PioliFonte: profilo Instagram ufficiale AC Milan

“In queste 5 partite bisogna che succeda qualcosa che non è successo fino ad oggi”. Alt. Facciamo un passo indietro. 

Inter, Milan e Napoli si stanno giocando lo scudetto colpo su colpo ed è sicuramente uno dei campionati più belli ed equilibrati degli ultimi anni. Una lotta ad armi pari secondo alcuni, impari secondo altri. C’è chi si lamenta degli infortuni della propria squadra a differenza di altre che non hanno avuto le stesse difficoltà (ma invece di parlare di sfortuna o casualità, mettere in discussione la preparazione atletica del proprio staff no?). C’è che parla di campionato asimmetrico (è la prima volta in Italia ma è già stato sperimentato nelle altre leghe calcistiche estere). C’è chi parla di errori arbitrali. Ma quello che sta accadendo nelle ultime settimane va al di là di ogni logica esistenziale: cercare di sovvertire le cose anticipando polemiche e mettendo pressione a chi invece vuole semplicemente svolgere il proprio compito, arbitrare.

L’esempio di Simone Sozza è la prova che in Italia siamo abituati a parlare prima per provare a giustificare per tempo i nostri possibili errori, i nostri fallimenti e far ricadere la colpa su altri. Oggi tutti elogiano la prova dell’arbitro di Seregno (provincia di Monza) come se fosse qualcosa di straordinario senza però sottolineare che nella stagione 2021/22 è uno dei fischietti più in forma e merita un palcoscenico del genere per la costanza messa in campo in tutti questi mesi. Ha arbitrato bene in Inter-Roma finita 3-1 per i nerazzurri? Si. Se ne sarebbe parlato se non fosse stata montata ad arte una polemica inutile? Probabilmente no.

Il buon Sozza aveva già arbitrato l’altra squadra di Milano ma nonostante ciò, tifosi e giornalisti di fede rossonera hanno voluto accendere la miccia mettendo le mani avanti per un possibile errore altrui (che per fortuna non c’è stato). Di errori arbitrali clamorosi ce ne sono stati tanti in questi anni e molti a sfavore dei nerazzurri. E non si tratta di fuorigioco millimetrico o interpretazione della regola, ma di veri errori. Fare esempi sarebbe ridicolo e alimenterebbe polemiche inutili. Ma, tornando al virgolettato di Stefano Pioli, la cosa che più mi preoccupa non è la risposta (che da un lato ci può stare considerando la posta in palio e la pressione mediatica attorno a lui e alla sua squadra) ma la domanda che gli è stata posta.

Si dovrebbero analizzare errori, approcci alla gara sbagliati, poche o nessuna palle gol create in alcune gare fondamentali del campionato, la carenza di personalità di alcuni singoli in determinati momenti della stagione. E invece, vince la polemica.

Ma è davvero questo ciò che meritiamo?