Dalle acque di Corigliano Calabro a quelle dell’Arno. Così riparte Gennaro Gattuso, alla Fiorentina dell’ambizioso Rocco Commisso, nell’ardua missione di far tornare la squadra ai vertici del calcio italiano. O perlomeno per un posto al sole in Europa, che manca ormai da dal 2016/2017, quando l’avventura si fermò ai sedicesimi di Europa League per mano del Borussia M’Gladbach. Per non parlare dell’ultima grande partecipazione in Champions League, con l’idillio interrotto dalla polemica gara contro il Bayern Monaco agli ottavi. In panchina sedeva proprio Cesare Prandelli, sul treno dell’addio al calcio in seguito a Fiorentina-Milan 2-3. In città è tempo di un nuovo Rinascimento.
Il 12 luglio, data della presentazione del nuovo tecnico, sarà una data speciale anche per Ringhio. L’ormai ex partenopeo infatti tornerà a parlare ai microfoni dopo i silenzi in terra campana, volti a non far distrarre la squadra alla corsa in Europa. Mai banale, spiritoso, ma anche schietto e senza la paura di spiattellare dover le opinioni scomode. Alcune sue espressioni ripetute in conferenza, come “toccare con mano” o “trovare il veleno” sono ormai dei mantra, ripetute e ricordate con affetto dai tifosi. Ora ha l’arduo compito di trasmettere il veleno della sua grinta che lo ha sempre contraddistinto, da giocatore e allenatore. Per tornare a far splendere Firenze.
Gattuso, l’atmosfera a Firenze
Gattuso troverà senz’altro una squadra col morale da rivalutare. Lo Iachini bis, infatti, ha permesso ai viola di salvarsi, ma a fatica e a luce alternata, dovuti al doppio cambiamento ambientale e una stagione segnata dalla pandemia. Appena 40 punti e un quattordicesimo posto che non potranno mai far felici i tifosi gigliati. Considerando anche i piazzamenti delle scorse annate, mai oltre l’ottava posizione di 2016/2017 e 2017/2018. Proprio in questo, Ringhio dovrà cercare di tirare fuori gli stimoli da alcuni giocatori apparsi sotto tono. Uno di questi è Sofyan Amrabat, che avendo un ruolo da incontrista simile a Gattuso potrebbe trovare nuove certezze. Oppure Giacomo Bonaventura, già allenato all’esperienza al Milan, che potrebbe trovare nuove ispirazioni.
Gattuso-Fiorentina, le idee
L’ex Milan, però, non ha solo la garra come stimolante per i suoi concetti calcistici. L’ormai famigerata gavetta, infatti, ha permesso di costruire alcune idee di gioco imprescindibili. Una di queste è l’avvio dell’azione con il portiere attivo nella fase di costruzione. Proprio su questo punto di vista, da capire la posizione di Dragowski: il polacco potrebbe partire in favore di un estremo difensore abile coi piedi. I moduli di partenza, inoltre, spesso sono il 4-3-3 o il 4-2-3-1. Gli esterni di attacco hanno un ruolo centrale, abbassandosi spesso per ricevere il pallone e diventando dei veri e propri registi avanzati. Grande attenzione anche alla fase difensiva, settore in cui la Viola ha dimostrato qualche svarione di troppo. Importanti anche gli incursionisti, pronti a seguire il movimento della punta. Bonaventura e Castrovilli sono avvisati.
Gattuso spera di contare su due elementi focali: Vlahovic e Ribery. Il serbo, autore di 21 gol ed eletto miglior giovane in A, ha inevitabilmente attratto le sirene di mercato. L’obiettivo della società, però, pare quello di blindare il serbo almeno per un’altra stagione, aumentando lo stipendio a 3 milioni. Importante anche il faccia a faccia con il campione del mondo del 2006. Avversari sul campo a Berlino, probabile rapporto di lavoro oggi. Il francese si è detto disponibile a restare, ma tutto dipenderà dalla mansione che Gattuso saprà ritagliargli. Una volta definite cessioni e permanenze, si potrà anche lavorare al mercato in entrata, con Sergio Oliveira tra i papabilissimi.
L’entusiasmo sui social, nel frattempo, è palpabile. Tanti supporters hanno espresso grande sostegno alla nuova guida tecnica, confidando nel suo carattere e sulla gestione del gruppo vista a Milan e a Napoli. Nonostante il mancato accesso alla coppa dalle grandi orecchie in entrambe le piazze, particolarmente calde. Alla pressione, tuttavia, Ringhio è più che accostumato e lui si sente più che mai pronto a prendere il timone. Per riportare veleno viola alla causa del popolo in riva all’Arno.