camavingafonte: account Twitter ufficiale Eduardo Camavinga

La Francia calcistica negli ultimi anni, è stata terra di baby prodigio: basti pensare a Pogba e Mbappe o prima ancora ad Antoine Griezmann. I transalpini puntano tantissimo sui loro giovani e questo ha fatto sì che dagli anni 2000 in poi diventassero tra le più importanti nazionali al mondo.

Tra le ultime perle francesi impossibile non menzionare Eduardo Camavinga. Nato a Cabinda, in Angola, il 10 novembre 2002, si trasferisce con la famiglia in Francia all’età di 2 anni. I suoi primi mesi europei li trascorre a Lille, tra mille difficoltà economiche e in una famiglia numerosa come spesso accade per chi emigra dall’Africa. Dopo qualche tempo, grazie all’intervento dei servizi sociali, la famiglia Camavinga ottiene il trasferimento in una casa in terra bretone, più precisamente a Fougeres.

Papà Celestino spinge il suo terzo figlio verso il mondo dello sport, facendogli praticare judo. Nel giro di poco tempo, però, a far scoccare la scintilla al ragazzo è il calcio. Inizia a giocare all’età di nove anni nei pulcini della squadra locale e subito gli allenatori notano il suo grandissimo talento. Camavinga, infatti, ha una peculiarità: non corre dietro al pallone ma osserva le azioni dalla metà campo e fa girare il pallone creando occasioni per i suoi compagni. La visione di gioco è innata, così come lo sono la velocità e la notevole struttura fisica. Un centrocampista moderno e completo, abile nel giocare sia in mediana che come interno sinistro di un centrocampo a tre.

A 12 anni, dopo un incendio che devasta la casa dove vive con i suoi, arriva l’occasione della vita: i talent scout del Rennes mettono gli occhi su di lui e lo tesserano nella formazione giovanile, facendogli scalare subito le categorie dei propri coetanei. Esordisce in prima squadra a 16 anni, mettendo il record di età nel campionato francese e ottiene di lì a poco la grande soddisfazione di sconfiggere in trasferta i campionissimi del PSG con il risultato di 1-2 e una prestazione maiuscola che non sfugge all’opinione pubblica. Dopo la chiamata nell’Under 21, arriva quella della Nazionale maggiore: a 17 anni, 9 mesi e 29 giorni, subentrando nella gara contro la Croazia, è il più giovane esordiente della storia della Francia, ancor prima di Mbappe. Un mese più tardi ottiene un altro record, quello di più giovane marcatore dei Bleus dal 1914 ad oggi, andando a segno nell’amichevole vinta per 7-1 contro l’Ucraina.

Su di lui a breve si scatenerà un’asta fra i più grandi club al mondo, con il Real Madrid che ha già mostrato un fortissimo interesse. A prescindere da dove sarà il suo futuro, una cosa è certa: di Camavinga sentiremo parlare moltissimi anni ancora.

Di Dante Chichiarelli

Nato a Roma, il 26 agosto del 1984, inizia ad appassionarsi al calcio a non ancora 6 anni, durante i Mondiali di Italia '90, quelli delle Notti Magiche e di Totò Schillaci. L'amore per questo sport è nel DNA della famiglia: il suo bisnonno, Silvio Blasetti, mosse i suoi primi passi nel calcio nei primi decenni del '900 con la maglia della Lazio. Oltre a questo affianca un'altra grande passione, quella per la scrittura e per il giornalismo. Dopo le scuole, frequenta la facoltà di Scienze della Comunicazione presso "La Sapienza" di Roma e nel 2009, dopo aver collaborato per oltre due anni con "Sportlocale", settimanale sul calcio dilettantistico e giovanile, diventa giornalista pubblicista. Sempre in quegli anni inizia a frequentare il corso di giornalismo sportivo curato da Guido De Angelis e di lì a breve diventerà uno dei redattori della rivista "Lazialità". Nel corso del tempo numerose sono le collaborazioni con periodici on-line e cartacei. Nel 2011, per circa un anno, diventa Direttore Responsabile del mensile "Futuro Giovani Magazine". Da aprile 2020 collabora con la redazione di "Noi Biancocelesti". Ad oggi, nonostante gli impegni lavorativi, continua a coltivare le sue due grandi passioni che lo accompagnano sin dai primi passi della vita.