Partita intensa e rocambolesca quella giocata in casa dal Campobasso contro la Fidelis Andria. I presupposti, a favore dei rossoblù, per vincere e conquistare i primi tre punti della stagione, in casa propria, c’erano tutti. Il clima da partita di Serie C della domenica pomeriggio è stato palpabile fin da subito. Una Curva Nord scatenata e desiderosa di festeggiamenti.
“Il Calcio Quotidiano” ha potuto così vivere da vicino la trepidazione dei 2700 spettatori accorsi a sostenere il Lupo in una partita che, probabilmente, ci si aspettava più semplice del previsto. Eppure, non tutto è andato secondo i piani. Tra rigori non concessi e rigori assegnati contro, il Campobasso ha decisamente perso la bussola e la Fidelis Andria ne ha approfittato per espugnare il Nuovo Romagnoli.
🔴🐺🔵 Sconfitta rocambolesca per i Lupi.#CAMFDA 1-3#Campobasso #FidelisAndria #LegaPro pic.twitter.com/ilEXy5E5xD
— S.S. Campobasso Calcio (@sscampobasso) September 26, 2021
Il Campobasso attacca nel primo tempo ma non riesce a concretizzare: la gara si sblocca nella ripresa.
Un primo tempo avvincente, in cui i padroni di casa hanno schiacciato gli avversari nella propria area di rigore e non hanno concesso praticamente nulla. Tante, però, le occasioni sprecate dal Lupo nella prima parte della partita, create quasi tutte sulla corsia di destra da un Luca Sbardella particolarmente ispirato. Ma anche tante occasioni sfavorevoli nella seconda parte di gara, che hanno abbattuto mentalmente e fisicamente i ragazzi di mister Mirko Cudini.
Potrebbe essere così riassunta una gara in cui è successo davvero di tutto, ma sarebbe troppo sbrigativo dal momento che in campo si è assistito, in ordine, a: un rigore non concesso al Campobasso, con annesse proteste da parte dei titolari e di tutta la panchina; un rigore assegnato contro i padroni di casa; una rissa in piena regola; una ‘passerella’ per far segnare un gol utile a placare gli animi, che in fin dei conti non si sono poi tanto placati; un gol subìto all’ultimo minuto dei tempi regolamentari con un difensore rossoblù dolorante a terra. I tifosi allo stadio, con assoluta certezza, non si sarebbero aspettati un match di questo genere.
Una doccia fredda per il Campobasso che, deluso, non riesce a reagire
Il Campobasso va sotto di un gol al 55′, grazie a un rigore calciato e segnato da Matteo Di Piazza. Neppure dieci minuti dopo, però, c’è il vero e proprio cambiamento della partita. I giocatori dell’Andria mettono fuori il pallone per permettere allo staff medico del Campobasso di entrare in campo. Al momento della rimessa laterale, per la ripresa del gioco, la palla non viene restituita agli avversari e Joshua Tenkorang, tutto solo, si avvicina alla porta avversaria e segna la rete del momentaneo pareggio. L’azione non viene presa bene dalla squadra ospite e in campo scoppia una dura rissa. Il centrocampista del Campobasso viene assalito dai giocatori avversari e l’arbitro, purtroppo, non riesce a prendere in mano la situazione. Da questo momento in poi, tutto è precipitato e di calcio, quello vero, si è visto ben poco.
Per provare a placare gli animi, allora, i rossoblù decidono di far segnare gli avversari di proposito. Bubas, tra le polemiche, si avvicina alla porta di Matteo Raccichini e segna il gol del 1-2. Il tempo continua a scorrere, inesorabile, e, tra le tante polemiche, che fermano il gioco più e più volte, il Campobasso non riesce a ritrovare un equilibrio. Momento di buio totale ma soprattutto momento di cui la Fidelis Andria decide di approfittare. A nulla sono serviti i cambi con cui Cudini ha cercato di cambiare rotta a una partita ormai segnata per i suoi.
L’Andria segna il terzo gol e il Campobasso si arrende definitivamente
Come detto in precedenza, l’Andria decide di chiudere la partita e ci riesce, destando però non pochi malumori. Al 90′, infatti, è arrivato il colpo di grazia: Kevin Magri, difensore rossoblù, cade in mezzo al campo e, dolorante, richiede a gran voce l’intervento dei sanitari. Contemporaneamente, però, il gioco non si ferma perché gli avversari, a quel punto, hanno un solo obiettivo, ovvero quello di chiudere la gara. L’arbitro non fischia e l’azione prosegue indisturbata.
Per evitare di correre il rischio di finire la partita con un pareggio, Bolognese ne approfitta e stende definitivamente il morale, già a terra, di un Campobasso che, a quel punto, non ha avuto neanche più il tempo di provare, con cattiveria, a portare a casa almeno un punto che avrebbe significato davvero molto. Un brutto ko da cui il Lupo adesso può e deve puntare a rialzarsi. Immediatamente. Fondamentale è quindi ritrovare la giusta mentalità, più volte invocata, per affrontare una categoria, quella della Lega Pro, in fin dei conti riconquistata dopo tanti anni.