È Sergej Milinkovic Savic il miglior giocatore della stagione della Lazio per i suoi tifosi. Una sorpresa? Assolutamente no. E neppure se la vittoria stracciante arriva ai danni dell’amatissimo simbolo biancoceleste Ciro Immobile, 25 gol e 8 assist tra Serie A e Champions League. Un bottino di tutto rispetto ma neanche lontanamente sufficiente a superare il serbo.
“Mi perdoni Ciro, ma quest’anno non votare Sergej sarebbe commettere peccato”, “come può non vincere Milinkovic?”, “Non facciamo scherzi, è il Sergente il migliore di questa stagione” scrivono alcuni tifosi.
Ed è la verità: Milinkovic quest’anno è stato semplicemente straripante.
Otto gol, nove assist “ufficiali”, MVP della Serie A per il mese di gennaio e con quattro reti su calcio di punizione diretta si classifica come il miglior specialista del campionato.
Non solo quantità, ma anche “quantità”. Il Sergente è infatti il terzo in rosa per minutaggio, risparmiato solo nelle ultime giornate quando ormai la stagione della Lazio era già decisa, e una media di 11,432 km percorsi a partita, quarto in questa speciale classifica tra i giocatori con più di 1500 minuti giocati.
Fino a prima di Fiorentina-Lazio (35esima di Serie A) solamente quattro partite saltate tra campionato, Champions e Coppa Italia, una a causa di una botta all’anca e due per via del covid.
Milinkovic è stato il vero trascinatore della stagione finché ancora la Lazio aveva obiettivi, inamovibile anche quando non era necessario che lo fosse.
Ha giocato in ogni condizione e interpretando ogni ruolo: in mediana ad aiutare Lucas Leiva, come centrocampista box to box, inserendosi nelle azioni d’attacco dalla trequarti, come punta aggiunta quando era necessario recuperare la partita. Lanci lunghi, verticalizzazioni, triangoli. Ha ricoperto ogni zona del campo senza mai fermarsi e l’intesa con Lazzari sulla fascia destra ormai è arrivata ad un livello così elevato che sembra quasi parlino un linguaggio tutto loro.