Fonte immagine: profilo Twitter ufficiale Genoa

Andrea Cambiaso, non è un errore di battitura. Non è il notissimo Estebán, ma un genoano purosangue, guarda caso debuttante contro l’Inter in Serie A. Scattante e reattivo per insaccare il suo primo sigillo in massima serie contro il Napoli, sebbene inutile a causa della sconfitta. A lui, però, non sembra vero.

Segnare sotto la Nord per un genoano è stato indescrivibile. Mi sono buttato a terra dopo il gol, non riuscivo a contenere l’emozione“. Sensazioni comprensibili per un canterano del Genoa, da sempre tifosissimo del Grifone (no, non è la solita frase standard del “Ho sempre tifato questa squadra da bambino“). Cambiaso ha la passione nel cuore, di chi ha iniziato da raccattapalle, senza aspettarsi troppo, per poi presentarsi subito da titolare contro i nerazzurri. Tra una squadra in costruzione e infortuni, il giovane ha avuto modo di splendere. Anche lo stesso allenatore, Davide Ballardini, ha sottolineato la sua prestazione: “Può essere un ragazzo che è giusto rimanga nella rosa del Genoa. Altri giovani che abbiamo è giusto che vadano a fare le loro esperienze“. Pensare che a inizio estate sembrava a un passo dal ritorno in prestito dall’Empoli.

1,81 metri di altezza e 21 anni le cifre, una duttilità che gli consentono di essere schierato da centrocampista centrale o esterno in un centrocampo a 5, l’ideale per gli schemi di Ballardini. Un inizio carriera passato a farsi le ossa in vari prestiti, in Serie D. Si inizia nel 2017 all’Albissola, per poi passare al Savona l’annata successiva, con cui realizza le prime due reti in carriera. Il salto di categoria lo attende nel 2019, all’Alessandria, nell’anno del lockdown generale, con cui colleziona 17 gettoni. Nel 2020/2021 l’ennesimo presto, presso la società toscana sopra citata, con cui prova l’emozione di vincere il campionato cadetto, annusando il sentore della Serie A. Per lui, però, 7 apparizioni e poco spazio per mettersi in luce. Agosto 2021, inaspettatamente, lo ripaga di ogni attesa.

Di pregevole fattura il gol realizzato. Al minuto 69′ Cross del collega di fascia Ghiglione, inserimento da dietro che sorprende Di Lorenzo per il momentaneo 1-1. Da lì, comprende poco o niente. Una corsa disperata verso la curva Nord, per poi gettarsi a terra, incredulo di ciò che ha appena compiuto. Come un bambino a cui non sono preclusi i sogni, vola sulle ali dell’entusiasmo.

Ora, il mercato deve emettere ancora le ultime sentenze. Manca un tassello sulla fascia sinistra, quella occupata da Andrea, e non è detto che patron Preziosi non intervenga. Lui, però, intanto continua a coltivare il suo spazio, con dedizione quotidiana. Insegnandoci ancora una volta che, forse, gli scout fanno milioni di chilometri virtuali per assicurarsi talenti, quando ce li potremmo avere sotto casa. In Italia, tuttavia, la parola pazienza esiste solo per i predestinati. Cambiaso spera di esserlo.

Di Luca Ripari

Sono Luca Ripari, ho 26 anni e provengo da Perugia. Nel giugno 2019 mi sono laureato in Mediazione Linguistica, in inglese e spagnolo. Ho una grande passione per il calcio, tanto da aver dedicato la mia tesi finale a questo argomento, lo sport interconnesso con società e cultura. Ho iniziato a collaborare con alcune testate e anche la radiocronaca mi appassiona. Mi piace scrivere, raccontare di calcio, viaggiare e leggere.