In questo inizio di stagione europea, il cammino delle italiane si è incrociato più volte con le squadre dell’ex Unione Sovietica. Il Calcio Quotidiano ha intervistato in esclusiva Matteo Baltico, il responsabile della pagina social il “Calcio Sovietico”.
1) Per iniziare: come e quando è nato il “Calcio sovietico”?
Per caso, nell’estate del 2018 mentre ero in bus con gli amici e mi dirigevo a Riccione per le vacanze. Da un po’ mi frullava l’idea in testa e dopo più di 3 anni, con un cambio di nome nel bel mezzo, siamo ancora qua.
2) Parlare di “calcio sovietico” significa entrare in contatto con un’infinità di storie affascinanti, ma anche non facili, talvolta, da maneggiare. Cosa ha rappresentato il calcio per l’U.R.S.S? Mi sapresti citare alcune delle situazioni più delicate, nell’intreccio tra sport e storia/politica?
Su questa domanda si potrebbe scrivere un libro. Negli anni ‘60 per esempio URSS e Spagna non si sono affrontate nell’europeo per ragioni politiche, vista l’opposizione tra Franco e il comunismo. Dopo il 1989, senza tirare in ballo storie troppo strane, si può segnalare l’impossibilità per squadre armene di trovare quelle azere e di quelle russe di trovare quelle ucraine.
3) Se ti chiedessi di citarmi 5 nomi di calciatori sovietici ai quali ti senti particolarmente legato, chi diresti e perché?
Nominerò sia sovietici che post-sovietici. Yashin, perchè il suo nome come portiere rimarrà eterno, Blokhin, Arshavin, Shevchenko e Kaladze per ragioni diverse sono tutti fondamentali nella storia calcistica dell’est Europa.
4) Tra gli allenatori di calcio, Lobanovs’kyj e Maslov hanno avuto una certa importanza nella storia dell’U.R.S.S. Prova a raccontarmi queste due figure.
Due rivoluzionari, Loba sicuramente è rimasto più impresso nell’immaginario collettivo per la sua longevità: ha allenato Blokhin che è stato pallone d’oro negli anni ‘70 e Shevchenko pallone d’oro nel 2004. A pensarci è incredibile. Maslov è meno famoso, ma ha comunque contribuito in maniera importante da un punto di vista tattico a livello mondiale.
5) L’Unione Sovietica ha avuto giocatori molto forti, ma tra i trofei conquistati ricordiamo “solo” un Europeo (il primo: 1960) e due ori olimpici (1958 e 1988). Ai mondiali il risultato migliore resta il quarto posto del 1966: non pensi che, almeno in termini di “bacheca”, si sarebbe potuto fare qualcosa in più?
Sicuramente: l’Europeo dell’88 e il mondiale dell’86 deve lasciare l’amaro in bocca. Anche nel 2018 a mio parere, con un po’ di fortuna in più, si poteva raggiungere una clamorosa finale e quel punto chissà…
6) Veniamo al tempo presente: ti chiedo un bilancio generale e sintetico del movimento calcistico “sovietico”attuale.
Essendoci 15 movimenti più tutta la parte relativa al CONIFA non è facile. Russia e Ucraina stanno arrancando, seppur rimangono i movimenti più forti degli altri. Il Kazakistan dopo qualche anno così così ha rialzato un po’ la testa. Nei baltici, specialmente in Lituania, c’è grande miglioramento per i campionati nazionali; la Lettonia è costante, ma secondo me RFS l’anno prossimo potrebbe andare ai gironi di Conference League. Riga FC si è suicidato coi gibilterrini, pazzesco.. La Moldova grazie allo Sheriff, che come molti sanno ha una storia complicata essendo transinistriano, sta vivendo un sogno. La Bielorussia è in netto calo, Georgia bassa ma costante, Armenia in lieve miglioramento grazie all’Alashkert, e infine l’Azerbaigian rimane sempre rappresentato dal Qarabag, mentre le altre…. che fatica.
7) Lo Shakhtar di De Zerbi ha deluso nel girone dell’Inter. A che punto credi che sia il processo di ricostruzione e innovazione del tecnico italiano?
Per ora non sta facendo nulla di che, anzi. L’ultimo posto nel girone con lo Sheriff è un male. In Ucraina, come prevedibile, si giocherà lo scudetto con la Dinamo Kiev, allenato dalla vecchia volpe Lucescu. credo che purtroppo per gli arancioneri perderà questo confronto. In ogni caso, gran lavoro nei preliminari dove lo Shakhtar ha fatto fuori il Monaco.
8) Lo Sheriff è stata una rivelazione nella primissima fase della stagione europea. Quali ritieni siano i principali elementi di forza della squadra? In seconda battuta, ritieni che il calcio moldavo possa crescere ulteriormente?
