Andriy Shevchenko, nuovo allenatore del Genoa

Andriy Shevchenko è il nuovo allenatore del Genoa. Un colpo a sorpresa che scuote il calcio italiano, visto il blasone del tecnico ucraino. I rossoblu salutano Davide Ballardini, artefice lo scorso anno di una quasi insperata salvezza. Decisivo il pareggio per 2-2 in casa dell’Empoli e i 9 punti in classifica che mettono il Genoa in una posizione scomoda, a ridosso della zona retrocessione.

La nuova proprietà americana, la 777 Partners, ha spinto fortemente per accaparrarsi l’ex campione del Milan, nonché Pallone d’Oro nel 2004. C.T. della Nazionale ucraina fino agli Europei del 2021, Shevchenko ha vinto la concorrenza di un altro ex milanista, Andrea Pirlo, anche lui dato in lizza per sostituire Ballardini alla guida del Genoa.

IL RITORNO NELL’AMATA ITALIA

Per Sheva è la prima esperienza su una panchina italiana dopo l’ottimo risultato raggiunto a Euro 2020: i quarti di finale con la sua Ucraina, un risultato storico per la Nazionale gialloblu. E pensare che l’ex Pallone d’Oro è stato più volte criticato dai tifosi ucraini a causa della lingua. Shevchenko, infatti, non ha mai amato parlare in ucraino durante interviste e conferenze stampa, prediligendo il russo, l’inglese o addirittura l’italiano, lingua che parla alla perfezione.

TIFOSI SCATENATI

Alla notizia di un possibile approdo sulla panchina genoana, i tifosi di tutta Italia, soprattutto milanisti, si sono scatenati sui social. C’è chi fa l’in bocca al lupo per la sua nuova avventura e chi gli augura, in futuro, di diventare l’allenatore rossonero. Troppo vivo, infatti, il ricordo di quel rigore segnato all’Old Trafford contro la Juventus che sancì il trionfo del Diavolo in Champions League nel 2003.

A Genova percepirà circa 2 milioni di euro a stagione fino al 30 giugno 2023, con opzione per l’annata successiva. In una stagione nella quale a farla da padroni sono i nomi degli allenatori, Shevchenko va ad arricchire il blasone del campionato italiano che, almeno a livello di panchine, ha poco da invidiare al resto d’Europa.

Di Dante Chichiarelli

Nato a Roma, il 26 agosto del 1984, inizia ad appassionarsi al calcio a non ancora 6 anni, durante i Mondiali di Italia '90, quelli delle Notti Magiche e di Totò Schillaci. L'amore per questo sport è nel DNA della famiglia: il suo bisnonno, Silvio Blasetti, mosse i suoi primi passi nel calcio nei primi decenni del '900 con la maglia della Lazio. Oltre a questo affianca un'altra grande passione, quella per la scrittura e per il giornalismo. Dopo le scuole, frequenta la facoltà di Scienze della Comunicazione presso "La Sapienza" di Roma e nel 2009, dopo aver collaborato per oltre due anni con "Sportlocale", settimanale sul calcio dilettantistico e giovanile, diventa giornalista pubblicista. Sempre in quegli anni inizia a frequentare il corso di giornalismo sportivo curato da Guido De Angelis e di lì a breve diventerà uno dei redattori della rivista "Lazialità". Nel corso del tempo numerose sono le collaborazioni con periodici on-line e cartacei. Nel 2011, per circa un anno, diventa Direttore Responsabile del mensile "Futuro Giovani Magazine". Da aprile 2020 collabora con la redazione di "Noi Biancocelesti". Ad oggi, nonostante gli impegni lavorativi, continua a coltivare le sue due grandi passioni che lo accompagnano sin dai primi passi della vita.