Schillacifonte: account Twitter ufficiale J-League

Alcuni mesi fa la J-League, la lega calcistica giapponese, ha inteso rendere omaggio, tramite i propri account social ufficiali, a Salvatore Schillaci, in arte Totò. L’eroe delle notti magiche azzurre, durante il mondiale di Italia 90, infatti, non è stato di certo dimenticato in Giappone, visto il periodo trascorso in quel particolare campionato, dal 1994 al 1997, vestendo la magia dello Jubilo Iwata.

Una sorta di precursore, Schillaci, considerato anche il periodo storico di riferimento. Siamo infatti ancora nell’epoca pre-Bosman, quando, soprattutto per i calciatori italiani, l’ipotesi estera era certamente piuttosto remota. Tanto più, poi, se parliamo di una distanza considerevole come quella che separa l’Italia ed il Giappone, con il campionato locale che si era da poco affacciato al professionismo (fino al 1992 si giocava solo un campionato amatoriale).

Dopo le esperienze al Messina, alla Juventus e all’Inter, nel 1994 arriva la proposta, piuttosto ricca, da parte del club giapponese, che mette addirittura a disposizione dell’attaccante siciliano un interprete, una bella casa ed un autista personale 24 ore su 24. Schillaci sarà quindi il primo calciatore italiano della storia a trasferirsi nel paese del Sol Levante. Negli anni a venire, saranno altri cinque gli italiani a compiere questo grande passo, tra i quali l’ex attaccante del Milan, Daniele Massaro, che giungerà nella J-League solo nella stagione successiva, vestendo la maglia dello Shimizu S-Pulse.

Nell’esordio, con lo Jubilo Iwata, Schillaci timbra subito il cartellino, siglando una delle due reti con le quali la squadra vince contro il Kawasaki Frontale. Al termine della sua esperienza saranno 56 le reti complessive, segnate in 78 partite. Alle quali va aggiunto il titolo nazionale, conquistato dalla sua squadra, nel 1997. Una stagione, quest’ultima, purtroppo sfortunata per Schillaci, vittima di un serio infortunio che lo costringerà a trascorrere quasi tutto il torneo lontano dal rettangolo di gioco (solo 3 presenze ed 1 gol per lui, in quell’annata). E che lo porterà al ritiro definitivo dal calcio giocato, da li a poco.

Ciò nonostante, Schillaci ha certamente lasciato un segno in quel paese così lontano. Accolto, giustamente, come una stella internazionale che avrebbe dato lustro al campionato professionistico emergente, lo stesso Schillaci ricorda la sua esperienza giapponese in maniera del tutto positiva: “Quando arrivai lì trovai un entusiasmo contagioso. Per loro lo Schillaci del mondiale non era mai finito e dimostrai con i miei gol quanto era forte il connubio: entusiasmo uguale impegno in campo e palla in fondo al sacco”.

Un entusiasmo che, evidentemente, non è mai venuto meno, visto che ancora oggi, in Giappone, nonostante siano trascorsi molti anni, si ricordano perfettamente di lui. Di Totò Schillaci, l’eroe del mondiale del 1990, giunto dall’Italia in terra nipponica per giocare a calcio.

 

Di Daniele Caroleo

Giornalista pubblicista. Direttore Responsabile de "Il Calcio Quotidiano"