Cesare Prandelli non è più l’allenatore della Fiorentina. La notizia, arrivata nella giornata di martedì, ha lasciato stupita gran parte dei tifosi e degli addetti ai lavori. Non tutti però: c’è chi giura, infatti, di aver intuito già da molto la scelta del tecnico lombardo, da tempo diverso rispetto al solito.
Con una lettera indirizzata a club e tifosi viola, l’ex CT della Nazionale ha voluto salutare tutto l’ambiente rassegnando le proprie dimissioni:
“È la seconda volta che lascio la Fiorentina. La prima per volere di altri, oggi per una mia decisione. Nella vita di ciascuno, oltre che alle cose belle, si accumulano scorie, veleni che talvolta ti presentano il conto tutto assieme.
In questo momento della mia vita mi trovo in un assurdo disagio che non mi permette di essere ciò che sono. Ho intrapreso questa nuova esperienza con gioia e amore, trascinato anche dall’entusiasmo della nuova proprietà. Ed è probabilmente il troppo amore per la città, per il ricordo dei bei momenti di sport che ci ho vissuto che sono stato cieco davanti ai primi segnali che qualcosa non andava, qualcosa non era esattamente al suo posto dentro di me.
La mia decisione è dettata dalla responsabilità enorme che prima di tutto ho per i calciatori e per la società, ma non ultimo per il rispetto che devo ai tifosi della Fiorentina. Chi va in campo a questo livello, ha senza dubbio un talento specifico, chi ha talento è sensibile e mai vorrei che il mio disagio fosse percepito e condizionasse le prestazioni della squadra.
In questi mesi è cresciuta dentro di me un’ombra che ha cambiato anche il mio modo di vedere le cose. Sono venuto qui per dare il 100%, ma appena ho avuto la sensazione che questo non fosse più possibile, per il bene di tutti ho deciso questo mio passo indietro. Ringrazio Rocco Commisso e tutta la sua meravigliosa famiglia, Joe Barone e Daniele Pradè, sempre vicini a me e alla squadra, ma soprattutto ringrazio Firenze che so che sarà capace di capire.
Sono consapevole che la mia carriera di allenatore possa finire qui, ma non ho rimpianti e non voglio averne. Probabilmente questo mondo di cui ho fatto parte per tutta la mia vita, non fa più per me e non mi ci riconosco più. Sicuramente sarò cambiato io e il mondo va più veloce di quanto pensassi. Per questo credo che adesso sia arrivato il momento di non farmi più trascinare da questa velocità e di fermarmi per ritrovare chi veramente sono.”
Diverse le voci sulla decisione di Prandelli. Qualcuno sostiene che il tecnico si sia sentito solo in questo periodo a Firenze, abbandonato da qualche giocatore e non supportato da alcuni membri della società. Quel che è certo è che l’allenatore di Orzinuovi non è nuovo a farsi da parte davanti a questioni più grandi di lui. L’esempio più eclatante fu quello dell’estate del 2004 in cui fu chiamato a prendere il posto di Capello sulla panchina della Roma. Ancora prima dell’inizio del campionato, gravi problemi familiari colpirono Prandelli che decise di abbandonare per rimanere vicino alla moglie malata.
La scelta di oggi è diversa da quella di diciassette anni fa ma conferma come l’ex centrocampista sia un uomo di grande valore, in grado di fermarsi davanti a problematiche più serie. A Firenze torna Giuseppe Iachini, proprio colui che fu sostituito dall’allenatore lombardo a novembre. A Prandelli l’augurio di risolvere ogni problematica interiore e di poter, magari un giorno, tornare su una panchina. Senza più quelle ombre che oggi lo hanno allontanato dal mondo del calcio.