Le Isole Comore diventano una grande del calcio africano: la storia del sogno Coppa d’Africa e dell’isola sconosciuta che diventa nota al mondo grazie al calcio, lo sport capace di unire e raccontare storie straordinarie.
Le Isole Comore autonome ma dipendenti dalla Francia
La passione e l’entusiasmo per il calcio alle Comore è qualcosa di difficile da spiegare. Tutti gli appassionati di calcio isolani avevano sognato una simile avventura in Coppa d’Africa e il destino è riuscito a regalare tutto ciò, a un popolo intero. Le Isole Comore, nonostante l’indipendenza, sono molto influenzate dalla Francia. Sono tanti i giocatori isolani nati in quel luogo, dieci su undici solo i titolari. Questa infatti è un’isola giramondo. Sono numerosi i giocatori partiti da lì per andare fuori in cerca di fortuna. I calciatori arrivano da tutti i posti possibili, dall’Inghilterra, dal Belgio ma soprattutto dai campionati minori francesi.
Comore, lo straordinario percorso nella fase a gironi
Esordio poco entusiasmante per le Isole Comore. Al debutto nella fase a gironi del gruppo C, contro il Gabon arriva una sconfitta di misura, per mano di Boupendza. La squadra di Amir Abdou tiene il pallino del gioco ma davanti alla porta è imprecisa, il Gabon di Niveau invece è cinico e riesce a portare a casa i primi tre punti. Comore però non molla e va ad affrontare il Marocco di Hakimi, nella seconda giornata della fase a gironi. La partita è senza storie, è un assedio continuo e costante alla porta di Ben Boina. Il portiere terminerà la partita con un rigore parato sull’attaccante del Siviglia En-Nesyri e sette interventi decisivi che non basteranno a portare nemmeno un punto. Sarà comunque sconfitta, grazie ai gol di Amallah e Aboukhlal.
Comore ultimo nel girone non getta ancora la spugna e va ad affrontare il Ghana terzo, nella partita decisiva per entrambe. La squadra di Abdou si porta subito avanti con Ben e poi conquista anche la superiorità numerica a causa dell’espulsione di Andrè Ayew. Comore riuscirà a raddoppiare con Mogni ma poi staccherà la spina. Quando la formazione isolana sembra avere la partita nelle sue mani, ecco il Ghana recupera il risultato prima con l’ex Juventus Boakye e poi con Djiku. Con determinazione e cuore però, Mogni siglerà una doppietta a cinque minuti dalla fine con il gol-vittoria che porterà Comore agli ottavi di finale di Coppa d’Africa alla sua prima partecipazione.
Gli ottavi di finale con il Camerun e il terzino in porta
La particolare sfida con il Camerun, valida per gli ottavi di finale di Coppa d’Africa, è stato un match complicato sotto tutti i punti di vista, dalla superiorità della squadra alle diverse problematiche riscontrate dalle Isole Comore. In porta nella partita infatti, è sceso in campo il terzino sinistro dell’Ajaccio alto 1.72 cm, Chaker Alhadhur. Il motivo? Semplicemente perchè nelle Comore, il portiere titolare Salim Ben Boina si era infortunato contro il Marocco e gli altri due portieri di riserva, Moyadh Ousseini e Ali Ahamada erano invece risultati positivi al Covid, quindi non schierabili. Da qui la scelta di schierare in porta, il terzino.
Per il favoritissimo Camerun, la partita è stata meno facile del previsto. Senza un portiere di ruolo e con un uomo in meno per quasi un intera partita, dopo l’espulsione al 7’ di Abdou, Comore giocherà comunque una partita di grande resistenza. Prima Toko Ekambi e poi Aboubakar, capocannoniere del torneo con 6 gol, riusciranno a indirizzare una partita diventata complicata. M’Changama segnerà la rete che accorcerà le distanze a dieci minuti dalla fine per rendere la sconfitta meno larga. Il terzino-portiere con il suo particolare stile nelle parate che lascia a desiderare, d’altronde non è un portiere vero, riescirà comunque a dimostrarsi decisivo anche se non basterà.
La tragedia dell’Olembe Stadium
Non è tutto rose e fiori la Coppa d’Africa delle Comore, tutt’altro. All’Olembe Stadium di Yaoundé, almeno sei persone sarebbero decedute e ci sarebbero stati anche oltre venti feriti. Tutto ciò a causa di un caos scaturito fuori dallo stadio. Diversi tifosi avrebbero provato ad entrare senza biglietto o tampone negativo, creando così un grande assembramento all’esterno della struttura. In una situazione di caos generale, alcune persone, tra questi anche bambini, sarebbero rimasti schiacciati, calpestati e soffocati. Qualcuno c’è l’ha fatta altri no.
Questi i punti principali di una Coppa d’Africa straordinaria e indimenticabile per le Comore, macchiata però da una grave tragedia, quella dell’Olembe Stadium, che tutti avrebbero voluto evitare.