Cirofonte: account twitter ufficiale della Nazionale Italiana

Non ragioniam di lor, ma guarda e passa

Questa famosissima citazione, tratta dalla Divina Commedia di Dante, sembra essere perfetta per Ciro Immobile, soprattutto dopo la marea di critiche ricevute nelle ultime ore.

Ciro è attualmente il capocannoniere della Serie A, con ben 21 gol in 25 presenze, ed è il calciatore che ha fatto più goal nella storia della sua squadra, la Lazio. Dal suo arrivo a Roma (stagione 2016/2017) ha messo a segno, fino ad ora, 144 reti in Serie A (176 in tutte le competizioni), ed è stato superato solo da Lewandowski e Messi per numero di gol segnati in questo arco temporale nei 5 principali campionati europei. Parlano i numeri e le sue straordinarie prestazioni, che lo hanno portato anche alla vittoria del prestigioso riconoscimento della Scarpa d’Oro nel 2020. Affermare che Ciro non sia degno della nazionale è pura ed insensata blasfemia. Tra tutti gli attaccanti che abbiamo in Italia, lui è sicuramente il migliore. Eppure, ogni dannatissima volta, dobbiamo leggere ed ascoltare, insulti e giudizi gratuiti nei suoi confronti.

La Nazionale italiana di calcio guidata da Roberto Mancini è stata appena eliminata dalla Macedonia ai Playoff di qualificazione per Qatar 2022. Dunque, per la seconda volta di fila, nonostante la magnifica vittoria dell’Europeo, la squadra non è riuscita a qualificarsi alla fase finale della Coppa del Mondo. Una sconfitta che brucia e che ha fatto arrabbiare milioni di tifosi italiani, che saranno costretti, ancora a volta, ad assistere a questa competizione senza la presenza degli Azzurri. Il fallimento vero è della FIGC e dell’intero sistema nostrano: un fallimento totale, una cosa che nella storia del nostro calcio non era mai successa. Eppure, pare che la vittima sacrificale, il capro espiatorio, sia per certi versi proprio lui: Ciro Immobile.

Secondo i grandi esperti del web (e non) e della carta stampata la prestazione dell’attaccante biancoceleste è stata uno dei principali motivi della sconfitta. Nonostante tutti abbiano giocato male e senza carattere, la colpa principale sarebbe la sua.

In attacco contro la Macedonia non abbiamo giocato bene. Basta pensare alle prestazioni di Berardi (il gol sbagliato a porta vuota fotografa perfettamente la questione) e Insigne, che non hanno certamente dato il loro meglio. Nel complesso, tutti hanno colpe, qualcuno magari ne ha più di altri. Anche Immobile, ovviamente, non ha giocato in maniera straordinaria, ma far cadere tutte le accuse su di lui risulta essere un gesto meschino per nascondere le brutte prestazioni di tutti i suoi compagni di squadra ed il fallimento totale di un intero sistema.

Già ben prima dell’Europeo l’attaccante biancoceleste veniva criticato costantemente per le sue partite in Nazionale, nonostante fosse uno degli attaccanti più prolifici del campionato  italiano e fosse comunque entrato di diritto anche nella Top-20 dei principali marcatori della Nazionale, superando giocatori come Francesco Totti, Roberto Boninsegna e Gianni Rivera (ed è ad appena una rete dalla coppia composta da Gianluca Vialli e Luca Toni). Ad Euro 2020 ha messo a segno ben due gol, contribuendo alla vittoria degli azzurri, e anche lì, senza motivo, riceveva critiche su critiche. Un continuo susseguirsi di giudizi spesso fuori luogo e senza senso, a volte molto forti. E tutti seguono lo stesso filo conduttore: Ciro non può giocare con la Nazionale. Il perché resta un mistero.

Si parla tanto ma non si analizza. Il gioco di Mancini sacrifica spesso Immobile, costretto a giocare spalle alla porta, affinché possa dare spazio agli inserimenti dei centrocampisti o dei due esterni. Non viene cercata la profondità, che lo agevolerebbero viste le sue caratteristiche, e spesso lo stesso Ciro è costretto ad andare a ricevere palla, da solo, sull’esterno, in posizione defilata e lontano dalla porta. In più, almeno nella partita contro la Macedonia, i palloni a disposizione sono diventati ancora meno rispetto al solito. i dettami tattici del CT della Nazionale sono ben diversi da quelli, ad esempio, di Sarri nella Lazio, e di conseguenza, in una situazione che non lo favorisce (come invece sarebbe opportuno, visto che lo scopo di una squadra sarebbe quella di mettere i propri attaccanti  nella condizione di segnare) Immobile non riesce a dare il suo meglio e, di conseguenza, viene etichettato come scarso. Basta rivedere una qualsiasi partita di campionato della Lazio (con Inzaghi o con Sarri in panchina) per capire chi è realmente l’attaccante biancoceleste e come sarebbe opportuno impiegarlo. Immobile è un calciatore che lotta su ogni pallone ed è capace di non mollare mai. Un condottiero, che ha portato la sua squadra a vincere svariate coppe nazionali e a tornare, dopo venti anni, a giocare un match in Champions League.

Parlano i numeri, parlano i goal. E solo in Italia siamo capaci di criticare un giocatore come lui. Ciro, in realtà, rimane per tutti un punto di riferimento. Un calciatore che da anni lotta nelle classifiche individuali di tutta Europa contro mostri sacri che hanno, forse, la fortuna di giocare in squadre spesso più grandi ed importanti. E per questo, evidentemente, vengono considerati migliori in confronto a lui. La verità è che Immobile è migliore di tutti loro, perché ultimo romantico in un calcio troppo spesso comandato dai soldi.

Ora, a Ciro non resta che tornare a Roma e godersi la sua gente, i suoi tifosi. In un Olimpico che intonerà cori per lui e che lo guarderà per quello che realmente è: un campione.