Il secondo ritorno a San Siro della Juventus, in poco meno di due settimane, non ha avuto l’esito sperato anzi, a larghi tratti, ha rappresentato la peggiore prestazione della stagione.
Approccio timoroso, gioco che non riesce a decollare e sopratutto l’incapacità di cambiare passo sono state le pecche maggiori dei bianconeri in una serata completamente da dimenticare.
A questo va sicuramente aggiunta la prova di Ronaldo, apparso un pesce fuor d’acqua nelle ultime uscite bianconere. Quasi inesistente nella prima partita al San Siro contro il Milan, impreciso e a tratti svogliato col Sassuolo e completamente azzerato da Skriniar e Bastoni domenica sera. Il modulo di certo non esalta a pieno le sue caratteristiche, ma da lui ci si aspetta molto di più.
Tuttavia, il portoghese è solo la punta dell’iceberg, il capo espiatorio dietro il quale si celano i veri problemi di Pirlo.
Il centrocampo è sicuramente uno di questi, da anni il vero punto debole della Juventus. Il 4-4-2 di Pirlo, che in realtà 4-4-2 non è, deficita di muscoli, un ruba palloni che spezzi il gioco e faccia cambiare passo alla squadra e sopratutto di uno che riesca a fare filtro con la difesa.
Deficit che in qualche modo ha tentato di colmare Mckennie. Dopo il suo l’ingresso la Juve quanto meno ha provato ad alzare il ritmo sfruttando la dinamicità e la ferocia agonistica dell’americano, doti assenti nel centrocampo bianconero. Non è la prima volta che ciò accade. Nel derby col Torino e contro il Milan l’ingresso dell’ex Dallas è risultato decisivo per l’acquisizione del risultato.
Detto che il secondo gol preso è frutto di una dormita generale dell’intera squadra bianconera, il trio Bentancur – Rabiot – Ramsey, statici e completamente privi di inventiva, hanno grosse responsabilità quantomeno sul primo gol, rei di aver abbandonato il povero Frabotta alle scorribande di Hakimi e Barella.
In realtà, qualcosa di buono da tenere dalla disfatta di San Siro c’è. Giorgio Chiellini. L’Highlander bianconero ha dato vita, insieme a Lukaku, ad un duello spettacolare d’altri tempi, con tante botte date e prese ma sempre all’insegna del fair play.
Proprio il difensore bianconero è stato molto duro a fine partita lanciando un forte campanello d’allarme “A volte i cicli finiscono […] Riuscire ad arrivare al decimo scudetto di fila sarebbe una cosa incredibile, ma gli anni passano per tutti“
Troppa Inter o troppa poca Juve? Per fortuna di Pirlo la controprova arriverà già domani in Supercoppa contro il Napoli. Una partita da vincere assolutamente più per il morale che per il trofeo in sé, dimostrando che la brutta prova nel Derby d’Italia sia solo una battuta d’arresto e niente più.