Goran PandevFonte immagine: Profilo Twitter ufficiale Genoa CFC

Ed ecco arrivare il pallone a Goran Pandev in aria, a tu per tu con il portiere, calcia di sinistro…il pallone si infila nell’angolino…ed è GOL!!! La Macedonia passa in vantaggio con la rete del suo capitano e giocatore simbolo. Fischietto in bocca per l’arbitro che con il triplice fischio pone fine alla partita: la Macedonia per la prima volta nella sua storia si qualifica alla fase a gironi di un Europeo; lacrime di gioia per i protagonisti in campo che corrono tutti ad abbracciare l’eroe della serata, l’intramontabile Goran Pandev. Ma questa è solo l’ultima delle tante magie del Pandemonio (soprannome che gli venne attribuito nello scorcio della sua carriera a Napoli).

Nato a Strumica il 27 luglio 1983, vive da piccolo gli anni che portarono all’indipendenza della Repubblica di Macedonia: era il 1991 e dopo 30 anni, nel 2021 ecco l’Europeo.

Venne notato fin da giovanissimo dall’Inter che, a soli 17 anni, lo porta in Italia; tanta gavetta divisa tra settore giovanile e prestiti in Serie C, fino all’esordio in A con l’Ancona nel novembre del 2003. Ma è con la maglia della Lazio che la sua carriera prende una piega completamente diversa: 191 presenze tra campionato e coppe con 64 gol all’attivo; numeri che lo rendono protagonista indiscusso dei biancocelesti in quegli anni.

Ma proprio dove tutto ebbe inizio, Pandev è pronto a ritornare, questa volta però da assoluto protagonista. Nel gennaio del 2010 firma per lInter ed in pochi mesi, diventa uno degli eroi del Triplete.

Dopo anni vissuti al Napoli ed uno all’estero con la maglia del Galatasaray, decide di legarsi ai colori rossoblù del Genoa: nonostante non fosse più un giovane in rampa di lancio, riesce a ritagliarsi un posto non solo nel cuore dei tifosi di Genova, ma anche nei compagni di squadra che rivedono in lui un punto di riferimento in campo e fuori.

Nel gennaio del 2020 annuncia il suo ritiro a fine stagione; ma prima ha un obiettivo da portare a termine: salvare il Genoa! E ci riuscirà. I liguri, nell’ultima giornata di campionato riescono a raggiungere la tanto sofferta salvezza. Il traguardo finale sembra ormai raggiunto, a 37 anni è il momento di appendere gli scarpini al chiodo, ma il popolo macedone gli chiede un’ultima magia. Così, il 12 novembre ’20, scrive il suo nome nella storia.

E chissà se quel chiodo al muro non dovrà ancora attendere…