Dopo il nostro recente articolo in merito al Subbuteo e alla piattaforma Net-Flick.it, abbiamo avuto il piacere di poter intervistare Michele Giudice, membro del consiglio direttivo della FISCT (Federazione Italiana Sportiva Calcio Tavolo) in qualità di responsabile della promozione di questa disciplina in tutta Italia. E proprio a tal proposito si è principalmente sviluppata la nostra chiacchierata.
Michele, iniziamo dal principio: cos’è la FISCT e cosa rappresenta?
“La FISCT è l’ente che si si occupa dell’organizzazione e della gestione dell’attività del Subbuteo e del Calcio da Tavolo nel territorio italiano, organizzando, tra le altre cose, tutte le competizioni nazionali di questa disciplina, come i campionati italiani individuali e a squadre, la Coppa Italia, la Supercoppa Italiana, sia a livello assoluto che a livello giovanile e femminile. La nostra Federazione, inoltre, aderisce alla Fédération Internationale de Sport Football de Table (Fistf), che è l’ente di riferimento per la disciplina a carattere mondiale che organizza i circuiti internazionali i campionati europei e i campionati del mondo.”
Che differenza c’è tra il Subbuteo ed il Calcio da Tavolo?
“Il Calcio da Tavolo altro non è che l’evoluzione, sia dal punto di vista dei materiali che dei regolamenti, del Subbuteo, il gioco universalmente conosciuto e che ha avuto la sua massima diffusione nel nostro Paese tra gli anni 70-80. Ma all’interno della nostra Federazione si gioca anche con i materiali tradizionali e anche in questo caso vengono organizzati Campionati italiani e Coppe, dove vengono applicati i regolamenti di allora. Insomma evoluzione sì, ma anche pieno rispetto della tradizione e di quelle che sono le origini di questa meravigliosa disciplina che tutti possono praticare.”
Eppure, chi bazzica in questo mondo sa che ci sono delle antiche ruggini tra chi è legato ad un certo modo di praticare il Subbuteo a livello amatoriale e chi invece ha preferito evolverlo in una versione agonistica…
“Guarda, io provengo proprio dall’ambiente dell’Old Subbuteo, ma sono convinto che queste diatribe debbano lasciare il tempo che trovano. Al centro dovrebbe esserci il piacere di giocare. Poi se uno vuole praticare l’attività a livello amatoriale oppure decidere di cimentarsi con il circuito competitivo, può e deve scegliere liberamente. L’obiettivo della nuova classe dirigente che si è da poco insediata in Federazione, e della quale faccio parte, è proprio questo.”
Ovvero?
“La FISCT vuole dare la possibilità di giocare a Subbuteo in tutte le sue modalità. L’obiettivo principale deve essere lo sviluppo e la visibilità del Subbuteo – Calcio da Tavolo, soprattutto nei confronti delle nuove generazioni. Uno dei nostri progetti di promozione, ad esempio, riguarda l’ambito scolastico, dove abbiamo ottenuto un riscontro davvero molto positivo, in quanto questa disciplina viene riconosciuta come un gioco particolarmente indicato e decisamente educativo per i ragazzi che frequentano la scuola.”
Questo è molto interessante.
“Stiamo puntando anche moltissimo sulla formazione interna, al fine di dare a tutte le associazioni che hanno aderito alla Federazione le competenze necessarie per sviluppare determinati progetti volti alla promozione e alla visibilità del Subbuteo e del Calcio da Tavolo su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo, ovviamente, è l’apertura nei confronti di chiunque abbia voglia di giocare.”
Quali sono le ambizioni della Federazione?
“Innanzitutto, entrando nel registro del Terzo Settore, abbiamo avuto modo di acquisire un’identità associativa. Recentemente, poi, ci siamo affiliati all’ente di promozione sportiva “Opes Italia”, che ci affiancherà nello sviluppo di tutte le nostre attività, soprattutto quelle di promozione e di formazione, e con la quale abbiamo intenzione di iniziare il percorso che dovrebbe portarci all’ambizioso traguardo del riconoscimento con l’inserimento della nostra attività nel registro CONI.”
Quanto ha influito la pandemia nell’attività attuale del Subbuteo – Calcio da Tavolo?
“La pandemia da Covid, visto che praticare la nostra disciplina a distanza è impossibile, ha ovviamente bloccato gran parte della nostra attività, sia a livello organizzativo e sia a livello locale, dei singoli club e delle associazioni a noi affiliate. Al tempo stesso, però, questo periodo di stop forzato ha permesso di riscoprire, in un certo senso, il nostro gioco all’interno delle abitazioni. In pratica, stando a casa, la gente ha rispolverato alcune attività per passare il tempo, tra le quali lo stesso Subbuteo. E questo ha spinto la nostra Federazione a lanciare un nuovo progetto, chiamato “Di Padre in Figlio”, basato proprio sullo scambio intergenerazionale del Subbuteo, che tanto ha preso piede in questi mesi. Sarà un’iniziativa che verrà messa in atto appena sarà possibile ripartire con tutte le normali attività, dove, per l’appunto, il genitore che giocava a Subbuteo negli anni passati, condividerà questa sua passione con il proprio figlio che inizia a scoprire e a conoscere questo gioco in epoca moderna. Se ci pensi, tra l’altro, questo è un connubio che si riscontra difficilmente in altre discipline ed attività. Perché, se negli altri sport il fattore fisico pone, molto spesso, l’adulto, e quindi il genitore in questo caso, come prevalente, nel Subbuteo questo gap si assottiglia notevolmente, visto che l’aspetto preponderante è quello relativo all’abilità. Un fattore che anche un ragazzino può sviluppare sensibilmente, con un po’ di pratica e giocando regolarmente. Ed ecco quindi che, in tale contesto, questa forbice, questa differenza, tra padre e figlio, viene essenzialmente meno, ed avvicina le due parti in un bellissimo momento di condivisione, affrontandosi, contemporaneamente, ad un livello sostanzialmente paritario.”
È verissimo. Ed è davvero una bellissima iniziativa…
“Ne siamo convinti anche noi e siamo certi che avremo un riscontro positivo. Lo stesso riscontro positivo, per altro anche un po’ inaspettato, che abbiamo ottenuto, sempre durante la pandemia, per quanto riguarda le affiliazioni e le nuove adesioni alla nostra Federazione. Che non solo si sono consolidate, ma sono addirittura aumentate. E tutt’ora abbiamo notizie di piccoli nuclei o di associazioni che ci stanno contattando per chiederci le modalità di adesione o che stanno valutando se e come affiliarsi. E questo significa che l’attività di promozione del Subbuteo e del Calcio da Tavolo che abbiamo sviluppato nel corso di questi mesi ha dato i suoi frutti. E siamo molto soddisfatti di tutto questo.”
Immagino quindi che si stia anche cominciando a lavorare per la ripresa delle attività vere e proprie.
“Assolutamente si. Stiamo lavorando anche per quello e, se tutto va come deve andare e non ci sono ulteriori ricadute in termini di pandemia, piano piano ripartiremo, inizialmente dai contesti locali per concludere poi con quelli a livello nazionale.”
Ve lo auguro con tutto il cuore allora. E ti ringrazio per averci concesso questa intervista, Michele.
“Grazie a te e a tutta la Redazione de ‘Il Calcio Quotidiano’”