Siamo ai titoli di coda, oggi giovedì 11 febbraio 2021 l’assemblea dei club dovrebbe (il condizionale è d’obbligo in questi casi) decidere quale offerta accettare per i diritti tv della Serie A per il triennio 2021-2024.
Alla fine, le contrattazioni (tra i broadcaster e la commissione straordinaria della lega composta dall’ad De Siervo, i presidenti De Laurentis, Lotito e Ferrero e gli avvocati Capoccia e Cappellini) hanno avuto un successo insperato, con Dazn e Sky che si sono sfidate a suon di rilanci.
Offerte che dimostrano quanto il nostro calcio è tornato a far gola al netto di tutti i problemi pre e post Covid presenti all’interno del panorama calcistico italiano, tanto che il presidente Agnelli, al Corriere della Sera, ha commentato così:
“abbiamo ottenuto un risultato eccellente nel panorama europeo della nostra industria. nessuna lega è stata capace di negoziare a questi livelli”
Le offerte
I presidenti hanno due offerte molto allettanti sul tavolo: Dazn e Sky, alleate fino a fine stagione, si giocano anche il futuro dei loro abbonati.
Da un lato, la piattaforma streaming ha messo sul piatto un’offerta monstre: 840 milioni a stagione per far confluire tutto il campionato sui propri “canali”, 7 partite in esclusiva e 3 in co-esclusiva.
Scegliendo Dazn, la lega, non solo accetterebbe l’offerta più ricca, ma avrebbe la possibilità di creare un nuovo bando per le 3 partite (compreso il prezioso anticipo del sabato) in condivisione, portando a casa altri soldi e scatenando un’altra asta tra Sky, Mediaset e chissà chi altri (Amazon?). In più permetterebbe ai consumatori di vedere tutto il campionato con un unico abbonamento.
Tutti d’accordo nell’accettare Dazn, quindi?
Ovviamente, non è proprio così. Sky rischiando di perdere tutto, sopratutto in termini di abbonati, ha rilanciato offrendo 750 milioni a stagione per trasmettere il campionato su tutte le piattaforme: dal satellite al digitale, passando per il web streaming.
Con questa offerta, vista la sentenza del Consiglio di Stato che ha vietato le esclusive online, la lega avvierebbe l’ormai famoso “Canale di Lega” da distribuire su altre piattaforme (Dazn e Tim su tutte), pagato sempre da Sky con altri 50-70 milioni per realizzarlo.
Oggettivamente, però, i numeri dell’emittente satellitare non sono all’altezza.
L’offerta di Dazn (dietro cui potrebbe celarsi una partnership con Tim non solo in termini di infrastrutture ma anche per le 3 partite in condivisione da trasmettere eventualmente su Tim Vision) porterebbe nelle casse della Lega circa 100-130 milioni in più a stagione.
Come finirà?
Tuttavia, anche se le big (Juventus su tutte) spingono per accettare l’offerta di Dazn, la partita non è ancora chiusa.
Sky è pur sempre Sky, sinonimo di qualità e garanzia per i presidenti, ma anche per i suoi milioni di abbonati che sarebbero costretti a migrare su un’altra piattaforma.
In più, alcuni presidenti pensano che assegnare l’intera Serie A nelle mani delle OTT, considerate ancora acerbe in Italia, sia una scelta limitante per quegli abbonati che non posseggono una buona connessione a Internet.
Oggi finalmente sapremo quale sarà il destino dei diritti tv della Seria A. Il futuro sta bussando alla porta, siamo davvero pronti ad accoglierlo?!