Nella nuova puntata della rubrica “Il quotidiano in redazione”, questa settimana abbiamo avuto il piacere di scambiare qualche battuta con il Dott. Francesco Romano, direttore responsabile del quotidiano sportivo online PianetaLecce.it, testata giornalistica che gravita attorno all’Unione Sportiva Lecce.
- Salve Direttore ed innanzitutto grazie per aver accettato il nostro invito.
Grazie a voi, è un onore.
- Iniziamo subito ad addentrarci nell’universo di pianetalecce.it. Come nasce questo progetto?
Pianetalece.it nasce 10 anni fa, il 23 agosto 2010, da una mia idea, di Vittorio Murra e Marco Marini, i miei due soci. All’epoca non esisteva ancora un portale, una testata giornalista online dedicata all’Unione Sportiva Lecce, c’era soltanto forum di tifosi, un telegiornale locale e poi la classica Gazzetta, Corriere e Tutto Sport. Avemmo l’idea di dedicare questa testata giornalistica al Lecce, con aggiornamenti h24, abbiamo iniziato per scherzo, partendo con una piccola associazione e poi il progetto è iniziato a diventare molto molto importante, abbiamo avuto seguito e adesso dietro PianetaLecce c’è una s.r.l., quindi un’azienda vera e propria che vanta collaboratori che producono servizi per questa testata.
- In base alla sua esperienza, quali dovrebbero essere i capisaldi di una redazione che si occupa di informazione sportiva, per di più incentrata su una singola squadra?
Innanzitutto i capisaldi devono essere la professionalità, l’equilibrio e cercare sempre di verificare una notizia prima di darla, non una ma cento volte, perché prima di scriverla è sempre necessario verificare la notizia. Capisco che adesso il mondo del web ha praticamente stravolto il modo di fare giornalismo perché si cerca di uscire il più presto possibile per “fregare gli altri”, i concorrenti, ma in realtà questa tattica può funzionare una volta o due, ma poi alla lunga a premiare è la professionalità. Questi quindi sono i capisaldi di PianetaLecce da 10 anni.
- In quest’anno segnato dalla pandemia, quali sono le difficoltà principali che ha riscontrato nel suo lavoro?
Nel periodo del primo lockdown, quando ci chiusero tutti in casa, sospesero tutto, il mondo si fermò e per noi PianetaLecce non è stato facile, perché essendo poi una testata che parla solo ed esclusivamente delle vicissitudini dell’Unione Sportiva Lecce, si comprende bene che non è stato facile. Non ci si allenava, non si giocava e per forza di cose ci si doveva reinventare, quindi abbiamo lavorato anche su di un palinsesto web, abbiamo fatto dirette giornalmente sulla nostra pagina Facebook con ospiti, ex-giocatori del Lecce, il tutto per parlare del più e del meno, per far trascorrere le giornate in spensieratezza. Le notizie erano poche e bisognava per forza di cose inventarsi un prodotto nuovo. In tutto questo c’è poi da aggiungere la crisi economica, perché poi le pubblicità sono andate a scarseggiare, giustamente, essendosi fermate tutte le attività e quindi si è sofferto un po’.
- All’interno del vostro portale, qual è secondo lei la sezione più apprezzata dai tifosi?
La sezione più apprezzata dai tifosi è sicuramente quella dedicata al calciomercato. E’ un qualcosa che fa sognare il tifoso, nel bene e nel male, quindi il periodo estivo e quel mesetto invernale, è la sezione più cliccata all’interno del nostro portale.
- Qual è il rapporto del vostro quotidiano con l’Unione Sportiva Lecce in termini anche di collaborazione?
C’è un rapporto di grande rispetto e stima tra le parti, ognuna delle quali sa il lavoro che svolge l’uno e l’altro, e quindi si lavora con il massimo equilibrio per cercare di fare un bene comune, unico, che è quello del Lecce. Noi come giornalisti cerchiamo di essere il più corretti ed equilibrati possibile e loro al tempo stesso cercano di stare vicino a noi, piccole realtà, che giorno e notte dedichiamo tempo all’Unione Sportiva Lecce.
