Robert Lewandowski si cala nei panni dell’arbitro. No, l’attaccante del Bayern Monaco non ha deciso di chiudere la carriera da calciatore per diventare direttore di gara. Il centravanti polacco, infatti, sta lavorando alla produzione di un videogame dal nome ‘Referee Simulator’ in cui il giocatore indosserà le vesti di un arbitro.

Cofondatore di una casa produttrice di videogiochi, Lewandowski ha deciso di buttarsi a capofitto su questo nuovo progetto che potrebbe essere rivoluzionario all’interno dei giochi calcistici. Il protagonista sarà dunque un arbitro che il videogiocatore dovrà portare avanti nella carriera fra tutte le difficoltà del caso.

Saranno tre gli indicatori dai quali si verrà giudicati: lo stress accumulato prima e durante la partita, la forma fisica (variabile in base agli anni e alla corsa all’interno del match) e il rispetto maturato nei confronti di calciatori e tifosi. Quest’ultimo, con tutta probabilità, sarà l’indicatore più difficile da gestire e quello che influirà maggiormente sulla crescita dell’arbitro.

Con la produzione di questo gioco manageriale, Lewandowski metterà in risalto la figura del direttore di gara all’interno delle partite. Il mestiere dell’arbitro è infatti quello più difficile dentro al campo da calcio. Ogni decisione, corretta o meno che sia, porterà sempre al disappunto di qualcuno.

Non è ancora prevista la data di uscita ufficiale, ma il trailer del videogame è già disponibile su YouTube.

CALCIATORI IMPRENDITORI

L’attaccante del Bayern è solo l’ultimo dei calciatori che hanno deciso negli anni di investire cercando nuovi business. Pique, ad esempio, è diventato proprietario della Kosmos, holding che ha acquisito i diritti della Lique 1 in Spagna dopo il trasferimento di Messi al PSG. Anche in Italia non mancano gli investimenti da parte dei nostri calciatori: da Chiellini, coproprietario della BTB Media e Comunicazione, al sampdoriano Caputo, titolare di un marchio produttore di birra artigianale.

Non sappiamo se ‘Referee Simulator’ sarà un successo o meno. Quel che è certo è che sempre più calciatori stanno gettando le basi per un futuro lontano dai campi di calcio, dedicandosi al mondo dell’imprenditoria.

Di Dante Chichiarelli

Nato a Roma, il 26 agosto del 1984, inizia ad appassionarsi al calcio a non ancora 6 anni, durante i Mondiali di Italia '90, quelli delle Notti Magiche e di Totò Schillaci. L'amore per questo sport è nel DNA della famiglia: il suo bisnonno, Silvio Blasetti, mosse i suoi primi passi nel calcio nei primi decenni del '900 con la maglia della Lazio. Oltre a questo affianca un'altra grande passione, quella per la scrittura e per il giornalismo. Dopo le scuole, frequenta la facoltà di Scienze della Comunicazione presso "La Sapienza" di Roma e nel 2009, dopo aver collaborato per oltre due anni con "Sportlocale", settimanale sul calcio dilettantistico e giovanile, diventa giornalista pubblicista. Sempre in quegli anni inizia a frequentare il corso di giornalismo sportivo curato da Guido De Angelis e di lì a breve diventerà uno dei redattori della rivista "Lazialità". Nel corso del tempo numerose sono le collaborazioni con periodici on-line e cartacei. Nel 2011, per circa un anno, diventa Direttore Responsabile del mensile "Futuro Giovani Magazine". Da aprile 2020 collabora con la redazione di "Noi Biancocelesti". Ad oggi, nonostante gli impegni lavorativi, continua a coltivare le sue due grandi passioni che lo accompagnano sin dai primi passi della vita.