spezia

Ai primi di dicembre abbiamo poche certezze su questa Serie A. Una di queste è però certamente il fatto che la neopromossa Spezia di Vincenzo Italiano non reciterà il ruolo di comparsa. Il club ligure, rilevato nel 2008 dall’imprenditore Gabriele Volpi, ha già raccolto tantissimi elogi dagli addetti ai lavori per questo incoraggiante inizio di campionato. 

Lo Spezia dopo dieci giornate ha 10 punti ed è ben staccata dalla zona retrocessione. Il rendimento esterno dei bianconeri è quello che stupisce di più, un rendimento da squadra che punta a grandi obiettivi. Fuori casa infatti i ragazzi di Vincenzo Italiano hanno perso soltanto in un’occasione (contro il Milan a San Siro), mettendo a segno 9 reti e subendone 7. Ma aldilà dei numeri, a rubare l’occhio è stato il gioco di questa squadra e la capacità di questo gruppo di adattarsi velocemente al salto di categoria, pur non disponendo di un undici di primissimo livello. 

Analisi tattica 

Lo Spezia in effetti non ha una formazione base, le scelte sono fatte spesso in base alla condizione, soprattutto a centrocampo dove si alternano giocatori come Pobega, Maggiore, Ricci, Estévez e Bartolomei. Scelte affidate a un allenatore che ha alle spalle una lunga carriera proprio in quel ruolo. Italiano ha preso la guida dei liguri lo scorso anno dopo la promozione ottenuta con il Trapani ed ha centrato subito la Serie A con 17 vittorie nella scorsa stagione. 

Difficilmente i difensori centrali provano gli attacchi diretti per gli attaccanti. In fase di possesso, i due esterni difensivi, Sala e Bastoni, si alzano a livello del centrocampista centrale Ricci (2-3-2-3) andando spesso a cercare la triangolazione nelle zone laterali del campo. Le soluzioni sugli esterni sono le preferite dalla formazione ligure grazie soprattutto alla fantasia di Gyasi e Farias, abili nel saltare l’uomo e creare superiorità numerica. A ciò va aggiunta la tendenza dei terzini opposti a chiudere l’azione sul secondo palo. Importante è anche la transizione positiva e la velocità nel ribaltare l’azione con pochi passaggi, altra caratteristica dello Spezia.  

Si tratta inoltre di una squadra che sa difendere il vantaggio acquisito e che è quindi difficile da recuperare. I bianconeri sanno passare facilmente dal 4-3-3 di base al 4-1-4-1 con l’attaccante che partecipava alla fase difensiva con grande sacrificio. Quando lo Spezia perde palla nella metà campo avversaria, i giocatori più vicini alla palla tentano un contro-pressing, il pane quotidiano di tutte le squadre che vogliono evitare di concedere campo agli avversari. Italiano tiene la sua difesa altissima lasciando molto campo in profondità agli avversari. Questa scelta si rivela un’arma a doppio taglio perché i bianconeri rischiano spesso di mandare in porta gli attaccanti avversari, ma si tratta di un passo fondamentale per dare un’impronta propositiva al gioco. 

Benevento Spezia 0-3. I bianconeri vanno alti a recuperare il pallone raddoppiando e chiudendo tutte le linee di passaggio

Il punto di debolezza della squadra sono infatti gli inserimenti senza palla degli avversari, maggiormente sulle fasce, dove i laterali difensivi spezzini lasciano spesso molto campo alle loro spalle. 

 

Spezia: gli interpreti 

Lo Spezia ha perso Galabinov nelle ultime settimane ma non ne ha risentito più di tanto. Il gigante bulgaro rimane un uomo fondamentale anche per le sue doti da leader per il gruppo, ma è stato sostituito alla grande da Nzola. Il 24 enne franco-angolano è un fedelissimo di Italiano, che lo ha già avuto al Trapani. Il tecnico dello Spezia è convinto che la sua struttura fisica in questa categoria può farlo venir fuori. Sono già 4 le reti dell’attaccante in questo primo scorcio di stagione, reti che hanno messo in mostra tutto il suo repertorio, dalle qualità nel gioco aereo a quelle nell’uno contro uno e nella conclusione. Basti vedere il gol di sabato scorso alla Lazio con il sinistro a giro sul palo lontano dopo aver superato Acerbi. 

Si sta rivelando una sorpresa anche Gyasi. L’esterno ghanese è molto duttile e molto generoso in fase di non possesso. Un altro dei fattori di questa squadra è sicuramente l’esterno sinistro, Simone Bastoni, che in questo inizio di campionato ha stupito tutto per la grande qualità, specialmente in fase offensiva. È poi d’obbligo una menzione anche per capitan Terzi, che è al sesto anno con gli spezzini. 

 

Contro la Lazio 

Anche nella sconfitta con la Lazio, lo Spezia ha dimostrato di essere una squadra vera, mettendo in difficoltà la formazione di Inzaghi dal primo minuto. Questo è avvenuto anche grazie a un pressing asfissiante nella metà campo dei biancocelesti, il che ha portato al recupero di palloni delicati e a occasioni molto importanti per i bianconeri. La sfortuna stavolta ci ha messo del suo, come nelle occasioni dei due legni colpiti da Estevez e Bastoni. L’errore fatto dalla squadra di Italiano è stato quello di prendersi troppi rischi contro una squadra come quella biancoceleste. Ciò ha portato infatti a perdere palloni sanguinosi come quello da cui è scaturito il vantaggio della Lazio. 

Nella ripresa Italiano ha deciso di rischiare un po’ meno e di aspettare l’occasione giusta per colpire l’avversario. Lo Spezia ha giocato più semplice, forzando meno passaggi ed evitando le ripartenze di Immobile e compagni. Ne è uscito fuori un secondo tempo più brutto ma i bianconeri sono riusciti nell’intento di riaprire l’incontro. Purtroppo ciò non è bastato, ma anche stavolta gli spezzini hanno messo sul campo una prestazione di livello. 

 

“Siamo ancora in costruzione ma abbiamo già dimostrato di potercela giocare con tutti”, ha detto qualche settimana fa Italiano in un’intervista. L’impressione è che questa sia una formazione già rodata che darà filo a torcere a chiunque, nel suo percorso per mantenere la categoria.