Serse CosmiFonte: profilo twitter ufficiale Crotone

Serse Cosmi torna in Serie A. Dopo 9 anni dall’ultima esperienza nella massima competizione, il tecnico perugino raccoglie l’ennesima (e complicata) sfida della sua carriera. Il Crotone, fanalino di coda del campionato, tenta una miracolosa salvezza affidandosi alla sua esperienza. E Re Serse è pronto all’impesa.

“La Serie A mi mancava tantissimo”

L’emozione traspare dai suoi occhi in sede di presentazione. Serse, dopo l’esperienza in Serie B sulla panchina del Perugia nella passata stagione, torna in pista grazie alla chiamata del presidente Gianni Vrenna che lo ha voluto fortemente alla guida dei rossoblù. “Io e il mio staff siamo felici di vivere questa avventura, conosciamo le difficoltà, la situazione che ci attende”. Noi ci siamo. Con voce roca, il neo tecnico sembra lanciare un segnale alle dirette concorrenti: il Crotone è tutt’altro che spacciato.

Tre mesi per meritare la riconferma

“Ho accettato di allenare per tre mesi” dice, perché “Il mio contratto è la sfida: se si vince avremo il ritorno, se capita il contrario non si mette in difficoltà la società”. Parole di un allenatore che pone il bene del gruppo davanti al singolo. Perché, poter fare ciò che più si ama è un privilegio. E ancora oggi, a 62 anni, il lavoro è la sua più grande passione.

Crotone, la musica cambia

Oltre i dischi (qualche anno fa si divertiva a fare il deejay a Formentera), Serse è un maestro nel cambiare la sinfonia delle proprie squadre. Un motivatore, in grado di tirare fuori il meglio dai suoi uomini. “Ho visto una squadra di bravi ragazzi, ma li voglio cattivi”. Una caratteristica fondamentale, “il marchio di fabbrica di chi lotta per la salvezza”.

Era il 28 maggio 2017 quando i calabresi, battendo la Lazio per 3-1, agguantavano all’ultima giornata una storica salvezza. In uno stadio colmo di passione e gioia. Quella che i giocatori, guidati da Re Serse, vogliono regalare ai propri tifosi. Che firmerebbero all’istante pur di poter rivivere quelle emozioni. Seduti sul divano, in attesa di poter tornare a riempire quella che è, per ogni tifoso, una seconda casa.