luca serafini

Luca Serafini, la rinascita del Milan raccontata in un libro

 

Giornalista e scrittore, Luca Serafini fiore all’occhiello di MilanNews.it è in questi giorni su Amazon e le piattaforme online con Milan, la rinascita. Ritorno tra le grandi“,  il suo nuovo libro che ripercorre attraverso i suoi editoriali la sontuosa cavalcata dei rossoneri verso il secondo posto che è valso l’approdo diretto in Champions dopo sette anni di oblio.

Un Milan che è rinato grazie soprattutto a un sapiente lavoro chirurgico di un allenatore che ha saputo ricostruire una squadra iniziando prima dall’anima, da quell’identità che sembrava essere andata perduta.

E poi ci sono loro: Maldini la bandiera rossonera che ha fatto ritorno a casa;  Ibrahimovic che a 40 anni trasmette lo stesso entusiasmo (o forse anche di più) di un bambino che si appresta a coronare il suo sogno.

Pioli, Paolo e Zatlan: gli uomini che Luca Serafini, il mondo rossonero e gli appassionati tutti reputano artefici di una rinascita tanto attesa.

luca serafini

Dopo Lady Stalker, torni su Amazon e le piattaforme online con “Milan, la rinascita. Ritorno tra le grandi”, come nasce il tuo libro?

Da un’idea condivisa con l’editore Andrea Pasquinucci. Sono stato molto colpito dal lavoro di Stefano Pioli, sin dal primo giorno. La sua empatia con Maldini e Ibra, poi, mi ha convinto che stesse nascendo qualcosa di importante. Non mi sbagliavo e siccome ho dovuto combattere per mesi contro la diffidenza degli stessi tifosi milanisti (non tutti) e il loro scetticismo, abbiamo voluto premiare chi – come me – ci ha sempre creduto, con la raccolta degli editoriali su MilanNews.it dalla settimana dell’esonero di Giampaolo al 23 maggio 2021, quando con lo 0-2 di Bergamo i rossoneri hanno conquistato il 2° posto e la qualificazione in Champions, finalmente. Sono felice: il libro sta avendo un bel successo.

“Qui mi sembra che vincere, pareggiare o perdere non cambi la vita a nessuno” ricordiamo tutti questa potente dichiarazione di Pioli, così come non dimentichiamo quella a ridosso della partita contro l’Atalanta “Vincere stasera ci cambia la vita”… cosa era cambiato nel frattempo? Quali sono i mattoncini più importanti che il tecnico ha rimesso a posto?

Ha ridato da subito un senso di appartenenza e una cultura del lavoro che da anni erano smarrite, nonostante gli sforzi di icone come Gattuso e Maldini. Ha restituito alla squadra una mentalità vincente e un’identità precisa, attraverso un‘organizzazione di gioco minuziosa. È un finto pacato, Pioli, per di più ha coraggio: cambia spesso modulo nei 90’ e l’intuizione tattica nelle ultime 4 partite è stata un piccolo capolavoro.

Quale credi sia stata la partita della svolta?

Non ce n’è mai stata una e lo sono state tutte.

Un Milan trainato da un quasi 40enne che corrisponde al nome di Ibrahimovic. Cosa rappresenta Zatlan per il gruppo?

È un modello e un esempio, è il braccio destro di Pioli e quello sinistro di Maldini. Deve restare anche se smette, con qualsiasi ruolo.

Kjaer, uomo e capitano esemplare, la fascia sarà sua il prossimo anno?

Così dicono. Mi spiace però che Romagnoli abbia avuto una stagione complicata e sia passato tra i ranghi: non bisogna dimenticare che lui restò in un Milan tutto da decifrare, nonostante avesse offerte e prospettive.

Mike Maignan, riuscirà a non far rimpiangere Donnarumma?

Morto un Papa se ne fa un altro.

Calhanoglu, si va verso il rinnovo?

Non lo so. I suoi 6 mesi a buon livello in 4 anni con la maglia rossonera non mi pare giustifichino certe pretese e la società fa benissimo a non cedere.

luca serafini

Uno sguardo a questa Nazionale che ci sta dando tante soddisfazioni. Due partite sei punti, 6 gol e già agli ottavi. Qual è il principale merito di Mancini?

Sa scegliere i giocatori e sa farli rendere al meglio. Mancini è sempre stato un grande giocatore di club, ma non ha avuto soddisfazioni né continuità in azzurro: sta colmando questa lacuna alla grande.

Locatelli: alla luce delle sue prestazioni in maglia Azzurra, c’è qualche rammarico per non aver trattenuto il giocatore?

In quel momento decisero in due. Quindi no, nessun rimpianto. Quelli che recriminano sono gli stessi che adesso scorticano Tonali…

Ultima domanda, ritorniamo in Serie A. Le big eccetto i rossoneri hanno subito un valzer di panchine non indifferente. Il Milan potrebbe approfittarne?

Partirà senza dubbio avvantaggiato per programmi e struttura, ma come sempre la differenza la fanno i giocatori e ora sul mercato servono almeno 2-3 elementi di spessore. Ma di Maldini e Massara ho talmente fiducia da essere poco obiettivo quando parlo di loro.