- Dal Salento sono passati diversi allenatori ma anche giocatori che si sono poi affermati nel mondo del calcio ad un livello decisamente più alto. Chi, secondo lei, ha regalato maggior orgoglio al mondo Lecce?
Ce ne sono tanti e fare un nome, francamente, non me la sento, perché ripeto, sono passati talmente tanti calciatori dal Lecce che viene difficile sceglierne uno. Posso dire che la fortuna è stata quella di veder giocare al Via del Mare molti giocatori con la maglia del Lecce che poi sono arrivati a giocare e a vincere sia a livello nazionale che internazionale.
- Lo scorso 20 aprile ricorreva il 35° anniversario di quel famoso Roma-Lecce in cui la formazione salentina, pur essendo già retrocessa, sostanzialmente decise un campionato di Serie A vincendo per 3-2 all’Olimpico. Fu una testimonianza di professionalità e di orgoglio di una cosiddetta “piccola” nei confronti delle grandi del calcio. Al giorno d’oggi vede ancora questi valori nel mondo del pallone?
Bhè vedendo quanto accaduto negli ultimi giorni direi proprio di no. Con questa nascita della Super Lega, così come ne sembra già quasi certa la morte, stava svanendo un po’ questo romanticismo. Quel 20 aprile fa capire quant’è bello vedere scontrarsi una grande con una piccola e vedere poi quest’ultima battere la cosiddetta grande. Sono pezzi di storia che resteranno e sono partite che devono continuare ad esserci perchè vuoi o non vuoi il bello del calcio è anche questo, vedere una piccola battere una grande.
- Nella passata stagione il Lecce ha espresso a tratti un buon calcio, secondo il suo pensiero quali sono state le problematiche principali dalle quali ne è scaturita poi la retrocessione?
E’ chiaro praticamente a tutti che prima del covid il Lecce era fuori dalla zona retrocessione. Il covid ha praticamente azzerato tutto quello che di buono era stato fatto, sia a livello mentale che fisico. Il Lecce ha sofferto il post-covid e ne ha pagato le conseguenze. E’ stato questo quindi il motivo principale del k.o. finale e quindi della retrocessione della squadra giallorossa.
- Qual è il suo giudizio generale su questa Serie B segnata dal covid e che voto attribuisce all’attuale stagione del Lecce?
Questa Serie B ha dimostrato, a parte l’Empoli, di avere un equilibrio incredibile. Sono tutte li, il Lecce è secondo, subito dopo la Salernitana ed a pochi punti il Monza, quindi è tutto ancora aperto, è un campionato che fino all’ultimo potrebbe regalare clamorose emozioni. Al momento il voto alla stagione del Lecce è 8-8,5. E’ stata una squadra che ha avuto dei seri momenti di difficoltà legati all’assenza del proprio allenatore per covid e comunque nelle difficoltà è stata una squadra che è riuscita ad impattare. Quando è tornato Corini, si è fatto il punto della situazione trovando la quadra con gli 11 perfetti che hanno portato poi il Lecce all’attuale posizione in classifica che gli permetterebbe di raggiungere la Serie A con una promozione diretta.
- L’ultima settimana è stata indubbiamente segnata dal ciclone “Super League”. Che idea si è fatto a riguardo?
E’ stata una decisione innanzitutto anarchica, non condivisa. E’ stata fatta da quei club che avevano grandi perdite in termini di bilancio, basti pensare che questo progetto non ha preso in considerazione il Bayern Monaco, una società sana e fresca vittoriosa dell’ultima Champions. Questa Super Lega è stata più una questione di bilancio che di calcio. Ha scaturito una polemica mondiale, non solo a livello calcistico ma anche politico e quindi è naufragata subito perché alla fine il calcio è del popolo, ed il popolo è stato abbastanza chiaro di non voler cambiare. Come Roma-Lecce, alla fine il piccolo è riuscito a battere il grande, il gigante, e quindi si chiude per il momento così questa incredibile storia.
Grazie Direttore, il piacere di quest’incontro è stato nostro. Complimenti per il progetto creato, che sta portando avanti con professionalità e serietà, due doti sicuramente presenti all’interno del suo gruppo di lavoro.