La Salernitana dopo 22 anni di cadetteria fa il suo grande ritorno in Serie A.
Una grande rentrée conquistata con merito grazie all’ottimo lavoro di mister Castori.
Una promozione a cui non è mancata però qualche spina nel fianco dovuta al suo ex patron Lotito, proprietario anche della Lazio.
Stando alle norme attualmente in vigore infatti, nessun soggetto può essere presidente contemporaneamente di due società calcistiche che partecipano allo stesso campionato professionistico.
Lotito dunque aveva 30 giorni di tempo per vendere, altrimenti la Salernitana si sarebbe trovata automaticamente esclusa dalla Serie A.
Dopo un mese di apprensioni e di agitazioni la quadra è stata trovata con l’accettazione di un Trust e i tifosi possono finalmente godersi la prima giornata di Campionato contro il Bologna.
Ma quali sono le aspettative dei campani? E chi saranno gli uomini chiave di Castori? Ne parliamo com Brigida Vicinanza, giornalista di Salernitana News.
Dopo ben 22 stagioni in Serie B, la Salernitana fa il suo grande e meritato ritorno nella massima Serie. Quali sono le aspettative per una permanenza tranquilla?
“Certamente l’obiettivo sarà la salvezza. Sulla carta i granata possono sembrare fra le squadre più deboli e pagano anche un po’ di ritardo nel completamento della rosa, dovuto soprattutto alla situazione societaria che non ha consentito una programmazione lineare, visti i dubbi sul trust che si sono protratti fino alla prima settimana di luglio. Castori, però, si esalta nelle difficoltà e lo ha dimostrato l’anno scorso. Pian piano la squadra sta assumendo una certa fisionomia: sarà dura, ma può giocarsela”.
Quanto è cambiata la squadra rispetto allo scorso anno? In cosa è migliorata e su cosa deve invece ancora lavorare?
“Ci sono state perdite importanti, come quella di Tutino e soprattutto dei ben 9 prestiti dalla Lazio che non possono essere riconfermati a nessun titolo, dato il divieto di operazioni tra le due società fin quando non ci sarà la vendita definitiva della Salernitana. Molti di loro – su tutti Casasola, Anderson, Gondo, Cicerelli e poi da gennaio anche Kiyine, hanno dato un contributo importantissimo. Nella probabile formazione per Bologna ci sono sei giocatori nuovi, non pochi. Vedremo il campo cosa dirà. Sicuramente la Salernitana ha un briciolo di qualità in più: Strandberg ha un ottimo piede e visione di gioco, Obi e Bonazzoli rappresentano elementi che hanno esperienza e conoscono la categoria. Per non parlare di Simy, elemento che garantisce la doppia cifra e l’adeguata pericolosità in area avversaria. Ma questa qualità potrebbe non bastare: servono almeno tre rinforzi, uno per reparto, per rendere questa squadra definitivamente competitiva per una salvezza tranquilla. Non le mancherà, invece, la solita attenzione ed aggressività in fase difensiva, ciò che Castori mette come condizione primaria nelle sue squadre”.
Che voto dai al mercato?
“Preferirei darlo compiutamente dopo il 31 agosto per giudicare complessivamente le operazioni. Per adesso, considerando le difficoltà societarie e l’assenza – di fatto – di una proprietà che possa immettere liquidità per gli investimenti, si può tranquillamente dare un voto più che sufficiente”.
Quali sono i giocatori più interessanti?
“Se devo dirne uno, dico Ruggeri. Ha 19 anni, ma calcisticamente ne dimostra di più. Sarà la rivelazione del campionato per il suo ruolo di quinto a sinistra: è veloce, discretamente strutturato fisicamente ed ha un ottimo piede”.
Una battuta sull’evergreen Bonazzoli…
“Si è presentato subito con una doppietta e, se devono parlare i fatti come è giusto che sia, hanno già detto tutto. Credo che Salerno possa, con il suo calore, contribuire a rivitalizzarlo dopo le ultime esperienze poco prolifiche in zona gol. Anche la presenza di uno come Simy (o Djuric) al suo fianco potrebbe aiutarlo: non accade spesso di trovare giocatori di due metri al tuo fianco, in grado di aprirti varchi interessanti”.
Nella prima giornata, la formazione di Castori incontrerà il Bologna di Sinisa: Come arriva la squadra a questa partita?
“Con la giusta carica e anche un po’ di comprensibile emozione. La vittoria in coppa contro la Reggina è stata un’iniezione di fiducia. Il rovescio della medaglia è che la rosa è ancora incompleta e fisicamente ci sono alcuni giocatori arrivati in ritardo che non hanno ancora il ritmo partita nelle gambe. E poi mancheranno due giocatori importanti come Veseli, che è infortunato, e capitan Di Tacchio che è squalificato”.
Quali sono gli uomini su cui dovrà puntare il Mister?
“Penso che Simy, arrivato da poco, possa andare al massimo in panchina. Ecco perché la fisicità di Djuric, uno sempre difficile da marcare e pericoloso sulle palle aeree, potrà fare la differenza, oltre alla voglia di Bonazzoli. Ma l’arma più grande di Castori resta sempre la difesa, il “prima non prenderle”. Quindi mi aspetto tanto da Belec, Gyomber, Strandberg e Jaroszynski, che dovrebbero comporre il terzetto arretrato”.
Che partita ti aspetti?
“Immagino un Bologna arrabbiatissimo dopo la brutta figura di coppa contro la Ternana. Conoscendo Mihajlovic e la sua mentalità, sono certa che farà partire a mille i suoi e la Salernitana dovrà essere brava a tenere botta soprattutto nella prima fase con compattezza, per poi puntare a ripartire in contropiede o a far male sulle palle inattive”.
Qual è il giocatore che più temi della squadra avversaria?
“Arnautovic è di uno spessore internazionale, scontato fare il suo nome”.
Come ha vissuto la piazza la questione legata al Trust?
“Con apprensione e agitazione, comprensibilmente. In estate nessuno, dai giocatori ai tifosi, ha potuto pienamente godersi la gioia di un salto di categoria così bello ed allo stesso tempo inaspettato. Si tratta di una soluzione anche nuova, che fa giurisprudenza. La speranza è che possa esserci al più presto un acquirente, in modo da dare solidità e soprattutto riferimenti certi”.
Credi che tutta questa vicenda legata alla vendita possa influenzare l’andamento del Campionato?
“Non penso. Come ho già detto, Castori è uno che nelle difficoltà si esalta e riesce a trasmettere questa carica al suo gruppo. Basti pensare all’anno scorso: la squadra veniva da un suicidio sportivo con Ventura ed il mancato accesso ai playoff con delle sconfitte alle ultime giornate, è andata in ritiro con tanti elementi che non avrebbero poi fatto parte della rosa del campionato e soprattutto serpeggiava nella tifoseria la convinzione che la Salernitana non potesse andare in Serie A per la vicenda multiproprietà. Anzi, che fosse Lotito a voler tirare il freno a mano e a fare di tutto per non realizzare questo obiettivo. I fatti hanno detto altro. Se in questa atmosfera Castori e i suoi ragazzi sono riusciti a mettersi dietro Monza, Spal e altre autentiche corazzate, credo che avranno la forza di giocarsela ad armi pari con le concorrenti per la salvezza”.