Il Bayern Monaco non si ferma più. La squadra di Flick batte i messicani del Tigres per 1-0 grazie al gol di Pavard (concesso dopo revisione alla VAR) e si proclama campione del mondo per la quarta volta nella sua storia. Un risultato epico per i bavaresi: con il Mondiale per club sono sei su sei i titoli conquistati in un anno. Eguagliato il Barcellona di Guardiola che nel 2009 ottenne lo stesso risultato vincendo tutte le competizioni disponibili, nazionali e non.
Si infrange il sogno del Tigres. La prima squadra messicana a raggiungere una finale del Mondiale vede interrompere le proprie ambizioni davanti allo strapotere del Bayern. Sconfitta a parte, i ragazzi allenati da Ricardo Ferretti entrano negli annali e lo fanno grazie a una splendida organizzazione di gioco che ha creato diverse apprensioni ai più titolati avversari.
La formazione messicana, detentrice della Champions League dell’America centro-settentrionale, rimarrà comunque nella storia. Questo anche grazie alle prestazioni della sua punta di diamante, Andrè-Pierre Gignac. Arrivato a San Nicolas cinque anni fa, il centravanti francese, cresciuto nella comunità sinti di Marsiglia, ha fin da subito fatto innamorare i tifosi del Tigres, diventando ben presto idolo indiscusso e miglior marcatore di sempre del club.
I pronostici erano però tutti per il Bayern e, pur con qualche difficoltà, non sono stati disattesi. A pesare c’erano le assenze di Muller, trovato positivo al Covid-19, e di Jerome Boateng. Il difensore, infatti, è dovuto tornare di corsa in Europa a causa dell’improvvisa morte della sua ex compagna, la modella Kasia Lenhardt.
Nonostante le assenze, i pluricampioni monacensi hanno ottenuto un risultato epocale ma assolutamente in linea con le proprie capacità. Impossibile non indicare il Bayern Monaco come la squadra più forte del mondo. Da Neuer ad Alaba, da Sané a Lewandowski, quest’ultimo probabilmente il più decisivo attaccante in circolazione.
Il Mondiale per club chiude un cerchio iniziato con la conquista della Bundesliga, a cui hanno fatto seguito Coppa e Supercoppa di Germania, Champions League e Supercoppa Europea. Difficile pensare a come potrà mai fermarsi una squadra di alieni come quella bavarese, che nel tempo è stata in grado di sostituire giocatori del calibro di Robben e Ribery andando a pescare altri talenti sia in Germania che in giro per il mondo. Il punto di forza del Bayern è anche questo: riuscire nell’impresa di migliorare ciò che all’occhio umano non sembra migliorabile. Rischio pancia piena? Da escludere con fermezza. La mentalità vincente fa ormai parte del DNA degli uomini di Flick, i quali vogliono continuare a infrangere record e passare alla memoria come uno dei club più devastanti nella storia del calcio.
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