L’introduzione del VAR, nel calcio moderno, ha sensibilmente modificato il gioco al quale tutti eravamo abituati. L’arbitro, sul rettangolo verde, viene coadiuvato dai suoi assistenti, presenti in apposite postazioni adibite per l’occasione, che visionano attentamente le diverse immagini delle partite, intervenendo e richiamando l’attenzione del direttore di gara in determinate circostanze.
Ciò nonostante, le polemiche e le recriminazioni non accennano a scemare. Le discussioni post-partita (e anche durante, in realtà) sono un po’ il sale del calcio, e uno degli argomenti preferiti dei tifosi, dei giornalisti e degli addetti ai lavori, è senza dubbio quello riguardante la prestazione del direttore di gara. Soprattutto se si prova a valutare quanto questa abbia influenzato, se non addirittura indirizzato, la gara, con le decisioni assunte durante il match, in un modo o in un altro.
Un rigore dubbio, un fuorigioco millimetrico, un tocco di mano che ha viziato l’azione: tutti, almeno una volta, abbiamo avuto modo di recriminare sul fatto che questo o quell’arbitro non siano andati a rivedere una determinata situazione sullo schermo posto a bordo campo. Sostenendo che, se invece lo avessero fatto, avrebbero certamente cambiato idea, tornando sui propri passi, modificando, di fatto, l’esito della partita.
Ed è quello che, alcuni giorni fa, senza alcun dubbio, avrà pensato anche Hakan Arslan, capitano della formazione turca del Sivasspor. Alla fine del primo tempo della partita di campionato contro il Besiktas, infatti, il calciatore ha inteso far notare al direttore di gara che il gol della squadra avversaria segnato da Yalcin, al 18′, fosse in realtà da annullare perché la palla era uscita completamente dal campo. Come? Con l’ausilio di uno smartphone, dove c’erano le immagini in discussione.
Il direttore di gara, dal canto suo, non ha gradito assolutamente la segnalazione (non propriamente regolamentare) da parte di Arslan, e per tutta risposta ha estratto il cartellino giallo, scatenando l’ulteriore reazione di stizza da parte del capitano del Sivasspor, che ha quindi scagliato il telefonino per terra e ha poi dato un calcio ad un cartellone pubblicitario. Inevitabile, secondo l’arbitro, la nuova sanzione: secondo giallo, ed espulsione, con la squadra, già sotto nel risultato, che è stata costretta a rientrare in campo, nel secondo tempo, in inferiorità numerica.
Al termine della partita il risultato è di 3 a 0 per il Besiktas, ma le immagini trasmesse in TV hanno dimostrato ampiamente che Arslan, in realtà, avesse ragione a recriminare, perché il gol “incriminato” era effettivamente da annullare. Ma questa, ovviamente, resta solo una magrissima consolazione.