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Mourinho

Si può scrivere che Mourinho è scarso, che lo sono i giocatori, ma una cosa positiva l’abbiamo ed è la nostra empatia. Abbiamo un gruppo unito“. Con queste parole José Mourinho glissa sulla domanda riguardo lo stato della sua squadra. Raramente attaccato dalla stampa, elogiato forse eccessivamente, nei numeri sta addirittura facendo peggio di Paulo Fonseca. Eppure, spesso tifosi e cronisti sembrano non volersene accorgere.

Mourinho, uno score rivedibile

Proprio il confronto con la 25esima giornata dello scorso anno lascia leciti diversi dubbi. -7 rispetto ai punti del connazionale, con una squadra probabilmente migliore. Non neghiamolo: Abraham, Maitland-Niles e Sergio Oliveira sono degli acquisti di spessore. Con una difesa spesso rimaneggiata, Fonseca era arrivato in semifinale di Europa League, arrendendosi solamente di fronte al più blasonato Manchester United. Non neghiamo che ci siano stati dei momenti di confusione, come la notissima sesta sostituzione in Roma-Spezia. E nemmeno che il suo rendimento sia stato perfetto. Tuttavia, appare lampante una questione indiscutibile: i giallorossi non hanno un gioco.

Tentativi di giocate individuali, passaggi lunghi verso Abraham, scarse verticalizzazioni e trame di passaggi quasi assenti. Mkhitaryhan costretto a giocare da mezzala, a metri lontano dalla porta. Veretout in netta discesa di rendimento, fasce in eterna fatica. Ripartenze gestite così così, un modulo di riferimento mai fisso, dal 4-2-3-1 al 3-5-2, giocatori che comunicano poco tra loro in campo. Un quadro forse crudo, ma che secondo noi rappresenta lo stato attuale delle cose della Roma di Mourinho (o perlomeno dal mio punto di vista, rimarco come nella nostra redazione possano coesistere diversi punti di vista).

Mai colpevole

Il calcio del tecnico di Setúbal sembra non funzionare più, ancorato nei ricordi dei trofei che furono. Una macchina del tempo malfunzionante. Che però non sembra attrarre eccessivamente le critiche verso di lui. La passata stagione, qualsiasi cosa succedesse, era sempre colpa di Fonseca. Raramente gli è stato concesso qualche elogio per l’approdo in semifinale della seconda competizione europea. Fonseca, Fonseca e ancora Fonseca. E Mourinho? I giocatori sono sbagliati, ne servono altri per il suo stile di gioco, ci vuole tempo, fiducia… Tempo, una parola non conosciuto nel vocabolario degli errori di Fonseca. Siamo d’accordo sul fatto che a qualsiasi allenatore si debba garantire spazio per esprimere le proprie idee. Ma ci dissociamo dal concetto che debbano essere trattati da coach di Serie A e Serie B.

A volte anche la sua stessa comunicazione, che gli ha sempre concesso di risparmiare critiche ai giocatori, sembra fare acqua. I capitolini arrivano, come da lui stesso rimarcato, da 4 gare in campionato senza sconfitte. Ed è vero. Tuttavia, non si considerano le svariate occasioni perdute per fare punti. Il clamoroso harakiri contro la Juventus, la doppia sconfitta col Milan, l’insipido 0-0 casalingo col Genoa (pur costellato da polemiche arbitrale). Il derby con la Lazio, gli scontri diretti che hanno portato pochissimi punti in cascina. Da quest’annata, però, la colpa è solo ed esclusivamente dei giocatori.

Per una volta, dissociamoci dalla figura mitologica dello Special One e analizziamo i dati crudi. Se analisi dev’essere, che sia giusta e senza distinzioni. E, soprattutto, con quella che abbiamo offerto finora.

A cura di Luca Ripari

Di Luca Ripari

Sono Luca Ripari, ho 26 anni e provengo da Perugia. Nel giugno 2019 mi sono laureato in Mediazione Linguistica, in inglese e spagnolo. Ho una grande passione per il calcio, tanto da aver dedicato la mia tesi finale a questo argomento, lo sport interconnesso con società e cultura. Ho iniziato a collaborare con alcune testate e anche la radiocronaca mi appassiona. Mi piace scrivere, raccontare di calcio, viaggiare e leggere.