Real Sociedadfonte: profilo Twitter Real Sociedad

In una Liga che, forse, a livello globale non è quella degli ultimi tempi, spicca quest’anno la sorpresa Real Sociedad. La squadra diretta da Imanol Alguacil, che arriva da un’ottima stagione, conclusa con il traguardo dell’Europa League, è partita alla grande anche in quest’inizio di 2020-21. Una squadra che rappresenta il classico progetto ‘fatto in casa ’ (solo 5 stranieri in rosa) che in un’annata complessa e ricca di insidie come quella attuale può davvero pensare di ambire anche a qualcosa in più. 

Il tecnico arriva dal settore giovanile e porta la filosofia di questa società, ovvero un calcio di qualità con grande peso tecnico davanti e con il supporto del vivaio, soprattutto nella zona mediana del campo. Proprio il centrocampo, ricco di giocatori provenienti dalla cantera, permette la costituzione dello lo stile di gioco di questo club. Un nome da fare, tanto per citarne uno, è quello del classe ‘99 Zubimendi, autentica rivelazione in quel ruolo. Non sarà poi un caso se l’attuale tecnico della primavera è un certo Xabi Alonso. 

Analisi tattica

La Real Sociedad è in testa con 23 punti, arriva da sei successi consecutivi e ha messo a segno 21 reti, incassandone soltanto 4. I frutti di questi risultati arrivano da una proposta di calcio convincente che andiamo ad analizzare ora nel dettaglio. 

In fase di costruzione la squadra cerca di trovare gli spazi per superare la prima pressione avversaria. Il portiere Remiro che cerca direttamente il centrocampista (Merino o David Silva) o con gli attaccanti esterni che si abbassano. Molto fa anche la capacità tecnica degli interpreti a centrocampo, abili nel giocare spalle alla porta, ricevere e girarsi per verticalizzare o allargare il gioco sugli esterni. 

Il portiere cerca di superare la prima pressione giocando direttamente sul centrocampista

Andiamo invece a vedere la proposta di gioco della squadra di Alguacil per quanto riguarda invece la fase di costruzione. Il centrocampista si abbassa fra i centrali effettuando quella che è chiamata la Salida Lavolpiana. In quest’ottica è importantissimo lavorare bene sull’ampiezza. Gli esterni bassi, Zaldua e Monreal, si alzano approfittando dei movimenti verso il centro dei due attaccanti esterni che eludono così i terzini avversari. Uno di questi due attaccanti, spesso Oyarzabal stringe e si affianca a David Silva, con Portu e Isak a ricoprire il ruolo delle due punte. Il compito del centravanti è invece quello di venire incontro e liberare lo spazio nella profondità per i suoi compagni.  

Si crea quindi un 3-5-2 molto offensivo che riempie tutti gli spazi fra i giocatori avversari costringendoli a rimanere stretti per non liberare le linee di passaggio. Una volta arrivati sugli esterni la Real Sociedad cerca di creare una superiorità numerica in zona palla per eseguire delle giocate a tre con sovrapposizioni e continui inserimenti centrali. 

In fase di non possesso i dettami sono quelli che stanno mettendo in pratica tantissime squadre in quest’ultimo periodo, ovvero grande aggressività dopo aver perso il pallone e linea difensiva molto alta. La Real Sociedad difende in avanti e va spesso a raddoppiare sul portatore di palla per indurlo a velocizzare, e quindi a rischiare, la giocata. 

Gli uomini chiave

Arriviamo ai giocatori chiave dei biancoblu. Emblema della crescita offensiva di questa squadra è Mikel Oyarzabal, capocannoniere del campionato con 6 reti fino ad ora. Giocatore di 23 anni sempre in doppia cifra negli ultimi tre anni, Oyarzabal ha già raggiunto una maturità importante ed è arrivato a ritagliarsi un posto da protagonista anche nella nazionale di Luis Enrique. Negli schemi della Real Sociedad, un ruolo fondamentale lo ha certamente David Silva. L’ex Manchester City è il giocatore perfetto per questo tipo di calcio, capace di costruire rifinire e finalizzare. Il Mago in estate, dopo esser stato vicinissimo alla Lazio, ha scelto di tornare in Spagna e ha dimostrato di poter essere ancora un giocatore di primissimo livello. 

Contro il Napoli 

Questi risultati della squadra spagnola danno ovviamente maggior peso all’impresa del Napoli di Gattuso. Gli azzurri sono infatti riusciti ad espugnare il San Sebastián grazie alla rete di Politano.  

La gara ha raccontato di un possesso palla nettamente a favore del club basco (65%-35%); così come la superiorità dei tiri da parte della squadra di Alguacil (14-6, 3-1 nello specchio della porta). È apparso evidente come gli spagnoli facessero girare il pallone in modo molto più fluido e ricercato del Napoli. La squadra di Gattuso è stata spezzata in due dalle giocate fra le linee degli spagnoli, con i centrocampisti partenopei sempre presi in mezzo alle due mezzali della Real Sociedad, Merino e Silva. Gattuso e i suoi uomini hanno dovuto quindi rivedere i loro piani per limitare i danni e chiudere gli spazi in maniera più attenta e selettiva. Il possesso di Silva e compagni è diventato quindi più sterile.  

Aldilà di quell’intoppo, la squadra basca è pienamente in corsa anche in Europa League e ha tutte le carte in regole per disputare una stagione di altissimo livello. La sensazione è che si sia arrivati a un completamento del percorso e le aspettative sono tante.