“Alla fine a pagare è sempre l’allenatore, così è sempre stato e sempre sarà”. Quanta verità in una semplice espressione da bar che però ogni anno, specie nel mondo del calcio, risulta sempre più realistica. Ed anche in questa stagione, nonostante sia iniziata da pochissimo, sono saltate le prime teste dei tecnici che, oltre a “non mangiare il panettone”, come si dice spesso in gergo, hanno a malapena assaporato le prelibatezze dei piatti estivi, in un inizio di stagione che glieli ha resi anche indigesti, visti i risultati ottenuti sul campo.
Leonardo Semplici ed Eusebio Di Francesco, due tecnici che hanno iniziato il campionato in corso rispettivamente alla guida di Cagliari e Verona, sono state le prime vittime della nuova stagione a causa delle loro pessime partenze in termini di risultati ottenuti.
Un pareggio e due sconfitte per la formazione sarda guidata da Semplici, con un solo punto guadagnato in rimonta alla prima giornata, grazie ad una doppietta del solito Joao Pedro in 4 minuti, per il 2-2 finale con lo Spezia, dopodiché, sonora sconfitta per 4-1 in casa del Milan ed un match da incubo, a Cagliari, che dopo aver visto la formazione sarda in vantaggio per 2-0, l’ha vista soccombere nel finale per 2-3 contro il Genoa.
Per il Verona di Di Francesco un inizio ancor più da incubo, con 3 sconfitte su altrettante gare disputate. Le disfatte contro Sassuolo (2-3), Inter (1-3) e Bologna (1-0) hanno generato, quasi in automatico, l’esonero del tecnico abruzzese che, contro i felsinei, ha aggiunto anche una triste ciliegina su di una torta già abbastanza amara, eguagliando cioè il record negativo della Serie A di Domenico Di Carlo, quando riuscì a non ottenere una vittoria in ben 19 gare consecutive.
Sono bastate 3 giornate quindi, ad entrambe le società, per capire che era meglio dare subito un segnale forte alle proprie formazioni, sperando di raddrizzare in pochissimo tempo un cammino iniziato nel peggiore dei modi. Detto, fatto: a Cagliari è sbarcato Mazzarri, mentre a Verona è volato Tudor. Curiosità del caso, le due formazioni freschissime di cambio in panchina, hanno trovato in calendario alla quarta giornata le due romane che, vivendo un momento diverso in termini di approccio alla nuova stagione, hanno potuto provare sulla propria pelle, se le scelte delle dirigenze avversarie, sono state davvero in grado di scuotere ognuna il proprio ambiente.
Lazio-Cagliari e Verona-Roma, due partite che potevano sembrare quasi scontate come risultato, hanno regalato sorprese in una giornata di campionato in cui gli allenatori i 4 allenatori in questione sono stati protagonisti ognuno a modo suo.
Nella capitale, la Lazio si è ritrovata davanti una squadra vogliosa di far bene sotto le indicazioni del nuovo tecnico. Passata in vantaggio con una perla di Immobile, gli uomini di Mazzarri hanno ribaltato la gara prima con Joao Pedro, coadiuvato dalla retroguardia biancoceleste, e poi con l’ex Keita che, dopo il gol del momentaneo vantaggio, si è quasi scusato con i suoi vecchi tifosi senza esultare per la marcatura. Solo un bellissimo gol nel finale di Cataldi ha rimesso in pari il risultato, davanti agli occhi di un Sarri in tribuna (per la squalifica rimediata con il Milan) che tra una sigaretta ed un’altra, ha sofferto a distanza con i suoi, visto quanto gli ospiti, vicini addirittura al colpaccio, hanno impegnato i biancocelesti, ancora palesemente in una fase embrionale del progetto avviato dal loro nuovo tecnico.
Entusiasmante anche la gara del Bentegodi, con Mourinho da un lato, che ad inizio gara, intervenuto ai microfoni di Dazn, ha messo in scena un bel siparietto con Pazzini, ringraziandolo pubblicamente per i due gol rifilati (ironia della sorte) proprio ai giallorossi nel 2010, e che di fatto aprirono la strada al suo Triplete neroazzurro. Dall’altra parte, il neo tecnico scaligero Tudor, è stato in grado di inculcare nei suoi, almeno alla prima, la consapevolezza di doverci credere e provare per rimettersi in carreggiata in campionato, dopo la partenza piuttosto problematica. Anche in questo caso, detto-fatto, un Verona coriaceo e mai arrendevole è riuscito a tenere testa alla formazione giallorossa, infliggendogli peraltro la prima sconfitta stagionale (3-2) e trovando, i gialloblù appunto, i loro primi 3 punti in un campionato che continua a regalare sorprese, nonostante sia ancora alle sue primissime battute.