Conferenze League

Il calcio europeo, dopo la Champions League e l’Europa League, si appresta ad accogliere, dalla prossima stagione, anche la Uefa Conference League. Una competizione che ripercorrerà, sostanzialmente, le orme della vecchia Coppa delle Coppe e sarà quindi il terzo trofeo per club, in ordine di importanza, a livello europeo.

Chi prenderà parte alla Conference League? Come è strutturata?

In Italia parteciperà ai playoff della Conference League la sesta o al massimo la settima  classificata della Serie A, nel caso in cui la quinta o la sesta abbiano già vinto la Coppa Italia e quindi ottenuto la qualificazione all’Europa League. Ci saranno in tutto 184 squadre, di cui almeno una proveniente da ognuna delle 55 federazioni europee alle quali si aggiungeranno 46 ulteriori club che retrocederanno dalla Champions e dall’Europa League. Si partirà con tre turni preliminari, fino ad arrivare ai playoff, dove poi entreranno in ballo le eliminate delle altre due competizioni. Un altro aspetto molto importante sarà anche l’obbligatorietà di over passare per forza da questi round per arrivare alla fase a gironi, che saranno poi formati, complessivamente, da 32 squadre, suddivise in otto gruppi da quattro. Le prime classificate si qualificheranno direttamente agli ottavi di finale, mentre alle seconde toccherà uno spareggio con le otto terze provenienti dall’Europa League, che l’anno prossimo, tra l’altro, giocherà in simultanea con la Conference League, con le partite suddivise nei due slot orari delle 18 e 45 e delle 21 del giovedì. La squadra che si aggiudicherà il trofeo avrà invece l’opportunità di qualificarsi per l’Europa League dell’anno successivo, a meno che non si sia già aggiudicata la partecipazione alla Champions League tramite il piazzamento in campionato.

L’Europa League cambierà la sua formula

La nascita della Conference League porterà dei tagli importanti anche all’Europa League, che passerà dalle 48 squadre di questa edizione alle 32 della successiva, dando quindi addio ai sedicesimi di finale. Parteciperanno, dunque, alla competizione 11 squadre attraverso il piazzamento in campionato, la vincente della Conference League, 10 squadre provenienti dai preliminari ed altre 10 eliminate dalla Champions. Una vera rivoluzione per la vecchia Coppa Uefa, pronta a rinnovarsi dopo diversi anni di alti e bassi.

I possibili pro e contro della Conference League

L’obiettivo di questa nuova competizione sarà quello di coinvolgere più nazioni possibili nelle fasi finali dei tornei continentali e dare dunque uno spazio importante anche a squadre meno blasonate. Staremo ovviamente a vedere come andrà questo esperimento, che, tuttavia, potrebbe rivelarsi un pò un’arma a doppio taglio. L’elemento che lascia maggior perplessità, in tal senso, è  senza dubbio quello inerente alla contemporaneità con le gare di Europa League, in quanto, soprattutto a livello televisiv,o gli ascolti potrebbero rivelarsi molto bassi. Il lato positivo, invece, come detto, è sicuramente il fatto che alcuni club minori avranno l’opportunità di fare esperienza in campo internazionale e allo stesso tempo anche di accrescere la propria immagine. Una nuova coppa europea, che potrebbe  rivelarsi anche un’occasione importante per il nostro calcio, che ormai dal 2010 non porta a casa un trofeo in campo europeo. Alla luce del livello piuttosto basso delle dirette concorrenti, quindi, le squadre italiane potrebbero ovviamente ambire alla vittoria finale in questa nuova competizione. La curiosità verso questo nuovo torneo è indubbiamente molta, ma bisognerà attendere intorno alla metà di luglio per assistere al debutto ufficiale della Conference League, quando andranno in scena, in quel periodo, le gare del primo turno preliminare.