Grazie alla vittoria per 1-0 contro il Santos, il Palmeiras si aggiudica la Copa Libertadores, la seconda della sua storia. Era il 1999 quando i biancoverdi sconfissero i colombiani del Deportivo Calì ai calci di rigore, entrando così nell’albo d’oro della più importante competizione sudamericana.
Dopo ventidue anni il Verdão torna sul trono del Sud America e lo fa nella maniera più emozionante, grazie al gol messo a segno al 99′ da Breno Lopes. Un racconto unico con un finale da film quello per l’attaccante classe ’96, che fino a tre mesi fa giocava in serie B brasiliana nelle fila della Juventude. Entrato a sorpresa dalla panchina, Breno ha beffato il portiere avversario con un colpo di testa imprendibile che gli ha consentito di entrare per sempre nella storia del club.
Grossa delusione per il Santos che puntava tutto sulla Libertadores. Oggi molti tifosi sono infuriati nei confronti di una delle loro stelle, Marinho. Qual è la ragione? Il centrocampista bianconero ha sfidato la sorte all’ingresso in campo delle due formazioni, toccando la Coppa. Un gesto che va contro ogni scaramanzia: nel calcio mai deve essere toccato un trofeo prima della partita. Sarà per questo che il talentuoso giocatore brasiliano è sparito dal gioco per tutta la (lunga) gara? La consolazione arriva però a livello personale, visto che la CONMEBOL ha premiato proprio il numero undici del Peixe come miglior giocatore del torneo.
Quella tra Santos e Palmeiras è stata una partita infinita. Al momento del triplice fischio il cronometro dell’arbitro segnava il minuto 114 senza nemmeno essere andati ai supplementari. Motivo? Una zuffa scoppiata fra le due squadre dopo che Cuca, tecnico del Santos e grande ex della partita, ha impedito una rimessa laterale agli avversari.
A esultare è quindi Abel Ferreira, tecnico portoghese del Verdão tra le cui fila spiccano diversi “italiani”. Primo fra tutti Felipe Melo: l’ex giocatore di Fiorentina, Juventus e Inter è entrato in campo a pochi istanti dalla fine per mantenere il risultato. L’altro protagonista è Gustavo Gomez, paraguaiano, anche lui ex Milan con il quale giocò dal 2016 al 2018 vincendo una Supercoppa Italiana. C’è poi la storia di Empereur, difensore centrale cresciuto nella Fiorentina e di proprietà del Verona. Il giovane, ceduto in prestito al Palmeiras nel novembre scorso, ha vinto il suo primo grande trofeo della carriera proprio con la squadra per la quale fa il tifo sin da bambino.
La festa a San Paolo è andata avanti per ore. La vittoria ottenuta in un Maracanà semi-deserto causa Covid-19, rimarrà nella storia. Il Palmeiras, forse la squadra del Brasile con più tradizione italiana da sempre, è campione del Sud America per la seconda volta nella sua lunga storia.