“Quando si parla di arbitri, il primo nome che viene in mente è il suo. Dal debutto nel 1977 al suo addio nel 2005 Collina ha scritto la storia del calcio” con queste parole l’iconica rivista sportiva France Football ha assegnato all’ex fischietto italiano il titolo di miglior arbitro della storia.
L’attuale presidente della Commissione Arbitri della Fifa, ha preceduto arbitri del calibro di Ken Aston e Michel Vautrot in una Top Ten dove, al nono posto, troviamo Stephanie Frappart entrata nella storia per essere stata la prima arbitro donna a dirigere un match di Champions League.
Un riconoscimento ampiamente meritato per l’ex fischietto bolognese che ha arbitrato alcune delle partite più iconiche della storia del gioco.
Tra queste: la finale di Coppa dei Campioni della stagione 1998/99 quando il Manchester United sotto 1-0 a pochi minuti dalla fine contro il Bayer Monaco la ribalta nei minuti di recupero; e la finale dei mondiali del 2002 tra Germania e Brasile.
Miglior arbitro dell’anno per sei anni di fila (dal 1998 al 2003), Collina è stato capace di reinventare la figura del direttore di gara, accompagnandola nel futuro. Dotato di una personalità straripante, è stato il primo arbitro, se non l’unico, a firmare dei contratti pubblicitari entrando a far parte della cultura di massa dei primi anni 2000 (celebre il suo spot per Diadora del 2003).
Dopo essersi “auto-retrocesso” in Serie B, nell’agosto del 2005, in una conferenza stampa al veleno, rassegna le sue dimissioni dall’AIA. Successivamente ha svolto il ruolo di designatore sia in Italia che con la Uefa, prima di accettare il 20 maggio 2017 la presidenza della Commissione Arbitri della Fifa, ruolo che tutt’oggi svolge.
Senza alcun dubbio Collina è la figura dell’arbitro per eccellenza. Famoso in tutto il mondo, ha dato dignità, sia in campo che fuori, ad una figura da sempre marginale.