Real-PsgFonte: profilo Twitter ufficiale Real Madrid

Se c’è una squadra che in Champions League non molla mai è senza ombra di dubbio il Real Madrid. Al Bernabeu è andata in scena l’ennesima lezione di calcio dei blancos ai danni di un Paris Saint-Germain che anche quest’anno vede sfumare (prematuramente) il sogno di alzare al cielo la tanto attesa coppa dalle grandi orecchie. Non è bastato l’ennesimo mercato faraonico a coronare il sogno del presidente Nasser Al-Khelaifi. Non è bastato il tridente delle meraviglie ad abbattere la già designata vittima sacrificale: il Real.

Un turbinio di emozioni che ha dato l’ennesima conferma: il calcio è lo sport più bello del mondo!

La partita

All’andata era stata una giocata di Mbappé a regalare la vittoria ai parigini (1-0 al Parco dei Principi). Il ritorno sembrava poter proseguire su questa scia: un primo tempo giocato molto bene e chiuso con il vantaggio dei francesi grazie alla rete del n°7 più forte al mondo (non ce ne voglia Cristiano Ronaldo). Ma quando il tempo sembrava scorrere inesorabile verso un finale già scritto, ecco che sale in cattedra l’altro francese tanto atteso: Karim Benzema.

Un..due..tre…Benzema! Potrebbe essere questo il nuovo coro dei tifosi madrileni dopo la tripletta che ha portato il Real ai quarti di Champions League. Una rimonta pazzesca! Per la tempistica, per la modalità, per la storia che si ripete. E se sul primo gol l’ira della società francese si abbatte sull’arbitro (per un presunto fallo su Donnarumma, che comunque commette una grossa ingenuità), è dall’esatto istante successivo a quando il pallone varca la rete per il momentaneo 1-1 che riaffiorano i mille incubi nella testa del Paris. Una storia che si ripete. Una remuntada che ha il sapore di beffa. Perché non basta avere i migliori giocatori al mondo in campo (messi male tra l’altro). Perché non basta autoproclamarsi il meglio che c’è. 

Una serata che celebra l’ennesima meraviglia di Re Carlo Ancelotti. L’unico allenatore capace di cambiare la mentalità dei blancos, capaci di soffrire, difendere, pressare alto e…fare gol! Cambiano gli uomini in campo ma la storia è sempre la stessa: il Real è Galacticos.

E con un Mbappé in più il prossimo anno…