Nell’attesa del rito pagano più importante della settimana gli allenatori si preparano per la conferenza stampa. Come nella vita in classe, spiccano le varie personalità dei tecnici, che tra anonimato e battute memorabili possono lasciare il segno.
Conferenza stampa, risposte prevedibili… O no?
Tanti, troppi appassionati e non si lamentano per la ripetitività delle conferenze stampa. “Dobbiamo stare uniti, tutte le gare sono finali, la società è con noi“. Tante le accuse di risposte banali e aziendalistiche che rendono questi interventi favorevoli per sonnecchiare. Per alcuni allenatori, invece, la conferenza diventa un vero e proprio torchio di domande di pressione, alle quali sono costretti a rispondere con un sottile sorriso sofferto. “La squadra c’è, non mi sento in discussione, tiriamo avanti e ci tappiamo le orecchie“. Una minestra che sembra già riscaldata. Talvolta, però, entrano in scena dei veri e propri showman delle conferenze, in grado di far parlare di sé per settimane, anche per mesi.
Oggigiorno, d’altro canto, con la tecnologia è sempre più facile cogliere o ricordare espressioni esilaranti o sfoghi rabbiosi. Chi non ricorda l’ormai iconico “Ma che mollo?“, del veronese Alberto Malesani, diventato una sorta di meme nei giorni odierni? O il “Non sono un pirla” di José Mourinho, il suo iconico lasciapassare non appena approdato a Milano? Andando poi a spulciare i vari siti di condivisione video, si ripesca il maccheronico tedesco di Giovanni Trapattoni sul famigerato Strunz, ormai negli annali dei tifosi. Meno noto ma ugualmente esilarante l’italo-inglese con cui Gennaro Gattuso si sfoga per alcuni attacchi ai giocatori dell’OFI Creta, nel 2014. Una sfrontatezza mai passata inosservata e particolarmente apprezzata.
Tra i casi più recenti, ricordiamo Paulo Fonseca, al tempo allenatore dello Shakhtar Donetsk, che si presenta ai microfoni travestito da Zorro. Motivo? Una scommessa persa. Andando nel calcio di Oltremanica, anche Jurgen Klopp ha spesso dato spettacolo. Alla vigilia di un match di Champions contro il PSG, l’ex Dortmund ascolta con attenzione la voce dell’interprete, ritenuta alquanto sensuale. Klopp, sempre schietto e disposto allo scherzo, non tralascia un’osservazione: “You have a very erotic voice, by the way! […] Again please!“. Con l’ilarità in tutta la stanza e il povero interprete impassibile e al centro del palcoscenico, solitamente tenuto in disparte. Divertente anche il botta e risposta di Antonio Conte alle critiche sul gioco: “L’estetica? Andremo a farci un lifting“. Touché.
I giornalisti prendano posto e si mettano comodi: ha inizio lo show della conferenza stampa. Nella speranza che regali momenti indimenticabili come i gol del giorno dopo.