Nell’era dei social, in cui ogni commento o frase pronunciata dagli sportivi è strumento per creare notizia, non va sottovalutata neanche la questione dei messaggi privati. In questo senso sta emergendo il delicatissimo ruolo di Whats App nella nostra comunicazione di tutti i giorni. In questo l’attenzione da parte dei personaggi esposti ai rumors mediatici deve essere ancor maggiore. Questo perché se da una parte sui social l’intenzione di rendere pubblico un pensiero mette sempre in guardia chi lo scrive, in un messaggio privato i toni poco attenti possono invece costare molto cari. Così un semplice messaggio inviato alla persona sbagliata o un interlocutore poco corretto sono in grado di creare situazione non poco spiacevoli, come nei casi di Lehmann e Di Canio.
Lehmann licenziato per frase razzista
Negli ultimi giorni abbiamo assistito a qualche nuova situazione di questo tipo. Nella bufera stavolta c’è finito Jens Lehmann. L’ex portiere dell’Arsenal ha perso il ruolo di consulente dell’Hertha Berlino per via di questo messaggio Whats App inviato per errore all’ex compagno di nazionale Dennis Aogo. L’intenzione di Lehmann era di rivolgersi a un funzionario del canale SkySportDeutschland, chiedendo scherzosamente se la presenza di Aogo, ritiratosi in estate e oggi opinionista per l’emittente, fosse per Sky il “nero per rispettare le quote”.
Aogo ha fatto uno screenshot del messaggio e commentato con un “Wow, sei serio? Il tuo messaggio era davvero destinato a me?”. Sono poi arrivate tempestive le scuse dell’ex portiere della nazionale tedesca che ha ammesso di aver parlato male e di pentirsi. Scusa che non hanno smorzato la reazione del club, con la presa di posizione del presidente del club, Werner Gegenbauer: “Tali dichiarazioni non corrispondono in alcun modo ai valori per i quali Hertha BSC si batte e si batte attivamente. Hertha BSC prende le distanze da ogni forma di razzismo.
Le critiche a Di Canio per il commento su Mou
Situazione diversa, e comunque meno grave, quella che riguarda l’audio di Paolo Di Canio, che ricorda quella dei messaggi di Borja Valero, quando il centrocampista stava lasciando la Fiorentina per approdare all’Inter. In questo caso il contenuto è però di tipo goliardico. L’ex Lazio, nel parlare privatamente con un suo amico romanista, ha commentato negativamente l’arrivo di Josè Mourinho alla Roma: «Cra, avete preso il peggio che c’è in questo momento, poverino […] E’ finito… Terzo esonero in 4 anni, cacciato da tutte le parti».
Al contrario dell’ex portiere tedesco, Di Canio ha asserito di non aver bisogno di scusarsi con nessuno, dal momento che in una conversazione privata si sente libero di dire ciò che vuole. L’opinionista Sky ha poi spiegato che in passato lo Special One era il suo preferito, ma che ora ha indiscutibilmente per appeal.
Insomma, in un’epoca come quella attuale dove la soglia fra pubblico e privato può essere molto sottile, disattenzioni come queste rischiano di costare molto alla reputazione dei personaggi pubblici, sportivi e non solo.