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Samir HandanovičFonte: profilo Instagram ufficiale Samir Handanovič

Se l’Inter è campione d’Italia oggi, il merito è anche suo. Prima da giocatore, poi da capitano, Samir Handanovič ha incarnato in modo esemplare lo spirito e l’autenticità dell’essere interisti. Ora, a 36 anni, alza il suo primo trofeo in carriera.

Capitano silenzioso

Mai una parola fuori posto. Mai un atteggiamento fuori luogo. Mai un post sui social network a mettere in difficoltà squadra e compagni. Quel 13 febbraio 2019 la fascia di capitano ha trovato il giusto proprietario. Un leader dentro lo spogliatoio, rispettato e ascoltato per la sua grande capacità di reggere le emozioni e trasmettere la giusta tranquillità ad un gruppo di giovani ragazzi pronti a fare un’impresa. E dopo anni di miracoli e grandi parate, si è concesso finalmente un anno da spettatore.

La stagione dei record

512 presenze in Serie A (è il portiere straniero con più partite nella storia), 25 rigori parati nella massima serie (superato il record di Pagliuca), 386 presenze in maglia nerazzurra (solo Zenga ha fatto meglio di lui, 473). Numeri che lo incoronano come uno dei migliori portieri del calcio italiano. La voglia di poter stare ancora tra i top è tanta. Nonostante l’età che avanza, Samir, ha voglia di stupire. Pronto a chiudere la saracinesca ancora per qualche anno, in attesa di trovare il giusto erede.

Salvate il soldato Handa

Tante critiche (a volte smisurate) sono piovute sulla sua testa. Ma lo sloveno, anche grazie alla linea difensiva composta da Škriniar, De Vrij e Bastoni ha mantenuto la porta inviolata per ben 14 partite (il numero più alto tra i portieri in Serie A). E, nonostante qualche errore di troppo, il suo ruolo nell’Inter non è mai stato messo in discussione.

È lui, dopo Javier Zanetti, il capitano del tricolore. Entrato nella storia da protagonista, non mollerà di certo la presa facilmente. La più bella e importante della sua carriera. Quella sullo scudetto.

Voto 7