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Dopo due stagioni in cadetteria, l’Empoli  fa il suo grande ritorno in Serie A.
Una cavalcata straordinaria quella dei toscani, merito delle idee di un allenatore emergente (solo pochi anni fa Alessio Dionisi allenava in Serie D) e di un presidente che ha saputo costruire un progetto avvincente ed entusiasmante.
Oggi sulla panchina siede nuovamente Aurelio Andreazzoli, l’amarezza per l’addio di Dionisi è ormai un capitolo chiuso. Si aprono invece nuove pagine, giovani, coinvolgenti, frizzanti.
Nuove aspettative e nuovi innesti, come ci racconta Gabriele Guastella giornalista di Radio Bruno e Smart Television in questa intervista.

Dopo due stagioni in Serie B, l’Empoli fa il suo grande ritorno nella massima Serie: come sarà la squadra di Andreazzoli? Quali sono le aspettative?

“L’Empoli di Andreazzoli è stato costruito per cercare di far bene anche in Serie A: certo la salvezza è l’obiettivo numerico principale, ma quello strategico del club resta la filosofia del bel calcio e soprattutto della valorizzazione e il lancio dei giovani, linfa vitale per l’Empoli FootBall Club.

Gli azzurri la scorsa stagione hanno vinto il torneo di Serie B pur avendo la rosa più giovane del campionato, e un tecnico con alle spalle solo due campionati tra i professionisti e una sola esperienza in Serie B.
Per il completamento della squadra servirebbero ancora almeno un paio di incastri per completare il puzzle pensato da società e dirigenti. Sarà poi come sempre il campo a emettere i verdetti”.

Quanto è cambiata la squadra rispetto allo scorso anno? In cosa è migliorata e su cosa deve invece ancora lavorare?

“Beh prima di tutto il tecnico: l’addio di Dionisi, su cui preferisco sorvolare, e il ritorno di Andreazzoli che ho ritrovato molto carico e motivato.
La squadra rispetto alla scorsa stagione è mutata molto soprattutto sulla linea difensiva. Basti pensare che in Coppa Italia contro il Vicenza domenica scorsa nel primo tempo come reduce della scorsa stagione figurava solo capitan Romagnoli. A destra ha giocato Stojanovic, con Sabelli passato al Genoa, l’altro centrale Ismajli con Nikolaou e Casale andati rispettivamente a Spezia ed Hellas Verona, e a sinistra Marchizza con Terzic rientrato alla Fiorentina, davanti all’ex Cagliari Vicario preferito tra i pali in luogo di Brignoli. Ad inizio secondo tempo addirittura linea difensiva tutta nuova con l’inserimento di Luperto per Romagnoli.
Vero però che in panchina oltre a Brignoli figuravano anche il terzino destro Fiamozzi ed il giovane centrale Viti, presenti la scorsa stagione come anche il terzino sinistro Parisi adesso ancora out per infortunio.

Affermare in cosa potrebbe essere migliorata adesso è operazione complicata anche perché purtroppo l’Empoli ha avuto molta sfortuna nel periodo di preparazione con mezza squadra alle prese con il Covid e diverse partite amichevoli di un certo spessore saltate; compreso una mini tournée che avrebbe visto l’Empoli protagonista nella prima settimana di agosto in terra austriaca”.

 Che voto dai al mercato?

“Tenendo sottinteso che sarà sempre il campo ad esprimere un giudizio incontrovertibile direi che sulla carta il mercato dell’Empoli merita un 7 pieno. In una situazione di stallo generale ha saputo centrare fino ad oggi tutti gli obiettivi che si era prefissato, con la ciliegina sulla torta rappresentata dall’attaccante Patrick Cutrone. Un ragazzo che si è un po’ perso nell’ultimo anno e mezzo che ha sicuramente un potenziale importante e che a  Empoli potrebbe trovare l’ambiente giusto per un rilancio di un certo spessore. Anche in uscita l’Empoli si è mosso bene mandando in prestito molto dei profili del settore giovanile in compagini di prima fascia nella terza serie nazionale.

Come detto prima mancano ancora almeno un paio di tasselli: se arrivano il mio voto potrebbe salire ancora …”.

 Quali sono i giocatori più interessanti?

“Ce ne sono molti, tutti in prospettiva destinati a carriere potenzialmente di un certo livello. Di Cutrone l’ho praticamente detto. Poi Bajrami, Ricci, Parisi, Viti, e occhio ai giovani aggregati dalla Primavera Campione d’Italia. Poi là davanti c’è Mancuso, non un giovanissimo certo, sicuramente un grande professionista che potrebbe rivelarsi una sorpresa in zona d’attacco … che vuole confermarsi anche in Serie A come bomber di razza dopo averlo dimostrato con una certa continuità nelle ultime quattro stagioni di Serie B, vissute tra Pescara ed Empoli”.

Nella prima giornata, l’Empoli ospiterà fra le mura amiche un grande ex: Maurizio Sarri. Come arriva la squadra a questa partita?

“Carica, con voglia di far bene, come ha dimostrato la prima mezz’ora contro il Vicenza in Coppa prima che una non ancora ottimale condizione fisica condizionasse un po’ il match…

Aggiungerei anche con quel pizzico di emozione, come ha confermato mister Andreazzoli in sala stampa…  e sicuramente in crescita”.

Su chi il mister dovrà puntare per contrastare l’armata biancoceleste?

“Più che su chi, direi su cosa, puntando i riflettori su caratteristiche emozionali. Ci sono moltissimi esordienti per la Serie A, credo che mister Aurelio vada a puntare prima di tutto sulla forza del gruppo, e poi sul giocare liberi di mente, divertendosi. Certo non sarà facile…”.

Che partita ti aspetti?

“Divertente e con molte emozioni. Conoscendo l’Empoli e Andreazzoli, e conoscendo Sarri, resterei sorpreso dell’opposto…”.

Qual è il giocatore che più temi della squadra avversaria?

“Potrei fare molti nomi, e basterebbero quelli offensivi, dico la Lazio in generale. È una delle principali protagoniste del calcio italiano…