Il Grifone allo spiedo è un piatto troppo indigesto per i raffinati palati spezzini.
Ne consegue che il doppio confronto tra Genoa e Spezia, in questa stagione 2020-2021, ha già parlato chiaro. Il punteggio finale è 6 punti a zero a favore dei liguri. Nel turno natalizio (23 dicembre scorso) ‘Nzola, che segnava ancora con una certa regolarità, aveva illuso i padroni di casa prima del sorpasso compiuto sotto i colpi di Destro e Criscito. In questo anticipo di sabato, il valore borsistico dei punti è sicuramente cresciuto. Mancano poche giornate alla fine del campionato e, sotto la linea di sentina, comincia ad intravvedersi un certo nervosismo, amplificato soprattutto dalla nuova marcia innestata dal Cagliari (due vittorie consecutive) e dalla ritrovata vena del Torino, imbattuto da 4 turni. Nulla è scontato, ed anche chi bivaccava con lentezza a 30/31 punti alcune partite fa, ora sente lo sciabordio dell’acqua in salita. In questo contesto, dove un vecchio adagio recita che “i punti valgono doppio”, va inserita ed applaudita la prova del Genoa. Dopo questa vittoria rivedremo i rossoblù, con grossissime probabilità, tra le venti che prepareranno il ritiro estivo per l’ennesimo campionato da giocare nella massima serie. Nonostante qualche trascorso scambio di battute al veleno tra patron Preziosi e mister Ballardini, il tecnico di Ravenna è sicuramente da applaudire. Notevole il lavoro svolto dal suo arrivo, iniziato proprio con il sacco di La Spezia. Con le attuali 20 panchine di Ballardini, sono 29 i punti dei genoani che, nel parziale delle ultime 15 partite disputate, occupano addirittura il nono posto. Uno dei meriti dell’allenatore è stato senz’altro quello di centellinare e far crescere alcuni gioiellini che sgambettano in quel di Pegli, nel nuovo centro di allenamento del Genoa Cricket and Football Club intitolato al compianto Gianluca Signorini. Nella gara odierna queste piccole perle hanno brillato di luce propria, contribuendo al 2-0 finale. A bucare la rete difesa da Provedel sono stati Scamacca e Shomurodov. Ma, come sanno gli appassionati, i gol non sono tutti uguali. Di estrema facilità la conclusione del centravanti romano che appoggia in rete da pochi passi dopo una corta respinta del portiere. Più articolato il raddoppio del gigante uzbeko (190 cm). Shomurodov si fionda su un pallone rubato a centrocampo dai compagni e lanciato in avanti, partendo alle spalle del proprio marcatore. In pochi metri riesce a vincere, nonostante la stazza, il duello in velocità superando di slancio il difensore. Ad un metro dalla linea dell’area fa partire un destro a giro che si insacca, senza se e senza ma, nell’angolo più lontano. Un gol bellissimo, che verrebbe definito “di grande fattura”, realizzato con grande rapidità e tecnica. Una gemma che, in fase di campagna acquisti, accenderà più di qualche lampadina sul faccione sorridente dell’attaccante.
Sarà Preziosi a decidere se tenere spento il cellulare per respingere le sirene di richieste che, siamo sicuri, ci saranno in abbondanza.
Eldor Shomurodov è nato il 29 giugno 1995 a Jarkurgan, capitale dell’omonimo distretto, in Uzbekistan.
Gioca in patria per circa tre anni prima di trasferirsi a Rostov (2017-2020) nella massima divisione russa. Sul Don sarà autore di 16 centri in 80 presenze. In Russia non tutto è stato facile soprattutto agli inizi. “Non ero nessuno, dovevo guadagnarmi il rispetto dei compagni” ammetterà coraggiosamente in un’intervista. Si è anche guadagnato i gradi di titolare della nazionale del suo paese. E lo ha fatto a suon di gol, ben 13 soltanto nel 2019, di cui 4 doppiette (due siglate nelle qualificazioni mondiali 2022).
Il 1° ottobre 2020 viene acquistato dal Genoa con un contratto sino a giugno 2024.
E’ un novizio a queste latitudini, ma già detentore di due piccoli record.
E’ il primo calciatore uzbeko a marcare una rete nella nostra serie A (Genoa-Parma 1-2).
Nella storia del club più antico di Italia, Eldor ha realizzato una rete a 2 minuti e 58 secondi dal suo ingresso in campo (Genoa-Verona 2-2), secondo solo a Sturaro (gol alla Juventus in 92 secondi).
Analizzando questi dati sembra proprio la velocità la migliore dote del 25enne proveniente dall’Asia centrale.
Il futuro sorride a Shomurodov, il nuovo Eldor(ado) scovato tra le profonde zolle del Luigi Ferraris.