Mescolate bene questi ingredienti: istinto del gol, rapidità, freddezza del sangue serbo e resistenza. La ricetta perfetta sta in Dusan Vlahovic, millennial della Fiorentina che a suon di gol cerca di trascinare la squadra verso la salvezza, meta ormai non irraggiungibile.
Vlahovic, che esplosione!
Il primo 2000 a giocatore coi gigliati, dal suo arrivo a Firenze ne ha fatta di strada. Sono passati solo tre anni dal suo arrivo sull’Arno, brevi ma intensi. Un percorso di crescita che sembra al punto di esplodere come una bomba a orologeria. Una bomba esplosa dal sinistro, il suo piede preferito, col quale ieri sera ha spaccato la porta di un incolpevole Gollini. O il tocco leggero col quale ha portato momentaneamente al pareggio la gara, salvo poi perderla nuovamente. Sembra dormiente, invece Vlahovic è sempre lì, pronto a colpire al momento giusto. Lo stesso Gian Piero Gasperini, alcuni giorni fa, ha ammesso: “Vlahovic sta facendo particolarmente bene, è un giocatore di valore e lo ha dimostrato. Non è mai facile, a volte si devono superare momenti naturali di crescita. A volte alcuni allenatori tirano fuori le tue caratteristiche“.
Il tecnico decisivo sembra essere stato Cesare Prandelli, secondo quanto affermato dall’attaccante stesso. “Mi ha dato tutto, ha creduto in me fin dall’inizio. Lo ringrazierò per sempre. Non avrei mai immaginato che qualcuno potesse fare qualcosa di così grande per me“. Parole che pesano come un macigno, che fanno intuire come le qualità tecniche e umane dell’allenatore di Orzinuovi abbiano fatto la differenza. 15 reti in 29 presenze, oltre a 2 assist. Molte reti di pregevole fattura, come quella siglata contro il Genoa. Un bottino destinato ad aumentare, una sorta di promessa non scritta tra Dusan e Cesare.
Da Belgrado a Firenze
Dusan Vlahovic nasce a Belgrado il 28 gennaio 2000. La capitale serba è il fulcro del calcio balcanico, con la fervente rivalità tra Stella Rossa e Partizan, le anime avverse della città. Proprio al Partizan compie i primi passi calcistici, trovando anche la sua prima rete tra i professionisti. Le sue doti cominciano a formarsi: altezza imponente (1,90 m), bravo nel gioco areo e nell’attacco della profondità, oltre a uno spiccato senso del gol. Nel 2018, l’intuizione di Pantaleo Corvino lo porta sulla città dell’anno. Aggregato alla Primavera, si aggiudica la Coppa Italia e risulta il miglior marcatore. Il debutto tra i grandi avviene il 25 settembre dello stesso anno, contro l’Inter, a 18 anni: è il primo millennial a giocare per la Fiorentina.
Dopo una prima stagione di apprendistato, nel 2018/2020 è stabilmente inserito in prima squadra. La concorrenza, specie da gennaio, è folta: Cutrone e Kouamé rappresentano degli scogli. Lui, però, non si dà per vinto e riesce a siglare ben due doppiette, a 19 anni, contro Napoli e Sampdoria: 6 reti lo score totale a fine stagione, divisa tra la gestione Montella e Iachini. Con l’allenatore marchigiano riprende il discorso nel 2020, quando le porte degli stadi sono ancora chiuse. Il feeling, però, non sembra scattare: arriva solo un gol fino all’esonero di Iachini. Tempo qualche partita e con Prandelli Vlahovic sembra un altro giocatore: inizia a segnare in tutti i modi, salvando spesso la squadra da prestazioni insufficienti.
Tra Nazionale e futuro
È il nuovo punto di riferimento dell’attacco e non perde più la titolarità. Poi Iachini torna e molti pensano che potrebbe perdere smalto dopo la partenza. Lui risponde come meglio sa fare, a suon di gol: 6 nelle ultime 4, una media di quasi due gol a partita. Anche con la Serbia ha trovato il modo di segnare. All’esordio assoluto l’11 ottobre 2020, ha timbrato il cartellino in 2 occasioni, in Nations League contro la Russia e alle qualificazioni di Qatar 2002 nella sfida con l’Irlanda.
Connazionale di ex calciatori duri e carismatici alla stregua di Stankovic e Mihajlovic, secondo Transfermarkt il suo valore si attesta a 25 milioni di euro. Prezzo che, però, andrà sicuramente a crescere. Milan, Roma, Borussia Dortmund e tante altre protagoniste potrebbero sfidarsi a duello nel prossimo mercato. Vlahovic, intanto, si gode il momento. Firenze, si sa, è una città di artisti, e lui spera di affermarsi tra gli artisti del gol.