La prossima stagione di Seria A potrebbe essere molto diversa da come siamo abituati a vederla in TV. Di pari passo con le contrattazioni per i diritti tv, la Lega Serie A è alla caccia di nuovi sponsor tecnologici da associare al VAR e alla Goal-line Technology.
Come riportato da SportBusiness, il direttore marketing della Lega Michele Ciccarese, a partire dalla prossima stagione, ha intenzione di affiancare alle 4 posizione attualmente presenti per gli sponsor altre 4 possibile categorie.
Fino alla fine di questa stagione i “title rights” (ovvero l’associazione del brand al nome delle competizioni gestite dalla Lega) sono affidati a Tim (Serie A e eSerie A), Coca-Cola (Coppa Italia) e PS5 (Supercoppa).
A questi saranno aggiunte le categorie di: Official Sponsor, Official Timekeeper (“sponsor del cronometro”, Tissot per l’NBA), Partner tecnologico ufficiale (dove rientrerebbero i diritti di sponsorizzazione di VAR e GLT) e Partner ufficiale per l’MVP del mese.
Una strategia di marketing senza precedenti per il calcio europeo che, se andasse in porto, rappresenterebbe una vera e propria svolta nel campo delle sponsorizzazioni calcistiche e che avvicinerebbe sempre di più il vecchio continente al concetto di sponsorizzazione del mondo anglosassone e dello sport americano.
Ma la questione non è così semplice come sembra.
Indubbiamente questo tipo di accordi porterebbero nuovi introiti alla Lega ma, al tempo stesso, bisognerebbe trovare la formula adatta per inserire un numero maggiore di animazioni e replay all’interno delle partite senza, però, spezzare troppo la narrazione del gioco e soprattutto senza farle sembrare delle “marchette”.
Nello sport americano questi tipi di accordi, complici le tante pause durante i match, sono sdoganati da anni permettendo alle tv di riempire più facilmente gli spazi vuoti e alle leghe di incassare milioni di dollari.
Se si troverà il giusto compromesso questa potrebbe rappresentare un’idea rivoluzionaria, sicuramente copiata anche all’estero, e che aumenterebbe l’appeal economico della Serie A.
Linfa vitale per le casse dei club duramente colpite dal Covid. Soldi che andrebbero a finanziare non solo l’acquisto di nuovi giocatori, ma anche la costruzione e/o la modernizzazione degli stadi, vero tallone d’Achille del calcio italiano.
E pazienza se alcuni storceranno il naso memori di un calcio “romantico” che non esiste più. Il mondo è cambiato ed è giusto che anche il nostro calcio si adegui ai tempi che corrono.