LewandowskiLewa riceve il premio "Golden Player Award" assegnato da TuttoSport

Un celebre detto risalente all’antica Roma cita: “Anno bisesto anno funesto”. Potremmo facilmente dire che il 2020 ci si è messo di impegno per non far sfigurare i nostri antenati. Nonostante ciò, però, c’è qualcuno che potrà raccontare di aver vissuto il miglior anno della propria carriera: Robert Lewandowski.

Il bomber polacco ha chiuso un anno straordinario, vincendo tutto ciò che poteva vincere segnando gol a ripetizione e concludendo l’anno solare con più gol fatti che partite giocate. Tra la stagione 2019-20 e quella appena iniziata, Lewa ha segnato 75 gol in 65 partite.

Eppure al termine dell’annata migliore della sua carriera, il rammarico sta proprio in questi numeri.

Ma come, direte voi, di cosa mai potrà rammaricarsi un giocatore che ha vinto tutto col Bayer (Bundes, Coppa di Germania e Champions) per di più essendo il capocannoniere in tutte e tre le competizioni?

Senza alcun dubbio abbiamo assistito ad una delle migliori stagioni di un singolo giocatore da dieci anni a questa parte che non si chiami Messi o Ronaldo. Ebbene Lewandowski ai suoi nipotini potrà raccontare di essere stato “The Best“, il migliore, ma che nonostante numeri da fantascienza calcistica non sia riuscito a portarsi a casa i due premi di maggior prestigio per un calciatore: il Pallone d’Oro e la Scarpa d’Oro.

Il tanto ambito premio di “France Football” quest’anno, a “causa della pandemia”, non è stato assegnato. Decisione alquanto discutibile per due semplici motivi. Il primo è che nonostante tutto la stagione si è conclusa regolarmente e, il secondo, è che mai come quest’anno non vi era dubbio alcuno che il Pallone d’Oro sarebbe dovuto essere assegnato a Lewandowski, il migliore per distacco su tutti gli altri.

La Scarpa d’Oro, invece, è stata giustamente assegnata ma – nonostante 31 reti in 34 gare, visto che alla Bundesliga partecipano 18 squadre anziché 20 –  non è stato lui ad aggiudicarsela. Il premio è andato a Ciro Immobile che, con la Lazio, ha segnato 36 gol in 37 partite. Tre gare in più che avrebbero fatto d’avvero comodo al bomber del Bayern e che, probabilmente, gli avrebbero permesso di superare il suo “rivale”.

Nonostante queste due “delusioni”, Lewandowski ha ancora dimostrato, se mai ce ne fosse stato il bisogno, di essere uno dei numeri 9 migliori della storia, segnando gol a raffica e in tutti i modi possibili: di testa, di sinistro, di destro, in acrobazia e da dentro e fuori area.

Nella sua lista dei buoni propositi per il 2021 l’obbiettivo sarà sicuramente riconfermarsi allo stesso livello di quest’anno appena terminato e, magari, togliersi la soddisfazione di vincere quei due premi che gli sono stati ingiustamente negati.