Crisi Atalanta? La Dea fatica in Serie A, ma in Europa League è un'altra storiaFonte: profilo ufficiale Instagram Atalanta

Atalanta che succede? La Dea fatica nella corsa all’Europa in campionato, ma la stessa Europa League continua a mantenerla a galla.

Sarà che la stanchezza fisica e mentale per i tanti impegni inizia a farsi sentire. Sarà che la squadra non si sarebbe aspettata di essere sott’organico a questo punto della stagione. E per così tanto tempo. Certo, poi, l’assenza di Duvan Zapata, fuori sostanzialmente dal 21 dicembre per la rottura della fibra muscolare dell’adduttore, non ha aiutato, anzi. Ma all’Atalanta, per quanto la squadra tirata su da Gian Piero Gasperini ha fatto vedere finora in Serie A, servirebbe ritrovare specialmente la motivazione. Quella voglia di far bene che l’ha portata a vincere partite anche 3 a 0, 4 a 0, 6 a 0 nel corso di questa stagione.

Malinovskyi a folate, Muriel assente ingiustificato: l’Atalanta fatica a trovare i gol necessari

Ruslan Malinovskyi fa ciò che può, mettendo in scena molto spesso gol pazzeschi grazie al suo sinistro magico da fuori area. Ma per il periodo (indescrivibile a parole, per forza di cose) che sta vivendo attualmente e per l’apparire all’orizzonte di qualche affaticamento a momenti alterni nella stagione, non ha avuto modo di esprimere sempre al meglio le proprie qualità.

Assente ingiustificato, piuttosto, appare Luis Muriel. Una stagione straripante la scorsa per il colombiano, che però quest’anno sembra essere la brutta copia di stesso. Anche qui, i problemi fisici spesso e volentieri hanno condizionato e condizionano le prestazioni ma sembra esserci anche un freno a mano tirato, che rende le giocate del passato ormai solamente un vago e lontano ricordo. E allora Matteo Pessina, Aleksey Miranchuk, Mario Pasalic, Remo Freuler, Jeremie Boga da soli non bastano.

AAA cercasi voglia di far bene e di credere fino in fondo all’Europa: in altre parole, cercasi Atalanta vera

La difesa appare solida. Musso a volte ha commesso qualche imprecisione, ma spesso e volentieri contribuisce bene ai match. E allora la grinta e la voglia dimostrata nel corso delle ultime stagioni dove sono finite? È stato forse questo il limite di una squadra, già gruppo da tempo, che non riesce a ritrovarsi per dare continuità a una stagione in cui è tutto effettivamente ancora in bilico. La corsa all’Europa, tra le gerarchie del campionato, non è assolutamente chiusa ma ora l’imperativo è vietato sbagliare. Perché la Roma (uscita vincitrice dallo scontro diretto dello scorso sabato nella 28esima giornata) e la Lazio incalzano. Perché la Juventus ha sfruttato l’occasione per scavalcare e non accenna a rallentare.

Tuttavia, la Dea ha pur sempre una partita in meno da dover recuperare contro il Torino e, con ogni probabilità, il far bene in Europa League (competizione in cui il gruppo sembra mostrare l’altra faccia della medaglia) può infondere quel pizzico di coraggio che a volte sembra vacillare. Perciò, come dichiarato dallo stesso direttore generale Umberto Marino: “L’Atalanta rispecchia Bergamo. Qui siamo abituati a lavorare, a rialzarci dopo una sconfitta con più voglia e determinazioni di prima. L’importante è che sia un nervosismo positivo, che son convinto ci sarà perché abbiamo una squadra fatta di grandi uomini“.