ValenciaFonte immagine: proflo Twitter Valencia

C’era una volta il Valencia. Un equipo che incuteva timore e rispetto. Capace di vincere sei titoli di Liga, otto Copa del Rey e una Coppa UEFA nel 2003-2004, anno in cui bissò con il campionato. Da un po’ di mesi a questa parte, tuttavia, la squadra sembra essersi perduta in un mare di problemi, dal quale risulta difficile venirne a capo.

Valencia, problemi tecnici e dirigenziali

In seguito alla sconfitta contro l’Atletico Madrid, il Valencia si posiziona al quattordicesimo posto, a braccetto con Eibar e Valladolid, due compagini pienamente coinvolte nella lotta salvezza. Zona a rischio che dista appena due lunghezze, un piazzamento a dir poco inaspettato. Appena quattro le vittorie in venti partite, la seconda peggior difesa del torneo con l’Huesca, fanalino di coda. Una crisi di tecnica e di uomini. A partire dalla gestione in campo. Javi Gracia, infatti, è il settimo allenatore nel giro di pochi anni, segno che la radice è ben più profonda. Nonostante le due partecipazioni in Champions League, infatti, la situazione societaria sarebbe alquanto grave, con una debito che si aggira attorno ai 500 milioni di euro. Peter Lim, che detiene l’80% delle azioni della Meriton Holdings, ha dovuto procedere con le illustri cessioni di Ferrán Torres e Rodrigo in Premier. Mancester City e Leeds rispettivamente.

Lo stesso Lim sarebbe finito nel mirino della critica dei giocatori la passata estate, per il mancato pagamento degli stipendi di alcuni giocatori. I tifosi, inoltre, avrebbero richiesto la vendita della società, esasperati da una situazione ritenuta ingestibile. Eppure, nel grande marasma di spostamenti di allenatori e calciatori, Lim è ancora al suo posto. Non bastano, allora, le reti del bomber Maxi Gomez, il capitano Gayà, l’estro di Manu Vallejo. L’umore è ai minimi termini e il caos dirigenziale, come spesso accade, si ripercuote sui risultati in campo. Aggiungendo, poi, l’ulteriore cessione di elementi cardine come Parejo (a titolo gratuito) e Coquelin al Villarreal, il quadro inizia ad essere completo. La Liga, nel frattempo, conclude il suo giro di boa: per i Pipistrelli, ormai, è arrivato il momento per tornare a spiccare il volo.

Di Luca Ripari

Sono Luca Ripari, ho 26 anni e provengo da Perugia. Nel giugno 2019 mi sono laureato in Mediazione Linguistica, in inglese e spagnolo. Ho una grande passione per il calcio, tanto da aver dedicato la mia tesi finale a questo argomento, lo sport interconnesso con società e cultura. Ho iniziato a collaborare con alcune testate e anche la radiocronaca mi appassiona. Mi piace scrivere, raccontare di calcio, viaggiare e leggere.