma ci sono due aspetti centrali: il ruolo centrale di guida della FIGC (già iniziato con l’apertura di un tavolo delle riforme nei mesi scorsi) e l’approccio metodologico. Mi spiego meglio: il tema non è la riforma di un singolo campionato (come ad esempio la Lega Pro), ma di tutte le serie calcistiche in una logica di coordinamento più generale. Il futuro è nella condivisione delle scelte da parte di tutti i soggetti coinvolti. Non ci si può certamente muovere in modo disomogeneo e senza un coordinamento centrale.”

Un settore sul quale i club di Serie A (e non solo) hanno recentemente e decisamente puntato è quello degli eSports. Una tematica a lei particolarmente cara, molto spesso approfondita in prima persona quando ricopriva il ruolo di Direttore di SportEconomy. Lei ritiene, Dott. Vulpis, che il mercato degli sport elettronici competitivi possa risultare importante anche per le squadre che militano in Lega Pro?

“Assolutamente. Il futuro dello sports-entertainment a livello mondiale sta andando in questa direzione. Noi, come Lega Pro, dobbiamo esserci convintamente, non per moda. Con progetti di comunicazione integrata on e offline in grado di intercettare l’appeal dei tifosi del futuro. Anche in questo specifico mercato vedrete delle belle novità nei prossimi mesi.”

L’altra delega che le è stata affidata in qualità di Vicepresidente della Lega Pro è, ovviamente e a ragion veduta, quella della comunicazione. In che modo intende intervenire in questo determinato ambito?

“Una crescita e sviluppo costante dell’intero sistema Lega Pro, puntando a 360 gradi sulla crossmedialità e più in generale su una decisa trasformazione digitale (a partire dai club). In questo specifico settore la Lega può fare la differenza guidando proprio il processo di crescita in oggetto. Già nei prossimi mesi vedrete delle belle novità e colossi dei social media affiancarci in iniziative di formazione e non solo.”

Dott. Vulpis, in conclusione, che futuro dobbiamo aspettarci per il calcio italiano, soprattutto a certi livelli?

“Un calcio in grado di emozionare e di tornare a far gioire i propri tifosi appena sarà terminata questa pandemia. Un calcio in grado di riempire nuovamente gli spalti negli stadi. Un calcio fondato su passione, cretatività e anche sostenibilità economica. Un pilastro fondamentale non più irrinunciabile.”

Dott. Vulpis, io la ringrazio ancora tantissimo per averci concesso questa intervista e le rinnovo i miei migliori auguri, anche a nome di tutta la nostra Redazione, per la sua elezione e per l’assunzione del prestigioso ruolo di Vicepresidente della Lega Pro.

Di Daniele Caroleo

Giornalista pubblicista. Direttore Responsabile de "Il Calcio Quotidiano"