Aprendo la pagina Wikipedia di Adolfo Gaich, il primo pensiero è che qualche buontempone si sia divertito a “trollare” i lettori. Ma non è così. Sotto la voce “Soprannomi”, infatti, troviamo appellativi come “El Genocida del gol” e il “Fuhrer”. Nomi forti che rimandano a epoche poco felici e personaggi deprecabili come Adolf Hitler. Il perché di certi soprannomi? Probabilmente le origini tedesche dell’attaccante ex San Lorenzo, la struttura fisica tipica di quei luoghi e il nome che per sua sfortuna rimanda al più sanguinario dittatore del ‘900. Ma non provate a chiamarlo in questi modi. Gaich ha preso le distanze da tutto ciò e preferisce che venga soprannominato “Gringo”, “Il dromedario del gol” (per via della sua corsa in campo aperto) o “El Tanque” come viene chiamato anche Germàn Denis, ex attaccante del Napoli, attualmente alla Reggina.
A vederlo, la somiglianza con il centravanti di Lomas de Zamora è notevole. Fisico imponente, capelli biondi, carnagione chiara, volto dai tratti duri; come Denis, anche Gaich non racchiude in sé le caratteristiche estetiche tipiche degli argentini. Scordatevi i classici brevilinei in stile Messi e avvicinatevi col pensiero a quei giocatori nord-europei con una grande struttura fisica e dal carattere schivo. A questo aggiungiamo un’ ottima corsa, buon senso del gol e una tecnica di base per niente male. Risultato? Una punta completa (almeno sulla carta) che a soli ventidue anni potrebbe rivelarsi come una delle sorprese di questa seconda parte di stagione.
Su di lui, infatti, ha messo le mani il Benevento, prelevandolo dal CSKA di Mosca in prestito per un anno e mezzo con diritto di riscatto fissato a 11 milioni. Una cifra molto importante per una squadra come quella campana che ci ha però abituato negli anni a investimenti consistenti. Il talento grezzo di Gaich sarà messo nelle mani di Filippo Inzaghi, uno con una certa esperienza nel mondo degli attaccanti.
Il “Gringo”, senza ombra di dubbio, ama giocare al calcio. E forse questo potrebbe rivelarsi addirittura come un punto debole. Struttura fisica da numero 9, testa da numero 10. Per sua ammissione preferisce partire largo e svariare piuttosto che sgomitare in aria facendo leva sulla sua potenza. Il colpo di testa non rientra nelle sue peculiarità, nonostante i suoi 190 centimetri d’altezza. La sua passione sono i dribbling, che spesso hanno regalato giocate sopraffine mentre in altre occasioni hanno messo in evidenza alcuni suoi limiti. Se Pippo Inzaghi sarà in grado di amalgamare la sua mente da diez con il suo corpo da nueve, Adolfo Gaich potrebbe diventare una delle sorprese della serie A e il futuro centravanti della Nazionale Argentina (con la quale ha già esordito).