Gattusofonte: account Twitter ufficiale SSC Napoli

Napoli 1-0 Juventus non può che essere la vittoria di Gennaro Gattuso.

La partita sembra uno noioso remake della finale di Supercoppa, ritmi lenti e nessuna delle due squadre pronta a prendere iniziative degne di nota. L’unica differenza, sostanziale, sta nel fatto che Insigne questa volta fa centro, e cento, dal dischetto e chissà come sarebbe finita a Reggio Emilia se lo stesso capitano del Napoli avrebbe segnato quel rigore.

Forse oggi staremo parlando di tutt’altra realtà dietro la figura dell’allenatore partenopeo.

In poche settimane si è passati da un rinnovo certo e pronto solo ad essere firmato ad un accanimento mediatico nei confronti di un tecnico che, dopo l’esperienza fallimentare di Ancelotti, ha saputo riportare entusiasmo e sopratutto vittorie ad una squadra che dopo l’epopea Sarri aveva perso la sua anima.

Preso troppo spesso come l’ultimo arrivato, Gattuso paga la sua schiettezza, la sua sincerità e il suo voler prendersi colpe che molto spesso non gli appartengono.

I tifosi e i media ne rimproverano, inequivocabilmente, i numeri e le prestazioni non brillantissime degli ultimi due mesi. Sconfitte pesanti contro avversari mediocri e pareggi risicati nei minuti finali sono episodi accaduti troppo spesso ad una squadra certamente più forte di quanto dica la classifica. Anche se con 40 punti e una partita da recuperare (ancora contro la Juventus) la Champions League dista appena 2 punti.

Gattuso: una questione di alibi

Ciò nonostante la squadra partenopea, e di conseguenza il suo allenatore, probabilmente è quella che nell’ultimo periodo ha da recriminare più di tutti.

Mertens, comparsata in Supercoppa a parte, non si vede dal match di San Siro contro l’Inter del 16 dicembre, Oshimen (l’acquisto più costoso della storia del club) tra infortunio alla spalla e covid non è stato praticamente mai a disposizione, centrocampo martoriato dagli infortuni, difesa titolare fuori dai giochi nello stesso momento e, per on farsi mancare niente, si è fermato anche Ospina.

Provate a togliere alle squadre di testa così tanti giocatori contemporaneamente e l’equazione è presto che risolta. L’Inter senza Lukaku, Barella e uno tra i tre difensori sarebbe lassù? La Juventus senza Ronaldo è inciampata più volte contro avversari abbordabilissimi. L’unica che ha saputo fare di necessità virtù è il Milan che ha saputo dare continuità di risultati nonostante l’assenza del suo leader Maximo, ma che adesso sta iniziando a pagare dazio.

A questo punto Gattuso merita tutte le critiche ricevute?

Secondo il sottoscritto no, il tecnico ex Milan è sicuramente uno degli allenatori più sottovalutati del panorama calcistico italiano.

In quattro stagioni da allenatore di squadre di Serie A ha raggiunto per 4 volte su 4 le semifinali di Coppa Italia che ha vinto proprio con gli azzurri; ha portato il Milan, con una squadra che definire mediocre è un eufemismo, ad un solo punto dalla champions (quella stessa squadra che negli anni successivi non ha centrato neanche l’Europa League). Il tutto sommato ad una vera e propria gavetta tra campionati semisconosciuti e situazioni societarie deleterie  (vedi l’esperienza col Pisa).

Al Rino calciatore e ora allenatore non è mai stato nulla dovuto, ha sempre dovuto guadagnarsi tutto con grinta e sudore.

Poco conta che non stia simpatico a tutti, per Gattuso l’unico modo per dimostrare il suo vero valore è sudare la maglia (ora la camicia), nonostante tutto e nonostante tutti.