Il campionato moldavo è in crescita per 2 o 3 squadre, mentre lo Sheriff ha sorpreso tutti anche se questo purtroppo non è bastato a passare il girone. In ogni caso i sedicesimi di Europa League sono un miracolo, se visti al sorteggio.
9) In Europa League il Napoli è stato battuto per ben due volte dallo Spartak Mosca, mentre la Lazio ha si è dimostrata più forte della Lokomotiv Mosca. In generale, però, negli ultimissimi anni le squadre russe non hanno ottenuto risultati eccezionali; ritieni che l’intero movimento sovietico stia vivendo una fase di flessione? Se sì, quali sono le principali ragioni?
La flessione negativa è evidente: purtroppo sono convinto che la federazione russa calerà e rischierà di uscire dalla top 15 nel giro di 2 anni. Girano meno soldi e inoltre il tetto di 8 stranieri registrabili nel campionato è tanto protezionistico quanto folle: una scelta anacronistica che non fa bene al movimento.
10) Parliamo brevemente delle “sovietiche d’Asia”: Uzbekistan, Tagikistan, Turkmenistan, Kirghizistan. Presentaci il calcio in questi Paesi.
Il migliore è l’Uzbekistan, sia a livello di nazionale, sia a livello di club. Il Pakhtakor Tashkent è la squadra più forte del paese e diciamo che è un po’ quella con più rivalità e che tutti aspirano a battere. Dopo i quarti dell’anno scorso, quest’anno è purtroppo uscita dai gironi di Champions. Il Nasaf Qarshi ha invece raggiunto la finale di AFC Cup, una sorta di Europa League asiatica.
Il Tagikistan è secondo me il secondo movimento tra i 4. L’Istiklol Dushanbe è il padrone della lega: nettamente la più forte. All’esordio è arrivata agli ottavi di Champions: un’impresa incredibile!
Il Turkmenistan è molto protezionista e non permette stranieri in rosa. L’Altyn asyr vince sostanzialmente sempre, ma chissà che quest’anno non tocchi all’Ahal….
Infine il Kirghizistan a livello di club è piuttosto malmesso, col Dordoi Bishkek che la fa da padrone. A livello di nazionale, complice le molte naturalizzazioni, è piuttosto competitivo e ha raggiunto gli ottavi all’Asian Cup del 2019.
11) Passiamo brevemente alle Nazionali. Dopo qualche affanno iniziale, l’Ucraina di Shevchenko (ora al Genoa) ha disputato i quarti di finale dell’Europeo. Quali ritieni siano le migliori armi degli ucraini? In cosa, invece, la squadra può migliorare?
Servirebbe una prima punta alla Sheva: facile dirlo meno farlo. I giovani, soprattutto in difesa, matureranno e l’Ucraina è destinata a migliorare nel tempo, a mio parere. E vediamo se si qualificheranno al mondiale…
12) Karpin è il nuovo selezionatore della Russia. Quali risultati ti aspetti dalla Nazionale nei prossimi anni? Credi che possa esserci una qualche evoluzione nello stile di gioco del principale rappresentante del mondo sovietico?
Il gioco rimarrà quello: legna, catenaccio, contropiede e palla lunga e pedalare. Con il materiale a disposizione è dura cambiare, vediamo se si qualificheranno ai mondiali: peccato per quel (auto)gol subito coi croati….
13) Ucraina, Russia, e poi? Quali Nazionali hanno la possibilità di raccogliere nel tempo, e in modo più o meno stabile, risultati maggiormente prestigiosi?
Difficile dirlo: il livello è basso. L’Armenia ha fatto vedere qualcosa di buono andando vicino al secondo posto, ma nulla di più Forse la Georgia, ma da qui a qualificarsi ad una competizione ce ne passa. Chissà che con l’allargamento a 48 squadre però finalmente l’Uzbekistan, dall’Asia, non ce la faccia…
14) I calciatori sovietici attualmente in Italia: raccontami le tue aspettative, le tue speranze ed eventualmente i tuoi timori.
Mi aspetto di più da tutti, soprattutto Malinovsky che comunque non sta andando male, Kovalenko e Miranchuk. Kovalenko alla Spezia può trovare minuti preziosi, deve però anche trovare le prestazioni giuste se vuole giocare molto all’Atalanta.
15) Chiudiamo con la stessa domanda che ho proposto agli amici de Il calcio Nordico. Dammi 5 buone ragioni per appassionarsi al calcio sovietico.
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Meno soldi che girano, ma tanta passione.
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Maggiore Fedeltà dei giocatori verso i club che li lanciano.
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Ma quanto è bello pensare che una squadra dell’Estremo Oriente russo, tipo Vladivostok, giochi contro una della Russia Europea tipo lo Zenit?
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E le trasferte europee in Armenia o in Bielorussia, non sono bellissime? allora perché non seguire gli stessi campionati?
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Si vedono un sacco di partite gratis tra youtube, facebook, vkontakte e sportrecs, che vuoi di più? Meno pay tv e più partite!