Quante ne saranno passate per la testa ai tifosi della Fiorentina in questa turbolenta estate che volge alla sua conclusione. La firma di Gennaro Gattuso per un nuovo corso di una panchina tanto tribolata, tra i ripensamenti di Prandelli e le traghettature di Iachini. Invece, il sedile di fronte al campo sembra non trovare pace. Questioni di mancati accordi, visioni diverse sul mercato di intransigenza dal procuratore Mendes e Ringhio se ne va. Sdegno sui social sempre crescente e l’ingaggio di Vincenzo Italiano, reduce da una straordinaria e storica salvezza con lo Spezia. Idee volte al possesso palla e al dominio del gioco, sembra già aver lasciato la sua impronta a Firenze.
Italiano, l’utilità alla causa dei comprimari
La Fiorentina di Italiano è ripartita da una sola certezza: Dusan Vlahovic. Il bomberino classe 2000, nonostante le voci insistenti di mercato, è rimasto in riva all’Arno per confermare che la sua esplosione non è un fuoco fatuo. Le altre certezze, col tempo, se le sta costruendo da solo. Certezze nell’incertezza, esprimendola con un ossimoro. A partire dalla porta. Dragowski, designato come titolare indiscusso in precedenza, deve guardarsi alle spalle. Il collega Pietro Terracciano ha ricevuto l’ennesima fiducia giocando da titolare contro l’Atalanta, compiendo almeno tre parate decisive. Non è escluso che possa salire di grado. “Pietro si merita lo spazio che merita, è serio e applicato, si allena bene. Gli faccio i complimenti, mi mette in difficoltà“. Difficoltà che si presenteranno spesso, ma l’ex spezzino sembra completamente motivato ad essere indeciso, in senso positivo.
Avanziamo di qualche metro, spostandoci sulla linea a protezione della porta. Dal mercato arriva l’ex Matija Nastasic, per portare esperienza a un gruppo da ricostruire. Ci si aspetta un ballottaggio serrato tra lui e Martinez Quarta, argentino in rampo di lancio. Invece, il tecnico di origini tedesche sorprende ancora, schierando Igor titolare contro orobici e giallorossi. Il brasiliano sembrava fuori dal progetto e semplice comprimario. Invece, il tecnico nativo di Karlsruhe lo chiama in causa e sfodera prestazioni convincenti, con il suo fisico massiccio, specie contro gli orobici dopo la sconfitta di Roma. Milenkovic ha il posto assicurato (almeno per ora), mentre tra i compagni di reparto è bagarre vera.
Come affermato dallo stesso tecnico, in mediana si vive di abbondanza. Qui, se Bonaventura e Torreira titolari non sono una sorpresa, lo è l’inserimento di Alfred Duncan. In seguito al prestito al Cagliari, il ghanese sembrava destinato a fare nuovamente le valigie. Invece, Italiano lo ha inserito a gara in corso col Torino, gara in cui ha servito un assist decisivo a Vlahovic. Sulla Dea, invece, si è imposto rammendando a centrocampo e strappando palloni pericolosissimi. Duncan reclama il suo posto, Italiano paga il sacrificio e l’impegno.
Infine, il reparto offensivo. Detto dell’intoccabilità di Vlahovic, Italiano ha diverse opzioni da cui attingere. Il pezzo forte è Nico Gonzalez, 22 milioni allo Stoccarda. Fuori però dagli 11 di Bergamo. Callejón e Sottil, infatti, rappresentano più di semplici alternative. L’ex Napoli ha ritrovato finalmente il 4-3-3, il modulo che più lo esalta per le sue caratteristiche. Il giovane classe 1999 a Cagliari ha iniziato bene per poi incappare in un brutto infortunio. Italiano crede in lui e spera possa affermarsi, a partire dalla lucidità sotto porta. Come non notare, poi, le comparse di Riccardo Saponara, protagonista nella seconda parte di stagione col suo Spezia. Anche lui con la ventiquattrore in mano, si sta ritagliando un segmento importante, tenendo alta la squadra con il suo buon bagaglio tecnico. Una vera e propria lotta in due posti per due.
Ultima, ma non meno importante, la difficile missione del recupero di Aleksandr Kokorin. Arrivato a gennaio 2021, tra scarso impiego e difficoltà di adattamento, il russo si è mostrato un vero e proprio oggetto misterioso. Solamente 4 apparizioni, Italiano si è mostrato motivato nel provare a confezionargli un ruolo importante. “Kokorin sta facendo cose egregie davanti alla porta. La Fiorentina non ha mai cercato altri attaccanti perché ha qualità, è di livello, sa proteggere la palla, sa duettare con i compagni“. Una forte iniezione di fiducia per il russo, che si candida prepotentemente ad agire come vice-Vlahovic. O chissà, ad essere impiegato come ala destra all’occorrenza, come già avvenuto alla Dinamo Mosca o allo Zenit San Pietroburgo.
Il gioco fluido e una squadra competitiva è da anni il desiderio di Firenze, ormai abituata alla mediocrità. Come afferma Maometto, la vera ricchezza non risiede nell’abbondanza nei materiali, ma da una mente serena. Vincenzo Italiano, per il momento, reincarna il valore della mente serena. E l’abbondanza della rosa sembra essere in buone mani.