C’è già chi fa il conto alla rovescia aspettando trepidante il 4 Gennaio. Mentre le altre nazioni amiche faranno il tifo per la propria squadra che li rappresenterà al Mondiale, noi saremo costretti a “gufare” le nostre storiche rivali affezionandoci alle possibili sorprese di questa inusuale (per il periodo in cui si svolge) competizione. Intanto, la Serie A si è fermata sul più bello: tra la fuga scudetto del Napoli e la ripresa della Juventus sono molte le sorprese e delusioni di questa prima metà di stagione.
Tre potenziali retrocesse
Verona, Sampdoria e Cremonese stanno lottando da inizio campionato per conquistare la palma di peggior squadra della competizione. Se per i lombardi la classifica è un po’ bugiarda per la qualità di gioco espressa, le prime due squadre citate hanno deluso sotto tutti i punti di vista. Nemmeno il cambio in panchina ha portato nuova linfa e la pausa sembra essere arrivata nel momento più opportuno: riorganizzare le idee e provare da gennaio in poi una lunga e faticosa risalita.
La terra di mezzo
Torino, Fiorentina, Bologna e Salernitana sembrano le squadre che molto probabilmente non lotteranno per obiettivi concreti: se per le prime due c’è grande rammarico per il mercato e il potenziale della squadra, i campani, dopo la salvezza conquistata all’ultimo respiro nella passata stagione, sono stabilmente nella zona tranquilla della classifica.
Le “sottotono”
Roma, Inter e Juventus ad inizio stagione erano considerate le possibili pretendenti al titolo dai più. Un mercato importante che ha visto l’arrivo a Roma di giocatori come Dybala, Matic e Wijnaldum (quest’ultimo mai a disposizione di Mourinho), il ritorno di Lukaku a Milano (anche lui utilizzato con il contagocce da Inzaghi) e i fuochi d’artificio Di Maria, Pogba e Bremer esplosi a Torino (i primi due visti poco e nulla). Le basi per fare una grande stagione ci sono tutte ma l’inizio difficile può aver compromesso gli obiettivi prefissati ad inizio stagione. La pausa può permettere il recupero di giocatori chiave per le tre formazioni e da lì in poi le gerarchie fin qui avute potrebbero velocemente cambiare.
Mamma’, sai perché mi batte il corazon? Ho visto il Napoli di Spalletti
Un rullo compressore capace di schiantare qualsiasi avversario abbia provato a mettersi sul suo cammino. I complimenti vanno fatti al Lecce che, al San Paolo, è riuscito a strappare un punto preziosissimo che vale un bonus salvezza (anche a Firenze ad inizio stagione un pari per i partenopei). Da lì in poi, anche la Champions League è stata travolta da Kvaratskhelia & Co. che hanno lasciato briciole ai propri avversari. La consapevolezza di essere una squadra forte, compatta e soprattutto completa in ogni reparto sta facendo la differenza. I complimenti vanno fatti a Spalletti (fin qui direttore d’orchestra impeccabile) e a De Laurentis per aver formato un gruppo di uomini (prima che di giocatori) disposto a dare tutto per questa maglia. Una stagione che può portare in bacheca quel trofeo che manca ormai da troppi anni, sfiorato solo da Sarri in tempi recenti: lo scudetto! E se anche a Napoli non si è più scaramantici nel pronunciare questa parola forse è davvero l’anno buono…
I campioni siamo noi?
Otto punti distanziano il MIlan dalla testa della classifica. Possono non essere tanti ma la cosa che più fa riflettere è che la squadra non sembra essere più brillante come la passata stagione. Vinte troppe partite con fatica e con qualche decisione arbitrale discutibile (e che fai non metti un po’ di polemica sul Var in questo articolo?). Una stagione fin qui sufficiente ma che deve vedere una svolta più decisa se si vuole puntare al bis in campionato. La seconda stella per ora è lontana ma occhio, i rossoneri non mollano mai..
Una menzione (anzi due) speciale
Vanno fatti i complimenti all’Udinese e all’Atalanta per il percorso fin qui fatto. Vero, le ultime partite hanno ridimensionato (com’era facilmente prevedibile) i sogni di entrambe le società ma la prima parte di stagione ha evidenziato una grandissima organizzazione di gioco e di idee che, nel mondo del calcio fanno la differenza per restare ad alti livelli. Sottil ha impressionato per la capacità di rendere tutti i giocatori in rosa importanti facendo esplodere anche chi, nella passata stagione, non aveva di certo impressionato. Gasperini invece si è adattato alla rosa a disposizione abbandonando (momentaneamente) un credo calcistico difficilmente attuabile con questi giocatori.
Sarri One Man Show
Sia in campo che fuori è sicuramente lui uno degli allenatori più influenti del nostro campionato. La Lazio impone il proprio gioco su tutti i campi (tranne l’Olimpico per colpa del giardiniere) e l’allenatore toscano sembra aver trovato la strada giusta per fare qualcosa di straordinario. Un progetto che va portato avanti con forza e determinazione per vedere la Lazio (in tempi brevi) lottare per lo scudetto. Lotito permettendo.
Una stagione di certo anomala ma che potrebbe regalare sorprese e colpi di scena.
Arrivederci Serie A.