Ibiza

Ognuno ha il cosiddetto “angolo di paradiso”, un posto, a volte fisico e a volte mentale, nel quale appena può si rifugia ed in cui ci si trova pienamente a suo agio e che custodisce come fosse qualcosa di sacro. Una vera e propria “comfort zone”, ovvero quella “condizione mentale in cui la persona agisce in uno stato di assenza di ansietà, con un livello di prestazioni costante e senza percepire un senso di rischio”. Ibiza, “La Isla” com’è spesso chiamata, ha rappresentato, e continua a farlo negli anni, tutto questo per moltissime persone.

Quando ci si dirige nell’isola più nota delle Baleari, si arriva spesso dall’alto, e planando su di essa si inizia a scorgere fin da subito tutto quello che offre: dal mare cristallino che la circonda con le colorazioni più variegate, ai monti che ne riempiono parte dell’entroterra, dalle strutture di discoteche tra le più famose al mondo alla bellissima e medioevale città vecchia Dalt Vila che, difronte al porto, scende lungo una collina come ad accogliere a braccia aperte chi viene a trovarla, per poi stringerlo a sé lasciandogli dentro quel ricordo, quell’emozione, quella risata, un’intera vacanza o chissà cos’altro, da portare nel cuore per sempre.

Questo, in parte, è stato anche il ragionamento fatto dall’attuale presidente dell’U.D. Ibiza, Amadeo Salvo, come ha dichiarato più volte nelle sue prime interviste, quello cioè di innamorarsi perdutamente dell’isola per poi provare a realizzare con essa un sogno degno di tutto ciò che La Isla rappresenta.

IBIZA E’ ANCHE CALCIO

Ad Ibiza insomma c’è tutto e, negli ultimi anni, inizia a risaltare all’occhio, arrivando sempre dall’alto, anche una particolare macchia verde rettangolare nella vastità della rigogliosa natura presente sul posto, quella cioè dell’Estadio Municipal de Can Misses, lo stadio comunale che ospita le partite dell’Unión Deportiva Ibiza.

La storia della società calcistica ibizenca è giovane ma anche molto travagliata. Viene fondata nel 1995 prendendo il nome di Club Esportiu Eivissa, a seguito della fusione tra la Sociedad Deportiva Ibiza (nata nel 1956) ed un’altra società della zona, giocando per qualche anno tra la quarta e la terza divisione spagnola tra campionati nazionali e regionali dove, a seguito di due retrocessioni consecutive nel 2009, viene tristemente relegata tra ulteriori cambi di nome del club ed un progetto che non decollava.

LE DIFFICOLTA’ PRIMA DELLA RINASCITA

Vista la cospicua presenza sull’isola di vacanzieri ma anche imprenditori italiani, nell’ottobre del 2009 è proprio un gruppo nostrano ad acquisire la società tentando di apportare linfa nuova alla squadra delle Baleari. Quel che accade dopo però è l’esatto opposto degli intenti iniziali del gruppo di imprenditori italiani, con la società che addirittura nell’anno successivo deve interrompere definitivamente le attività sportive per sopraggiunto fallimento.

Quello del calcio a Ibiza insomma, almeno ad alti livelli, appare come un sogno che non vuole prendere forma, non vuole decollare nonostante i numerosi sforzi negli anni, anche a causa delle diverse difficoltà incontrate che ne hanno contrastato i vari tentativi.

IL CALCIO SULL’ISOLA E’… SALVO!

Nel 2015 però qualcosa cambia, una società con a capo l’ex presidente del Valencia Amadeo Salvo (e i suoi fratelli), decide di versare la somma di 60.000 euro alla Federazione calcistica delle Baleari per estinguere il debito lasciato dalla precedente società, rifondando di fatto la squadra dell’isola e di conseguenza iscrivendola al campionato regionale delle Baleari; nasce così l’U.D. Ibiza (Unión Deportiva Ibiza).

I colori sul campo sono il bianco e il celeste, come il mare ed il cielo che avvolgono da sempre La Isla e dipingono così la tenuta casalinga del club, nera invece è la seconda divisa, come la notte che fin dagli anni sessanta anima le vacanze dei fortunati che scelgono la regina delle Baleari come meta dei propri viaggi.

L’INIZIO DELLA SCALATA SOGNANDO LA LIGA

Mi piacerebbe che l’isola si identificasse non solo nelle attrazioni di cui la gente di Ibiza si sente orgogliosa, ma che possano essere felici e orgogliosi, anche per qualcos’altro, per un’importante industria mondiale come il calcio” (Amadeo Salvo a Dazn).

Fin dal suo arrivo il presidente Salvo ha sempre ribadito di puntare in alto, volendo un giorno far giocare l’U.D. Ibiza nella Liga, gettando da subito basi solide su cui costruire un progetto serio. Gli investimenti del businessman ex-Valencia sono stati rivolti verso ogni aspetto del club, da una rivoluzione tecnica all’interno della formazione fino al settore mediatico con l’istituzione di pagine ufficiali sui social fino ad un canale Youtube denominato per l’appunto IBIZATV, ed il tutto ha infatti già iniziato a dare i suoi frutti.

Da alcuni addetti ai lavori è considerato il progetto di calcio più ambizioso degli ultimi decenni, e le parole del presidente Salvo (ai microfoni di Dazn) lasciano intendere proprio questo infatti, oltre a tutto il suo amore per La Isla ed il progetto che è determinato a portare avanti: “Le persone attorno a noi devono vivere e sentire quello che noi pensiamo e sentiamo, che è voglia di vincere e di migliorare”.

BORRIELLO ED IL SUO AMORE PER LA ISLA

Dopo le prime due stagioni la formazione ibizenca è stata promossa in Tercera Division, per poi essere ripescata in Secunda Division B ai danni del Lorca FC che non ha potuto iscriversi al campionato per problemi finanziari. Proprio nella prima parte di quella stagione, a sposare il progetto di Salvo è stato Marco Borriello, bomber di razza, molto legato all’isola delle Baleari della quale da molti ne è considerato il Re. L’intuizione del colpo Borriello è da attribuirsi però alla compagna del presidente ibizenco, ovvero l’italiana Ornella Desirée Bellia (Head of Professional Football FIFA), che come Salvo ha dichiarato: “Mi mise la pulce nell’orecchio e contattammo subito l’agente del ragazzo”.

La scelta dell’attaccante italiano ha dato una carica in più a tutto l’ambiente, specie perché a 36 anni, l’ex centravanti di Milan, Roma, Genoa, Juventus e tante altre ancora, nonostante potesse ampiamente dire la sua nella massima serie italiana, ha preferito invece trasferirsi in una realtà decisamente inferiore, a livello calcistico, rispetto a quelle a cui era abituato, ma nella quale aveva evidentemente visto la serietà e professionalità di un gruppo di imprenditori decisi davvero a puntare in alto.

L’esperienza di Borriello come calciatore dell’U.D. Ibiza però dura poco, dopo soltanto 7 presenze infatti, il bomber italiano annuncia tramite i suoi canali social di aver rescisso il contratto con la formazione isolana, dando però il suo addio anche al calcio giocato, pur restando al fianco del presidente Salvo, divenendo un vero e proprio ambasciatore della società ibizenca, oltre a restarne uno tra i primissimi tifosi, questo infatti è quanto aveva dichiarato inizialmente in un’intervista a Dazn: “Sarò sempre al fianco della società e del presidente per dargli supporto ed aiutare a far crescere i giovani”.

COVID, BARCELLONA E CELTA VIGO

La scalata della formazione isolana verso le serie superiori continua, nella stagione 2019-20 il cammino della squadra di Salvo è ottimo e si trova al secondo posto, a sole due lunghezze, dietro l’Atletico Baleares quando il Covid colpisce anche in Spagna ed i campionati si bloccano. Di quella stagione però, a far ancora più notizia dei deludenti playoffs giocati che negano di fatto la promozione, è la sfida di Coppa del Re contro il Barcellona del 22 gennaio 2020, una gara storica in cui l’Ibiza viene eliminata dai blaugrana ma con il dignitoso risultato di 1-2, giocando a viso aperto contro una delle società che ha scritto, e continua a farlo, la storia del calcio. Per l’eccezionalità dell’occasione lo stadio di Can Misses è stato ampliato fino a contenere una capienza massima di 6.000 spettatori, in un match memorabile che ha fatto assaporare alla realtà Ibiza le emozioni del calcio a cui aspira.

L’anno seguente, ovvero la stagione in corso, l’obiettivo dichiarato apertamente dalla dirigenza è la promozione e con l’arrivo del tecnico Juan Carlos Carcedo più qualche innesto in formazione, si sta lavorando solo per quello con risultati soddisfacenti. Il 5 gennaio 2021 però un’altra partita da segnare negli annali dell’isola, in casa contro il Celta Vigo, una roboante vittoria per 5 a 2 che elimina di fatto la formazione ospite dalla Coppa del Re, facendo avanzare gli ibizenchi al prossimo turno dove però purtroppo saranno poi eliminati per 1-2 dall’Athletic Bilbao. La vittoria contro il Celta però ha continuato a far sognare tutto l’ambiente de La Isla, con il desiderio sempre più forte di raggiungere quei livelli che darebbero ancora più lustro ad una realtà che ha già iniziato ad emozionarsi davvero con il pallone tra i piedi.

IL SOGNO CONTINUA

Pacha, Amnesia, Lio, Ushuaia, Keeper e poi David Guetta, Martin Garrix, Carl Cox, Anna Tur cosi come Mare Nostrum, Es Vedrà, Blue Marlin, Yemanja e Cafè del Mar, tanto per citarne alcuni, immagini indelebili di persone e luoghi legati in maniera indissolubile a La Isla; forse però sta iniziando ad arrivare il momento di citare anche nomi come Salvo, Carcedo, German, Grima, Rodado ed altri ancora, tempo al tempo, ma la strada è quella giusta.

Da tifosi di sport non si può che fare il tifo quindi per la favola ibizenca, con la speranza che la formazione biancoceleste riesca un giorno a dire la sua in Liga, affermandosi definitivamente così anche nel mondo del calcio oltre che in quello della musica, del mare e del concetto più inclusivo di “gioia”, tenendo sempre a mente il pensiero che: Ibiza non è solo un’isola, Ibiza è uno stile di vita.